9. Un padre misterioso

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Tutti mi fissavano con uno strano sguardo. <<Mayra è tua madre?>>, chiese Elijah e io annuii. Conoscevano mia madre, ovvio. I loro sguardi dicevano tutto. <<Sapevo di aver sentito già la tua presenza>>, affermò Klaus alzandosi dalla sedia e mettendo una mano chiusa a pugno sulla bocca. Stava pensando o forse escogitando o frugando tra i suoi ricordi. Hope guardò di nuovo torvo suo padre e poi scappò in camera. Si era arrabbiata. Da quando ero arrivata, Klaus non faceva altro che cercare di scoprire qualcosa in più su di me, a volte dimenticando sua figlia. Stavo per andare da lei, ma Hayley mi fermò. <<Vado io>>, mi disse e io mi risedetti. Non ci capivo nulla. Io volevo solo andare dalla mia amica. Rebekah e Davina salirono da Hope e io rimasi da sola con i fratelli Mikaelson. <<Io dovrei..>>, stavo per andarmene, ma Klaus mi fermò, bloccandomi per il polso. Il contatto fu strano, come se ci fosse qualcosa di più profondo, qualcosa di bello, ma in quel momento, nulla era bello. Tutto sembrava spezzarsi. <<Klaus, lasciala andare>>, mi difese Kol. Nessuno aggiunse altro, ma Klaus non voleva proprio saperne di lasciarmi andare. <<Destiny>>, sussurrò Elijah e mi fece segno di andare. Gli ero grata. Elijah era sempre tanto gentile con me. Stavo per andare in camera, ma li sentii parlare di me. <<Fratello, non noti la somiglianza?>>, diceva Klaus ad Elijah. <<Non può essere>>, rispose il fratello. Era tutto un battibecco con Klaus che affermava di sapere chi fosse mio padre, o almeno lo sospettava, ed Elijah che affermava il contrario, mentre Kol rimaneva lì a fissare i due fratelli, sconcertato dal loro discorso senza senso. <<Solo noi Mikaelson non possiamo avvicinarci alla ragazza quando indossa la catenina. Si è subito sentita a casa, con noi, Elijah>>, insisteva Klaus. <<E Davina mi ha detto che la sua metà di vampiro è stata più forte quando...>>, continuò, ma si fermò perché mi sentì. <<Destiny. Sentiamo la tua presenza. Meglio se rimetti la catenina. Non serve che tu cerchi tuo padre. Non ti serve lui, hai noi>>, disse Kol, evidentemente arrabbiato per la scenata dei fratelli. <<Lo troveremo noi per te>>, continuò Klaus, con voce ferma. Elijah sparì prima che io potessi uscire dal mio nascondiglio e Klaus aveva un ghigno sulle labbra. Kol guardava male il fratello. Klaus sapeva di mio padre, ma io non ero più tanto sicura di voler sapere chi fosse, non se rubava tempo a loro e a Hope. <<Non voglio sapere chi è.. lui non sa nemmeno che esisto e magari non vuole saperlo.. quindi, signor Mikaelson, la prego, non cerchi mio padre, non ho voglia di ferire mia madre e nemmeno di ferire mio padre obbligandolo alla mia presenza. Si occupi della sua bambina, ci sta male vedere suo padre applicato su altre cose, mentre lei è venuta fin qui solo per la sua famiglia>>, dissi d’un fiato, sorridendo e tornai in camera con la velocità di vampiro a rimettere la catenina, poi andai da Hope. <<Scusatemi.. sapete, odio essere al centro dell’attenzione.. non sapevo che conosceste mia madre o avrei evitato...>>, mi scusai con tutti loro. <<Hai rimesso la catenina..>>, notò Hope. <<Torno da mia madre. Lei ha bisogno di me e io qui non ho più nulla da fare. Ti ho vista felice di ricongiugerti alla tua famiglia e questo mi basta per farmi stare tranquilla..>>, affermai. Ero stanca di tutto quel casino. Klaus stava perdendo tempo a scoprire cose su di me, invece di passare del tempo con sua figlia. Kol era stato più tempo con me che con sua nipote e Hope, forse, aveva ragione, un po’ mi piaceva e non poteva piacermi, perché presto sarei tornata da mia madre e perché lui aveva già una ragazza. Elijah era andato via per colpa mia, perché non voleva litigare con il fratello. Rebekah non era mai a casa. Hayley stava tutto il giorno alla palude. Hope non stava di certo vivendo la miglior vacanza con la sua famiglia, prima di tornare in quel paesino dov’era cresciuta, se sarebbe mai tornata. Un brivido mi attraversò la schiena al pensiero di non rivedere Hope. Tutto era colpa mia e se fossi tornata a casa, avrei risolto tutto, anche togliere questa catenina per sempre. <<La speranza di un nuovo destino>>, disse Hope piangendo. Era diventato il nostro "sempre". Come se con quella frase, sapessimo che ci saremmo riviste. <<La speranza di un nuovo destino>>, ripetetti. Cercai di trattenere le lacrime e di trattenermi dall'abbracciarla, per paura di farle male per via del braccialetto.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora