~Il collegio~

~28~

Swami's
"Buongiorno amore" dice Veronica mandandomi un bacio volante, faccio lo stesso.
Vado in bagno, ehh, cazzo, no...
"Minchia!!" Dico mentre che sono in bagno.
"Apposto?" Chiede Jenny, che si sta lavando.
"No, ho il ciclo."
"Minchia"
"Eh"
"Puoi dire a Veronica, se mi prende un'assorbente? Lei sa dove li ho" Chiedo a Jenny.
"Certo" Risponde.
Tutta questa bella conversazione, io dentro il bagno a morire e Jenny fuori nella parte dei lavandini a fare non si sa cosa.
"Amore, apri"
Apro e Veronica mi da l'assorbente.
"Ma adesso sarai scazzata?" Chiede.
"Può darsi" dico.
Ridiamo entrambe.
Dopo di ciò, mi lavo, mi vesto, trecce e via.
Io, Vero, Jenny e Marika usciamo dalla nostra camerata e fuori ci sono quasi tutti i ragazzi.
"Buongiorno" dico appoggiandomi al muro, iniziano già i dolori.
"Svegliata male?" Mi chiede Moras.
"Come minimo ha il ciclo" dice Adriano.
"Eh, infatti, ti conviene stare in silenzio" continuo.
"Minchia" dice Moras.
"Altrimenti?" Mi chiede Adriano, venendo verso di me e stringendomi i polsi.
"Nulla" dico cercando di liberarmi.
"Ah, mi sembrava"
"Ma Adriano, credi realmente che io mi sprechi per te? E lasciami!" Dico aumentando la forza e riuscendo a distaccarmi da lui.
Moras, Alessio e Dimitri, ridacchiamo, per la brutta figura che ho fatto fare ad Adriano, ma se lo meritava.
Così ad testa bassa, va verso Jenny, le cinge la vita da dietro ed appoggia il suo mento nella spalla di lei.
Arrivano i sorveglianti, ci mettiamo in fila.
"Mhhh, mi era mancato" continua Moras.
Riferendosi all'olio di fegato, che adesso berremo.
Ovviamente lo sputiamo sulla pianta, che poverina per un giorno non è stata annaffiata da noi, okayy😂...
Arriviamo in refettorio, ci sediamo, iniziamo a mangiare.
"Oh, per prima, scherzavo" dice a bassa voce Adriano.
"Tranquillo" dico sorridendo.
"Scusami tu per la mia risposta, aspettatene altre in questo periodo e ti prego non prendertela" continuo.
"Ma stai tranquii" dice Adriano, mettendo la sua mano nella mia spalla ed attirandomi a se, ci guardiamo negli occhi, sorridiamo.
"Eh, colpa del ciclo, mica dell'amore mio" dice sussurrando nel mio orecchio.
"Eh" continuo io.
Insomma, pare che le cose si stiano aggiustando.

Adriano's
Okay, non ho resistito, non posso non avere dei contatti con lei, devo solo migliorare il mio atteggiamento.
Insomma, mangiamo tutto, saliamo nelle camerate per lavarci i denti.
"Oh, però non si può fare sempre lezione" dico sussurrando ai maschi.
"Oh, oh, restiamo fuori?" Chiede Alessio.
"Vai, tutti i maschi però" continua Dimitri.
"Se le ragazze vogliono entrare, entrano, noi no" replico io.

Swami's
C'è molta tensione, i ragazzi stanno pensando di non entrare, noi che facciamo? Ci secca tanto, non abbiamo mai un momento per noi soli.
So che è sbagliato restare fuori, ma chissene, un'esperienza del genere non mi ricapiterà mai più.
"Ragazze, non vi secca fare il test di geografia?" Chiede Veronica.
"Io non so un cazzo" continua Arianna.
"Replico" dice Jenny.
"Ma poi, che due palle" continuo.
Insomma un pó di voci e decidiamo di non entrare.
"No, lezione!! No, lezionee!!" Gridano i maschi.
Entrando nelle nostre camerate, pensiamo di modificare il ostrro abbigliamento troppo monotono per troppo tempo.
"Ragazze, sto coso" dice Marika infastidita, cercando di slacciarsi il nastrino che portiamo all'altezza del collo.
"Lo togliamo?" Chiedo.
"Siii" dicono in coro Ludovica e Silvia.
Insomma, togliamo tutte il nastrino.
Alcune di noi lo mettono in testa, come una coroncina.
Altre, esco la camicia dalla gonna e la mettono fuori.
Ci alziamo le maniche della giacca.
"Oh oh, le calze così guardate" dice Carla, indicando con le dita le sue gambe.
"Una alzata e una no" Continua Carla.
Allora tutte noi ci abbassiamo una calza e l'altra la lasciamo alzata.
Usciamo, andiamo nella camerata dei ragazzi.
Loro sono tutti in pigiama, con le ciabatte.
"Oh, vieni qui!" Dice Pietro, con in mano della schiuma da barba che inizia a metterla nella faccia dei ragazzi.
"Nana, tu no?" Mi chiede Pietro, che avvicinandosi mi sporca e successivamente se la mettono tutte le ragazze.
Alcuni la mettono proprio come se fosse barba, altri come gli indiani, insomma stiamo facendo un caos.
"Dobbiamo fare: SPARTANI, e voi AHU AHU, capito?" Dice Alessio.
"Vaii" Diciamo tutti.
Vestiti come cretini e armati di tanta stupidaggine, scendiamo giù, andiamo in classe, alcuni entrano dalla finestre, io essendo molto pigra, entro dalla porta.
Abbiamo portato tutti i cuscini, li mettiamo sui banchi, iniziamo a fare confusione.
"Il pompiere paura non ne ha, il pompiere paura non ne ha" cantiamo tutti.
"Il corpo nazionale dei vigili del fuoco" continuamo.
"Raga, raga, la prof" dice Pietro, che era uscito per un momento.
Allora tutti seduti composti, testa sui cuscini, finta che dormivamo, siamo proprio stupidi...
Entra la prof, ci alziamo tutti sulle sedie ed iniziamo a cantare il pompiere ed altre canzoni ancora più intelligenti.
"Allora, ma cosa è tutto questo chiasso?" Grida la professoressa.
Noi continuamo a saltare nella sedie, a cantare..
"Bene, non mi avete neanche fatto finire il mio discorso, vedrete quello che vi succederà" dice la professoressa ed esce dalla classe.
"Minchiaa" continua Moras.
"Sento odore di preside" replica Dimitri.
"Se non ci punisce tutti come minimo, non si sa quello che succede" continua Zampa.
"Raga oh, minchia mi raccomando" continua Adriano.
Tutti noi abbiamo capito cosa vuole dire, nessuno di noi deve parlare, ma la vedo male.
"Raga, però come facciamo le cose, dobbiamo avere anche il coraggio di ammetterle" dico rivolgendomi a tutti, ma in specifico al gruppetto dei maschi, che ha pensato questa specie di rivolta.
"Raga, ha ragione" Continua Moras.
"Quindi dal preside verità?" Chiede Pietro.
Tutti ci guardiamo, Ludovica essendo nei primi posti, vede tutto dalla porta.
"C'è il preside!" Grida.
Allora tutti co mettiamo composti e per quello che possiamo cerchiamo di essere seri.
"Gruppo di Cafoni? Cosa credevate? Volevate fare i furbi?" Ci chiede.
Tutti noi scene muta, bene, un gruppo di ragazzi, che si sentiva forte e coraggioso, abbattuti da quattro parole dette da un adulto competente.
"Vabbé, preside daii" Dice Moras.
"Faccia silenzio" Lo rimprovera il preside.
"Si, ma non si può fare sempre scuola!" Continua Moras.
"Continua? Faccia silenzio!" Lo rimprovera.
"Si.. ma" Moras non finisce di dire una frase.
"Vada Fuori! Vada Fuori" Grida il preside.
Così Moras molto scocciato va fuori.
"No, professore, tutti" dico io.
Allora tutti ci avviamo verso la porta per uscire.
"Ha ragione Swami, tutti" continua Adriano.
"Il primo che esce lo espello dal collegio" dice il preside.
"Raga, state qua dentro, raga" dice Moras, l'unico che in questo momento ragiona.
Tutti noi convinti di fare la cosa giusta, usciamo.
"Tutti dai" Dice Dimitri rivolto a Pietro e mettendo un braccio sulla spalla di Pietro, loro due escono.
"Benissimo, quei due, Iannone e Dell'Aquila" dice il preside.
"No, tutti"
"Infatti, tutti lo abbiamo fatto, tutti ci prendiamo le colpe"
"Preside, tutti"
Insomma una serie di voci che incitano al fatto che il preside deve punire tutti e non solo Pietro e Dimitri.
"Adesso voi andate sopra, vi sistemate e vi aspetto in aula magna per il discorso di fine settimana" dice il preside.
Saliamo nelle camerate, non riesco a capire perché i maschi ridono, scherzano, forse non capiscono la gravità della cosa.
Me ne sono un pó pentita, perché non me lo perdonerei mai che a Pietro e a Dimitri potesse succedere qualcosa.
Mai..
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Ciao ragazzi🖑
Le cose tra Adriano e Swami, sembrano prendere una piega diversa, il nostro caro Adriano sta cercando di migliorare e Swami sta cercando di essere più comprensiva e meno permalosa.
Commentate su cosa ne pensate del capitolo, ho bisogno di voi per continuare.
Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative.
Lasciate una stellina e un commento❤
*scusatemi eventuali errori*
-Giuls⚘

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