~47~

1.7K 48 4
                                    

Swami's
Arriviamo in atrio e lí troviamo delle sedie, un gruppo disposte da un lato e solamente due disposte dall'altro, inoltre ci sono delle tavole su cui immagino dobbiamo disegnare.
"Dobbiamo disegnare?" chiedo al mio gruppo.
"No, faccio cagare" dice Jenny.
"Daii, che figataa" continua Ludovica.
Alla fine io me la cavo a disegnare, appunto per questo faccio l'artistico.
Arriviamo, i sorveglianti si posizionano nelle due sedie, noi in tutte le altre.
Il preside ci spiega che fare un ritratto dei sorveglianti è una tradizione di questo collegio e quindi anche noi dobbiamo farlo.

Adriano's
"Chi fai tuu?" chiedo a Swami.
"La signora sorvegliante, tu??" mi chiede lei.
"Il signor sorvegliante" rispondo io.
Dobbiamo fare un ritratto dei nostri sorveglianti, che cosa buffa, siamo quasi tutti negati a disegnare, soprattutto dei soggetti cosí poco pieni di spirito e divertimento.
Ci divertiamo tanto, ci prendiamo in giro a vicenda, dato che non sappiamo disegnare e alla fine escono fuori dei capolavori, se cosí possiamo chiamarli.
"Woww, fantastico" ridacchia Swami indicando il mio disegno, il suo è proprio bello, lei sa effettivamente disegnare.
"Ehii, non offendere il mio quadro" dico io facendo il finto offeso.
"Occulto, questa parte da vittima non la sai fare" mi sussurra lei all'orecchio in un modo super sensuale.
"Ma noi due, chiusi in una stanza da soli, quando?" le sussurro io.
"Ma quando ritorno, così vado dal mio Nappa" sussurra lei con un sorrisino malizioso, lo so benissimo che lo fa per istigarmi, ed io le sto al gioco.
"Ah si?"
"Sisi"
"Va benissimo, vai, vai che Nappa ti aspetta"
"Ma stai zitto" continua lei dandomi uno schiaffo nel collo.
La guardo male, come per rimproverarla, lei mi fa una linguaccia.
Mostriamo i nostri disegni ai sorvegliante, che ci fanno i complimenti, poi andiamo a cena.

Swami's
Stiamo giocando ad un brutto gioco, potrebbe finire male, ma intanto ci divertiamo.
"Perfavore mi passi l'acqua" chiedo ad Adriano.
"Adesso il tuo Nappa non c'è?" continua lui.
Pietro mi guarda con sguardo turbato, come per chiedere cosa sia successo, io gli sorrido per fargli capire che è tutto okay, è solo un giochino tra me e Adriano.
"No, adesso sono impegnata con un ragazzo, che se mi fa la cortesia di passarmi l'acqua, gliene sarei molto grata" dico.
"E questo ragazzo com'è?" chiede.
"Antipatico, carino e.." mi avvicino al suo orecchio e sussurro "tanto stronzo, ma lo amo così com'è".
Mi bacia la tempia, sorridiamo e continuiamo a mangiare, ci scambiamo qualche frecciatine, ma anche sorrisini.
"Non so veramente se li preferisco con le frecciatine o quando fanno venire il diabete" dice Jenny.
Ci mettiamo tutti a ridere.
"Signori e Signorine, ora avete le vostre due ore di relax, vi portiamo in sala pomeridiana, così che voi possiate ripassare" dice la signora sorvegliante.
"Chiamale relax" dice Moras ridacchiando.
"Menomale, avrei studiato lo stesso" sussurro ad Adriano, mentre che ci alziamo e c'incamminiamo per andare verso la sala.
Mi devo mettere d'impegno, ancora di più, devo ripetere, ripetere e ripetere, alla fine per gli scritti, me la cavo abbastanza bene.
Essendo sera e non potendo ammirare la natura, non mi metto nella poltrona, mi siedo al tavolo e inizio a ripassare.
Alessio e Adriano ripassano per gli scritti, si esercitano su matematica e italiano.
Io, Veronica e Jenny invece ripassiamo gli argomenti orali.
Che ansia mamma mia.
"Potresti stare un pó con me e rilassarti?" mi sussurra Adriano all'orecchio, la sua voce la riconosco subito.
"Adrii, come faccio?" chiedo alzandomi e girandomi verso di lui.
"Sei super agitata, diventi vulnerabile, ansiosa e incazzata, stai tranquilla" dice con un sorriso, spostando una ciocca uscita dalla treccia, che avevo davanti gli occhi e portandola dietro l'orecchio.
"Non sorridere il quel modo, potrei fare una strage" dico io.
"Vieni" dice per prendermi la mano.
Ci sediamo nella poltrona, nella mia poltrona, io sopra la sue gambe e appoggio la mia testa al suo petto.
"No, Adriano devo studiare" dico io alzandomi dalla poltrona.
"Ma è così importante piú di me?" sbotta lui abbastanza infastidito dal mio comportamento.
"Dovresti farlo anche tu" dico indicandolo.
Lui mi guarda con una faccia da minchione, come se stessi dicendo delle eresie.
Lui non si alza, mi metto a sedere e continuo a ripassare e a studiare.
Passano circa quaranta minuti.
"Adesso voi vi fermate, sembrate possedute" dice Dimitri venendo verso il tavolo in cui ci siamo io, Jenny, Veronica e Marika, che nel frattempo si è aggiunta, che studiamo come delle pazze.
"No" diciamo in contemporanea senza distogliere lo sguardo dal proprio libro o quaderno.
"Signori e Signorine, le due ore sono passate adesso potete andare nelle vostre camerate, riposatemi per domani, l'ultimo vostro giorno di lezione" dice la signora sorvegliante.

~Il collegio~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora