FINE TERZA SETTIMANA
Adriano's
Anche questa giornata è iniziata, oggi ci sarà il discorso di fine settimana.
Eh...siamo arrivati all'ultima, ebbene si, l'ultima settimana...
L'ultima settimana in cui potrò stare 24 ore su 24 con Swami, poterla stringere con le mie braccia, sentirla tremare, assaporare le sue labbra, poter fare cazzate insieme, ridere insieme, mangiare insieme, studiare insieme, vivere insieme.
Non riesco ad immaginare un qualcosa fuori da qua senza lei, ormai è parte integrante della mia vita.
È vero non abitiamo lontano, ma per dei ragazzi non indipendenti non sarà facile.
Siamo ragazzi e faremo tante di quelle cazzate, io e Swami abbiamo lo stesso carattere, siamo entrambi orgogliosi, forse troppo, tutto ciò ci fregherà molto.
Non riesco a dormire, sono le 6 di mattina, riesco ad intravedere l'orario grazie a quella poca luce del giorno che entra dalla finestra, decido di andare lì, nel posto in cui ho dato il primo vero bacio a Swami, la vetrata con i divanetti infondo al corridoio delle nostre camerate.
Così mi alzo, vado in bagno, metto le ciabatte ed esco.
È proprio come quel magnifico giorno, io esco, lei sente dei passi, si gira e mi trova.
Vado a sedermi nel suo stesso divanetto, proprio accanto a lei, posiziono la mia mano sopra la sua, che si trova pogiata sul divanetto e chiedo "Come stai amore?".
"Nostalgica" mi risponde.
"Ultima settimana, tosta eh" dico dandole un bacio in testa.
"Promettimi che non mi abbandoni, promettimi che fuori da qui non mi dimenticherai, promettimi che fuori da qui non farai cazzate, Adriano, promettimelo" dice lei molto impaurita, ha bisogno di conferme, di promesse.
"Amore, io ho occhi solo per te, solo per la mia Swami con le occhiaie, le trecce ed un nastrino al collo che puntualmente le da fastidio" dicendo quest'ultima espressione, le spunta un sorriso in viso.Swami's
È proprio vero, ha ragione, quel nastrino lo odio, oltre al fatto che si slega con tre secondi, è proprio fastidioso, per tre settimane mi sono immedesimata in dei ragazzi con la cravatta.
Adriano mi conosce così bene, capisce subito quando ho difficoltà, quando ho bisogno di lui, quando ho bisogno di stare sola.
Ed è vero quello che dicono, per amare, per essere un qualcuno, non bisogna conoscersi da tempo, bisogna sapersi vivere, stare attenti a tutte le piccole cose, non farsi sfuggire nulla.
Io e Adriano abbiamo avuto questa grandissima opportunità, di viverci quotidianamente e grazie alle piccole cose, ad alcuni gesti, alcune espressioni, alcune parole, adesso sappiamo tante cose dell'altro, come se ci conoscessimo da tanto tempo.
"Swami, ascoltami" dice.
Ci chiamiamo per nome solo quando si tratta di cose serie, belle o brutte che siano.
"Noi ci amiamo, non dobbiamo farci abbattere da qualche chilometro, dai pregiudizi, dai pareri altrui, tra una settimana vengono i nostri genitori, dobbiamo avere il coraggio di mostrarci a loro, di come siamo, di fare capire che abbiamo l'uno bisogno dell'altra" tutto questo lo dice, avvicinandosi sempre al mio viso, facendo alla fine scontrare la mia fronte con la sua, non riesco a guardarlo negli occhi, i suoi sono troppo belli, mi fanno a volte paura, ho paura di quello che potrà succedere.
"Swami, guardami".
"Adriano, non posso, non ci riesco".
"Guardami, Swami".
Con qualche esitazione alzo il mio viso, i nostri occhi sono così vicini da non riuscire a mettere a fuoco, ma i suoi occhi mi fanno sempre lo stesso effetto.
"Swami, io ti amo"
"Adriano, lo capisci l'effetto che mi fa questa frase? Questi li vedi?" indicando i peli delle braccia che si irrigidiscono per la sensazione che questo ragazzo riesce a provocarmi.
"Swami posso giurarti che di cazzate nella mia vita ne ho fatte tante, non ho mai avuto una storia come la nostra, non ho mai fatto quest'effetto ad una ragazza, nessuna mi ha mai dedicato una poesia, nessuna mi ha mai detto quello che mi dici tu, provocando in me una sensazione magnifica" dice lui.
Senza avere più parole, con molta paura ed una voglia di poter essere parte dell'altro, ci abbracciamo intensamente e alla fine ci diamo un bacio leggero, puro.
Adriano continua a darmi bacetti nel collo, nel frattempo sentiamo dei passi, subito sobbalziamo, pensando fossero i sorveglianti, ci giriamo e vediamo venire Jenny e subito dopo un secondo esce dalla camerata maschile Moras.
"Anche tu qua?" chiede Moras a Jenny.
"Disturbiamo?" chiede lei a noi.
"Nono" diciamo subito io e Adriano.
Mi alzo, vado verso Jenny e l'abbraccio.
Con Jenny non ho avuto molto tempo, infatti speriamo di goderci a pieno quest'ultima settimana, il nostro rapporto in tutta la prima settimana e gran parte delle seconda non esisteva praticamente, poi abbiamo iniziato a stringere amicizia e adesso siamo qui ad abbracciarci.
Noto che le scende una lacrima, l'asciugo subito.
"No, ti prego, non iniziare a piangere" dico con un filo di voce, segno che tra poco mi metto a piangere anch'io.
"Vai da Adriano" dico rivolta a lei.
"Sei sicura?" mi chiede.
"Mai più esitazioni, muoviti" dico dandole una bacca nel sedere e sorridendo.
Va verso Adriano e si abbracciano forte, entrambi sorridono, mi fa piacere, amo il pensiero che possano stare bene.
"Piccoletta" dice Moras, mettendo una mano nella mia spalla e andandosi a sedere in uno dei divanetti.
Poco dopo esce anche Veronica, riusciamo a capire che è lei dal rumore dei passi essendo zoppa.
Moras si alza subito e la prende a mò di principessa,.per non farla sforzare.
Dopo poco escono Alessio e Pietro...
Stringo la mano di Adriano e lo guardo, come un bisogno di approvazione da lui, dai suoi occhi, lo trovo, così mi alzo e vado verso Pietro, che mi abbraccia in una maniera che solo lui sa fare, un abbraccio dal fratello mai avuto.
Sono piú o meno le sette, tra pochi minuti arriveranno i sorveglianti e ci troveranno quasi tutti qui.
Per un pò stiamo in silenzio, nell'aria c'è tensione per gli esami che si avvicinano, c'è paura di poter perdere qualcuno, c'è nostalgia di tutto ciò che sta per finire.
"Ragazzi, così non vi posso vedere" dico alzandomi dal divanetto e cercando di far smuovere i miei amici che sembrano tutti depressi.
"Dice quella che fino a due minuti fa piangeva" replica subito Adriano, mi giro, gli sorrido.
"Promettetemi una cosa, tutti" dico indicando con il dito tutti loro e guardandoli attentamente negli occhi.
"Questa settimana dobbiamo viverla a pieno, non sprecare neanche un secondo di tempo, e promettetemi che fuori da qui, a prescindere dalla frequenza in cui ci vedremo"
"Che non sarà sicuramente poca" dice Alessio interrompendomi.
"Ovviamente" replico approvando.
"Promettetemi che se per un motivo qualunque nella vostra mente dovesse passarè l'idea del collegio, i ricordi, le punizioni, i pianti, le cazzate, qualsiasi cosa, promettetemi che vi spunterà un sorriso, promettetemi che tutto ciò non vi staccherà mai e che vi farà sempre ridere come probabilmente faremo oggi, domani e come abbiamo fatto fino a ieri" finisco così sedendomi.
Avevo bisogno di dire quelle cose, di sfogarmi con loro.
"Ragazzi, vi voglio bene e sarete sempre parte della mia vita, magari un giorno vi odierò, ma dovrò sempre ringraziarvi per questa esperienza che mi avete fatto vivere, in cui sono migliorata tanto, cresciuta e maturata" dice Jenny.
Abbraccio di gruppo, io e Adriano ci baciamo, sorridiamo e continuiamo a stare con i nostri amici.
"Buongiorno" dice il sorvegliante venendo dietro di noi e suonando la campanella.
Sobbalziamo tutti, eravamo in silenzio immersi ad ammirare il paesaggio che si può scrutare attraverso la vetrata, io e Adriano ci stacchiamo subito le mani, è severamente vietato avere relazione d'amore con uno dei collegiali, cosa assolutamente insensata per me, è giusto contenersi in pubblico, ma non vedo il motivo per cui si debba nascondere una cosa così bella, pensando mi ricordo che siamo sottoposti a regole del 1960, dove l'amore era un taboo.
"Signorini, andate a prepararvi, Ci vedremo tra 10 minuti" dice il sorvegliante, andando verso le nostre camerate a svegliare i nostri compagni.
"Soddisfatta di me e della mia scelta di fare già il letto" dico con molta fierezza.
"Eh brava la Swami" dice Jenny.
"Ciao amore" abbassa la voce Adriano, dandomi un bacio nel collo velocemente.
Andiamo in camerata e ci prepariamo, poi scendiamo giù per fare colazione.Adriano's
Abbiamo finito di fare colazione, ci siamo lavati i denti ed adesso siamo qui ad aspettare l'arrivo del preside per il discorso di fine settimana.
