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Adriano's
Ci abbracciamo.
"Swami.." dico.
"Dimmi" continua lei.
"No, niente niente" finisco io.
Lei si scansa e va insieme alle sue amiche in camerata.
Avrei voluto dirle tante cose, troppe cose, altro che niente niente.
Avrei voluto dirle che ho bisogno di lei, ma non voglio peggiorare la situazione.
Domani andiamo in gita e detto molto sinceramente voglio divertirmi.
Finito di lavarci i denti scendiamo giù nell'aula relax e facciamo i compiti.
"Allora che abbiamo oltre a quella fantastica poesia?" Dice Moras rivolto al nostro gruppetto.
"Fantastica, mi dicevano..." continua Nobile.
"Matematica essenzialmente" dice Marika.
"Cerchiamo di farci altro, se abbiamo tempo" continua Swami.
"Poi però se le diciamo secchiona, si offende" dice Pietro.
"Tu, zitto nano" replica Swami.
"Io non posso parlare, la matematica è troppo importante" continuo io.
Al che tutti scoppiamo a ridere.
"Signori, se dovete scrivere la vostra poesia, potete anche uscire fuori e magari cercare la giusta ispirazione" dice la signora sorvegliante.
"Allora, iniziamo facendo matematica?" Chiede Vero.
"Sisi, per me va bene" dico guardando Swami in faccia, come per dirle che tanto io ho lei e quindi sono a posto.
"Ah, certo, mi pare pure ovvio" continua Moras.
"Eh, lui è di parte" continua Swami.
Finiamo matematica, nonostante ci fossero Marika e Swami che spiegavano la qualunque, sono riuscito lo stesso a non capire un cazzo, però okay.
Inoltre facciamo anche qualche esercizio scritto di storia e geografia, l'orale lo studiamo un altro giorno, però intanto ci siamo portati avanti.
"Abbiamo finito?" Chiede Nobile.
"Si, apposto" continua Marika.
"Credo di non aver studiato mai così tanto quanto qua dentro, ve lo giuro" dico io al gruppo.
"Esatto" continua Moras.
"Raga, io esco, ci vediamo dopo" dice Swami.
Quanto vorrei andare da lei e dirle tutto, qualsiasi cosa che penso, che mi sta facendo stare malissimo, ma che nonostante ciò io voglio solo lei.

Swami's
Esco fuori e mi metto a sedere nella mia solita panchina, con di fronte tutto il paesaggio, la stessa del tema, non è cambiata.
Vorrei impegnarmi molto in questa poesia, vorrei esprimere tutta me stessa.
Così inizio a buttare giù qualche cosa.
-Permalosa, forse troppo, non riesco ad andare oltre, non riesco ad andare nell'infinito di..- no, troppo squallida e troppo aperta, vorrei qualcosa che possono realmente capire in pochi oltre a me, cancelliamo.
Continuo così a lungo, quando forse credo di aver composto la mia poesia o più o meno qualcosa che mi rappresenti e che rappresenti purtroppo i miei brutti limiti.
Vedo Adriano, vicino a Jenny, mamma mia che nervi, veramente.
Inoltre, la poesia deve essere una cosa privata, non di compagnia, altrimenti non serve a nulla.
Vedo che le da un bacio in fronte, si alza e si sceglie un altro posto dove scrivere, ha capito che in compagnia non riflette sui suoi errori, sui suoi limiti.
Mi giro verso la porta d'entrata e noto che in una panchina più avanti c'è Pietro un pó disperato, decido di andare da lui.
Lo so, ho appena detto che in compagnia non si conclude nulla, ma magari spronare si.
"Nano, allora? Che succede?" Chiedo
"Nana, non mi viene nulla, troppo orgoglio che non riesco neanche a capire i miei limiti"
"No, daii, non è vero! Semplicemente, non ci pensi realmente, so chehe vorresti cantare o giocare a calcio in questi momenti, però questa esperienza ti serve per capire i tuoi sbagli e portali migliorare, alla fine se vuoi puoi anche utilizzare qualche frase di qualche canzone, tanto qua, non sanno nulla" dico a Pietro.
"Vieni qua" continua lui, facendo cenno con la mano di sedermi accanto a lui nella panchina.
Mi siedo, mette una mano nella mia spalla, appoggio la testa sulla sua spalla.
"Come andiamo?" Chiede.
"Diciamo bene?" Rispondo.
"Sempre meglio di peggio"
"Vorrei andare da lui e dirgli tutto, qualsiasi cosa che penso, su di lui, su di me, su di noi, qualsiasi ma l'orgoglio, mi blocca, la paura, non mi fa mettere in gioco"
"Nana, sei forte e puoi superare anche questa" dice per finire.
Mi bacia la fronte, mi alzo e lascio Pietro nel silenzio per farlo riflettere.

