Gli indizi erano quadri non molto vecchi. Restai a fissarli per un pó. Vi era rappresentata la famiglia Mikaelson. Klaus e Rebekah avevano due neonati tra le braccia. Sicuramente uno dei due piccoli era Hope. Girai il quadro e trovai un biglietto. "Se l'ultimo Mikaelson vuoi trovare, facile, a New Orleans devi andare". Era una rima sciocca e scontata. Nemmeno Stefan ne era convinto. Era tutto troppo facile e tutto molto da "Metto indizi a caso". <<Allora si va a New Orleans?>>, mi domandò, ma non riuscii a rispondere. All'improvviso non volevo più andarci per vari motivi: mio padre, me stessa, Klaus, ma Hope era lì e volevo rivederla. Guardai gli altri quadri, ma c'era solo Hope con la sua famiglia e nessuna traccia del secondo neonato. Era come scomparso. Guardai di nuovo il primo quadro e Rebekah non teneva più un bambino tra le braccia. Un altro biglietto: "A New Orleans non devi andare, se l'ira di Niklaus non vuoi incontrare". Ma che bravi, un'altra stupida rima. Erano stati scritti dalla stessa persona, ma dicevano due cose differenti. La coerenza andava davvero di moda. Guardai ancora il primo quadro. <<Klaus sta cercando di non "farmi cadere" per colpa loro>>, confessai a Stefan, imitando anche le virgolette. <<Se Klaus sta facendo questo per te, devi essere importante, perché credimi, Klaus non protegge mai nessuno, se non la sua famiglia. È uno mostro, quel vampiro>>, spiegò lui. Risi nervosamente e scossi la testa. Quello stupido vampiro non sapeva cosa stava dicendo. Gli puntai la mia mano addosso e subito si alzò ad una decina di centimetri da terra. Lui si muoveva senza controllo. <<Klaus non è un mostro>>, gli dissi, rossa in viso per la rabbia e poi lo lasciai andare, non avevo intenzione di fargli del male. Prima di uscire da quella stanza, sentii un'energia incredibile. Mi sentii attirata da un quadro dove c'era scritto: "A New Orleans è la risposta. Attenta al dolore, attenta alla battaglia". Nel quadro vi era rappresentato Klaus, da solo. Aveva gli occhi rossi e le mani chiuse in pugni attorno ad una spada. Forse era questo che Klaus intendeva? Era lui il male che voleva evitarmi? Stefan mi mise una mano sulla spalla e uscimmo. Era gentile, nonostante la mia scenata. L'aria era pesante e mi sentivo stordita. In macchina mi addormentai, stanca. Stefan mi svegliò solo quando fummo già arrivati. <<Prima tappa: chiesa di New Orleans>>, dissi convinta, cercando magari un collegamento tra le due chiese, ma lui scosse la testa e svoltò verso il palazzo. <<Ma che fai? Klaus si arrabbierá>>, gli gridai contro, ma eravamo già arrivati. Kol era lì e Hope era con lui. Nessun altro in vista. Quando Kol mi vide, venne da me e iniziò ad urlare. Diceva che lo avevo spaventato, che non sarei mai dovuta scappare senza lui e che ero un'ingenua. Alla fine mi abbracciò e io ricambiai. Amavo perdermi tra le sue braccia. Hope si avvicinava lentamente. <<Mi sei mancata>>, disse e mi abbracciò. Scoppiai in lacrime, non riuscivo proprio a trattenerle. Sentii altre tre presenze. Erano Hayley, Rebekah e un'altra ragazza. La sconosciuta scosse la testa e guardò il piano superiore. Sentivo la magia nel suo corpo: era una strega. Rebekah e Hayley mi abbracciarono e mi dissero che ero mancata molto in tutti quei mesi. <<Destiny..Io sono Freya>>, si presentò l'altra ragazza e abbassai la testa, l'avevo delusa. Io non ero affatto la loro speranza. Come potevo salvare un'intera famiglia? Altre due presenze: vampiri. Klaus e Elijah. <<No, no, no. Ti avevo detto di stare lontano da qui. Kol, perché è qui? DESTINY, NON TI FARAI MALE PER COLPA MIA>>, urlò e andò via. Guardai gli altri, qualcosa non andava, Klaus era più irrequieto del solito. <<Destiny, che piacere riaverti qui con noi>>, mi disse Elijah, cercando di riparare alla scenata del fratello. <<È un piacere anche per me rivederla, signor Mikaelson>>, risposi gentilmente. Stefan li conosceva già e si trovava a suo agio con loro, con loro, ma non con Klaus. Era cambiato tutto, la famiglia era spenta. Freya e Hope avevano qualche livido a cui non avevo fatto caso. <<Che vi è successo? Hope? Che cosa è successo ai vostri visi?>>, chiesi, ma nessuno rispose. <<Qualche problema con l'ultimo Mikaelson?>>, chiesi di nuovo, ma niente. Alla fine Elijah si decise a rispondere. <<Nemici di famiglia. C'è stata una lotta qualche giorno fa e stavamo quasi per perdere Freya. Mio fratello ha ragione, Destiny. Dovevi restare a casa con tua madre, al sicuro e soprattutto lontano da qui. Non è il miglior momento per cercare tuo padre>>, spiegò e io corrucciai la fronte. <<Mi duole molto sapere che tutti voi pensiate che io sia qui per mio padre. La verità è che avevo iniziato a seguire una pista, degli indizi, per trovare il Mikaelson mancante. Non mi importa di mio padre. Sono ben 17 anni che vivo senza lui, posso sopravvivere ancora senza conoscerlo>>, spiegai con classe e buttai a terra i due indirizzi trovati nei quadri. Presi un vestito dalla mia valigia e andai a cambiarmi, felice di buttarmi sotto il getto dell'acqua calda.
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The Originals ~ Speranza e Destino
FanfictionÈ la strana storia di Destiny Dumont, una ragazzina ibrido, che si ritrova in una situazione strana, con la famiglia della sua migliore amica, Hope Mikaelson. Siete un pó curiosi? Volete scoprire cosa succederà? Leggete, i Mikaelson vi aspettano!