44. Non voglio, ma devo

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Hope aveva cambiato discorso. Ora parlava di me. <<Sono felice che tu abbia perdonato tuo padre>>, disse sorridendo, mentre saltellava di qua e di là. "A vederla, non si sarebbe detto che fosse una 19enne", pensai ridendo. Lei capí e si mise accanto a me, eravamo a pari passo. <<Marcel non è morto>>, disse, mentre si accarezzava un polso. Aveva un taglio profondo. Ebbi un brivido di paura. <<Hope, cosa diamine hai fatto?>>, le urlai a denti stretti. Lei sorrise. <<Non sono stata io. Me l'ha fatto la strega leccapiedi di Marcel. La ferita si riapre ogni volta che Marcel mi è accanto. E.. adesso, è molto vicino>>. Mi guardai attorno, non vidi nulla. Mi sembrò una cosa altamente fuori di testa. Presi la mano di Hope e la strinsi, mentre i miei occhi giravano ancora. <<Che belle che siete>>, una voce arrogante alle nostre spalle, ci aveva fatto gelare il sangue. Marcel era davvero imprevedibile. Ci girammo lentamente verso di lui. <<Non voglio farvi del male. Non voglio fare del male a delle ragazzine, ma devo>>, disse lui e improvvisamente fu dietro di me. Velocemente mi spostai, con Hope ancora accanto. Grazie a Damon avevo imparato molte cose. <<Hope, torna a casa. Chiama Elijah, Klaus. Chiama tutti.>>, le chiesi e lei si oppose all'inizio, ma poi scappò verso il palazzo. In verità sapevo che Marcel le avrebbe fatto del male, così avevo provato ad allontanarla. Immobilizzai il vecchio vampiro con un incantesimo, ma si liberò subito, grazie ad una strega, la leccapiedi di cui parlava Hope. <<Non ci provare mai più>>, mi minacció lui. Non abbassai la guardia e cercai il più possibile di evitare i suoi attacchi e difendermi. Non riuscivo ad attaccare, ma l'importante era tenerlo occupato. Lui non doveva avvicinarsi alla mia famiglia, non doveva avvicinarsi ad Hope. Gli spezzai il collo un paio di volte, cercando poi di dare una lezione a quella streghetta da quattro soldi. Mi puntò una mano addosso e poi mi lanciò. "Sono per metà vampiro, idiota", pensai quando atterrai elegantemente sui piedi, grazie ai miei riflessi. Questa volta fui io a puntarle la mano addosso. Lei sembrò diventare viola in viso. Girai la mano verso destra e la chiusi in pugno. Lei cadde a terra. No, non l'avevo uccisa, era solo svenuta. Feci un incantesimo a Marcel, ma notai che non aveva funzionato, quando si alzò e mi attaccò. Era più forte. I suoi occhi erano dorati. <<Davvero lo faresti?>>, gli chiesi, quasi non riuscendo a parlare, mentre la mano di Marcel mi stringeva la gola. <<Si>>, rispose lui, abbassando gli occhi. Avevo un'idea in testa da quando pensavo che Klaus fosse mio padre. Dovevo proteggere quella famiglia e allora avevo iniziato a preparare un incantesimo. Avrei ucciso Marcel usando tutta la mia magia, usando anche quella che Kol mi aveva dato. Misi le mani sulla testa di Marcel e inizia a pronunciare il mio incantesimo. Questo non era in francese, ma in latino. Il vecchio vampiro sembrò indebolirsi e io con lui. Non so cosa successe dopo, perché mentre mio padre arrivava insieme a Klaus, ci fu un esplosione. L'ultima cosa che vidi, fu Marcel volare lontano da me e una forte luce giallastra. <<Papà>>, urlai, con tutta la forza che avevo.

~SPAZIO AUTRICE~
Che vi succede? La storia non vi piace più? Ditemi come potrei migliorarla.. Grazie a tutti voi❤💫

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