Adriano's
Passa così un pomeriggio, a fare compiti e a riflettere su quella poesia.
Nel tardo pomeriggio, abbiamo le nostre due ore di relax, perché dato che domani dobbiamo svegliarci presto, di conseguenza stasera a letto presto e le due ore sarebbero saltate, ma siccome i sorveglianti sono intelligenti, le abbiamo ora queste due ore di relax.
Entriamo in sala e ci buttiamo nel divanetti.
Pietro e Swami sono vicini che parlano in un divanetto.
Nell'altro c'è Vero con Moras e poi ci sono un pó di ragazzi che giocano a scacchi o dama o roba del genere ed altri che ballano.
"Signorina mi concede questo ballo?" Chiedo a Jenny.
"Ma certo" Risponde lei.
Così mi porge le mani che unisco alle mie e iniziamo a ballare.
Ci divertiamo un sacco, a volte le pesto i piedi, ma io sono proprio una frasa a ballare, perciò è una cosa normale.

Swami's
"Mi ha mai chiesto di ballare?" Chiedo a Pietro e ai ragazzi vicino a me, ovvero Moras, Nobile e Veronica.
"No" rispondono loro
"Allora, non cercate più scuse per difenderlo" replico immediatamente.
Sono un pò infastidita di ciò, però non posso farci nulla.
Marika e in bagno e nel frattempo noto che Dimitri sta ballando appiccato ad Arianna.
"Oh, ma n' vedi quello" dice in Romanesco Veronica.
Nello stesso momento esce Marika.
Nota la scena è senza degnare o di uno sguardo, viene verso di noi.
È diventata tutta rossa, occhi lucidi, si vede che ci è rimasta male.
Io e Vero ci alziamo subito e andiamo incontro a lei ad abbracciarla.
Chiediamo al sorvegliante se possiamo uscire e così facciamo.
"Lo so, perché lui sta ballando con Jenny" dico a Marika, prima che possa iniziare a ballare.
"Si, Swami, ma lui si stava strisciando contro Arianna"
"Amore, lo so, devi stare tranquilla e divertirti, domani partiamo, dai stai tranquilla" Dico a Marika, dopo averla abbracciata.
"Signorine, su, a mangiare" ci grida la signora sorvegliante.
Escono tutti dalla sala relax e noi ci attacchiamo in fila a loro.
"Eii, che è successo?" Chiede Dimitri avvicinandosi a Marika.
"Dimitri, ma stai a scherzà?" Chiede Marika.
"Io, perché?" Continua lui.
"Non mi toccare" Dice lei.
"Ma Marika, che ho fatto?"
"Che hai fatto? No, no, senti levati di qua che è meglio"
"Dimi, vai avanti veramente" dico io per finire questa conversazione.
Arriviamo in refettorio, è una brutta serata per il mio gruppo.
Mormorio tra Dimitri e Moras, per capire cosa lui avesse fatto a Marika.
Io e Veronica che cercavamo di consolare Marika, io con i gesti dato che sono vicino, Vero con labiali ed espressioni visive.
Tra me e Adriano nessun contatto, ho parlato molto con Pietro, ma nel momento in cui abbiamo finito, l'unico nostro pensiero era dormire, riflettere su questa lunga giornata e pensare che domani si va in gita.
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Ciao ragazzi🖐
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, un bacio😘
Quindi nel prossimo capitolo finalmente la gitaaa❣
*scusatemi eventuali errori*

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