"Buongiorno" dice lui.
"Buongiorno" replichiamo noi alzandoci in piedi.
"Signori e Signorine, avete trascorso una bella settimana, ci sono state le convittiadi e siete stati tutti molto bravi..."
Continua a parlare finchè finalmente finisce dicendo "adesso potete andare in atrio a controllare i voti, buona continuazione di giornata".
Ci alziamo tutti e andiamo in atrio, questa settimana sono penultimo, ultimo Dimitri.
Swami invece è prima, sono molto felice per lei, così la prendo in braccio a mó di sposa e la faccio girare.
"Amoreee" incita lei per scendere, sono scioccato da quello che ha appena detto.
"Opss" dice mettendo una mano davanti alla bocca.
Scoppiamo a ridere entrambi e i ragazzi non capiscono, menomale, non ha sentito nessuno!!
Continuiamo la nostra giornata con una lezione di economia domestica, ci dividiamo noi con il sorvegliante e le ragazze con la sorvegliante.
"Oggi, impareremo a montare una ruota" dice il professore Cacioppoli.
"Ah, facile" dico io.
"Signor Occulto, vuole spiegarlo lei?" Chiede il professore.
Faccio cenno di si con la testa, una delle poche cose che so fare bene, fammela almeno spiegare.
Amo i motori, infatti la mia scuola si occupa di questo, insegno loro come si fa e poi a turno, eseguono ció che ho spiegato.
Giovanni proprio non puó farcela.
"Giovanni, ascoltami" dico un pò alterato, è una cosa così facile, come puó non riuscire a farlo?
"Se giri in senso orario si alza, dr giri in senso antiorario si abbassa, è così difficile da capire?" sbotto io.
"Oh, ma che me ne fotte di ste macchine, fattelo tu" dice lui lasciando tutto e alzandosi.
Il professore va da lui e gli parla, noi siamo un pò tutti scioccati dalle sua reazione.Swami's
Stiamo facendo cucito è proprio una scocciatura, non fa per me.
"Adesso rammenderemo un calzino bucato" dice la signora sorvegliante.
"Ma si getta e se ne compra un altro" dico io.
Tutte scoppiano a ridere...
Continuiamo la lezione per circa un'altra mezz'ora.
"Signorine, adesso troverete il programma per gli esami esposto in atrio, leggetevelo, poi andremo in refettorio per il pasto" dice la signora sorvegliante.
Ci togliamo tutte i camici e piano piano, come se non volessimo, arriviamo in atrio e esposto ci sono gli argomenti.
"Scienze, vermi, fotosintesi clorofilliana, corpo umano, animali" leggo a bassa voce scorrendo il dito man man che vado leggendo gli argomenti.
"Scienze chi ti ha inventato?" chiedo appogiandomi al muro e abbandonandomi a me stessa con la convinzione che con scienze proprio non posso farcela.
"Nana, che haii?" chiede Pietro toccandomi la pancia all'aria che ho, dato che sono appoggiata sul muro.
"Ma hai letto? Quante cazzo" dico abbassando il tono per il 'cazzo'
"di cose ci sono?" alzo di nuovo il tono.
"Ti lamenti tu che sei brava ed io che dovrei fare principessa" chiede Dimitri.
Mi chiama sempre principessa, perché sono la sua sorellina, una cugina, qualcuno di cui prendersi cura. A Marika non da fastidio tutto ciò.
Adriano è appena arrivato ed avrà sicuramente sentito il 'principessa' che mi ha detto Dimitri, a differenza di Marika a lui da molto fastidio...
Vado per salutarlo e lui fa il finto tonto, si scansa dicendo "Ale, andiamo a vedere va" per andare a vedere il programma per gli esami.
Questa cosa non mi va piú bene.
Lo prendo dal braccio e lo tiro spostandoci un pò dal restante gruppo.
"Adriano, cosa hai?" chiedo.
"Ma niente" dice per andarsene.
"Adriano ti prego, smettila..."
---------------------------------------------------------Ciao ragazzi🖑
Fine terza settimana, il collegio sta finendo e con lui anche la storia...
Iniziano i problemi con gli esami e non solo, Adriano Adriano, sempre tu sei!!
Commentate su cosa ne pensate del capitolo, ho bisogno di voi per continuare.
Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative.
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-Giuls⚘••••••••••••••••••LEGGETE••••••••••••••••••
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PROSSIMO AGGIORNAMENTO: Spero presto.
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~Il collegio~
Fanfiction"Ancora che le guardi sei?" dice Swami dandomi uno schiaffetto nella guancia. "Che?" chiedo io. "Chiedi pure?" continua lei, che sta scendendo dalle mie gambe, ma la blocco e me la porto al petto. "Dove pensi di andare?" "Occulto, con me non si sch...