45. Straziante

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Mi svegliai in un posto tutto nero. Forse era una stanza, ma completamente al buoi, vuota e fredda. Non sentivo nessuna presenza. Io stavo benissimo e i polsi erano guariti, quasi. Avevo ucciso Marcel. Cercai una via d'uscita, ma non ne vedevo alcuna. D'un tratto comparvero i Mikaelson davanti a me, mi davano le spalle e stavano attorno a qualcosa. Tutto si fece un pó più chiaro. La stanza riprendeva piano di nuovo i suoi colori: i Mikaelson erano attorno ad un letto. <<Ce l'ho fatta>>, strillai contenta, ma nessuno si girò. Sentii Hope piangere, strillare, disperatamente. Mi avvicinai a controllare. Non potevo credere ai miei occhi. Sul letto c'ero io. I tagli ai miei polsi erano più grandi e profondi, avevo le labbra spaccate e il mio corpo era pieno di lividi. <<Cosa significa tutto questo?>>, domandai urlando, ma ancora una volta, nessuno si girò. Hope era sdraiata accanto al mio corpo, piangeva e mi stringeva a se. Kol era accanto alla nipote: con una mano teneva la mano di Hope era con l'altra la mia. Non sentivo più il nostro legame o, perlomeno, era debolissimo. Alla mia sinistra invece c'era Damon, piangente sul mio corpo. Non sentivo il suo tocco, la sua dolce mano che mi accarezzava il viso. Non potevo crederci. Ero morta. Avevo ucciso Marcel, ma avevo perso la mia famiglia. Sapevo che c'erano dei pericoli, ma non credevo fino a quel punto, non fino a perdere le persone che amavo di più. Rebekah aveva gli occhi rossi e Hayley le stava accanto. Klaus era seduto ai piedi del letto. Elijah era spaventato. <<La mia bambina>>, continuava a ripetere Elijah insistente. Freya entrò poco dopo con del thé, ah no, non era thé, era qualche pozione di sua invenzione, me ne accorsi dal colore strano e dalla densità della miscela. <<Vi calmerà. Bevete>>, disse sussurrando. Hayley ne prese una tazza e la diede a Rebekah, mentre lentamente la faceva sedere, sembrava non reggersi in piedi. <<Hope, alzati, non piangere>>, dissi alla mia dolce amica, ma, ovviamente, non mi sentì. Hayley passò una tazza anche a Kol, che sfinito si sedette accanto alla sorella. La stanza aveva ripreso del tutto i suoi colori. <<Klaus, bevi>>, Freya diede una tazza anche al fratello, che continuava a scuotere la testa e darsi la colpa. <<Tutta colpa mia>>, ripeteva quasi urlando. <<Avevo promesso di tenerla al sicuro>>, diceva. Le lenzuola del mio letto erano sporche del mio sangue. Elijah prese il suo fazzoletto di stoffa morbida e iniziò a pulire i miei polsi dal sangue. <<Elijah>>, lo chiamò Hayley con la voce spezzata, mettendogli le mani sulle spalle. Mio padre non fece caso a lei e parlò al mio corpo senza vita: <<Andrà tutto bene. Andrà tutto bene, piccola. Il tuo papà ti ama. Il tuo papà è qui>>. Non mi aveva mai detto che mi amava, una lacrima mi solcò il viso e cadde sul cadavere sul letto. Dolcemente mio padre pulì anche le mie labbra. Damon si alzò, facendo più spazio ad Elijah e si sedette il un angolo della camera. Avevo sempre pensato che morire per le persone che amavo, fosse la morte migliore e lo pensavo ancora, ma a vederli in quello stato, mi veniva voglia di urlare, ma dalla bocca non mi uscì neanche un sussurro. Diedi un bacio sulla fronte a Hope e lei si alzò di scatto urlando. Hayley la strinse a se e Damon si tappó le orecchie per l'urlo straziante.  Non avrei mai potuto dimenticare quella scena. Era inquietante, ma sapevo che aveva sentito la mia presenza, sapevo che era stata per colpa mia quella reazione. Dopodiché nulla, la stanza tornò buia, ma erano tutti ancora lì, attorno a me che non ero più io. Attorno ad un corpo che non mi apparteneva più.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora