30. Lacrime

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Mi svegliai ancora abbracciata a Stefan, lui mi guardò e mi sorrise appena vide che lo stavo fissando. <<Come stai?>>, mi chiese e mi strinse a lui. Come stavo? Non lo sapevo neanche io, cosa avrei potuto rispondergli? <<Sto bene, mi passi il tuo diario?>>, gli chiesi e in un primo momento mi guardò negli occhi per capire come stessi realmente, non mi passò subito il diario. <<Ti prego, voglio distrarmi>>, gli dissi con le labbra che tremavano. Non riuscivo a trattenere le emozioni dentro. Dopo la notizia che mi avevano dato, ero diventata emotiva, fin troppo per i miei gusti. Stefan rimaneva lì e guardava ogni mia espressione ad ogni singola riga. <<Sai che non è stata colpa tua la trasformazione, vero?>>, gli chiesi, ma non ne era molto convinto. Tutta colpa di quella stronza. Intrecciò le sue dita alle mie e mi baciò i capelli. Aveva un buon profumo. <<So solo che sono grato di essere qui, adesso>>, rispose lui guardandomi intensamente. Non sapendo reggere il suo sguardo, continuai a leggere di quando lui riacquisí la sua umanità e piansi quando lessi che si torturò per anni e fu pervaso dal senso di colpa per aver ucciso tutte quelle persone. <<Non piangere. Ero un mostro>>, disse e mi asciugò le lacrime. <<Come hai potuto torturarti per anni? Non dovevi, sei così dolce>>, dissi continuando a piangere. Piangevo per il diario o per le bugie dei Mikaelson? Era tutto un intreccio che veniva fuori. Cosa potevo saperne io di cosa avesse provato lui nell'essere lo Squartatore. Si, aveva ucciso moltissime persone, ma a guardarlo, non si sarebbe detto. Finii di leggere il diario e l'ultima pagina era dedicata a Katherine. L'ultima frase era davvero toccante, diceva: "Ovunque tu sia, amore mio, ti troverò". Fui quasi gelosa e feci una smorfia, mentre lui soffocava un sorrisetto. <<Non ridere. Eri innamorato della ragazza che ti ha trasformato>>, dissi facendo un'altra smorfia. <<Pensavo fosse amore, ero giovane e molto stupido>>, si difese lui e io feci un'altra smorfia. Era una giornata piena di smorfie di disgusto, quella, o forse solo disgusto. <<Alla fine la trovasti? E Damon? Tu? Lo Squartatore? La tua umanità?>>, chiesi per distrarmi da quella famiglia che faceva ancora rumore nella mia testa e lui mi sorrise. <<Ti porterò il secondo diario e poi il terzo, il quarto e tutti quelli che riuscirai a leggere. Ne ho a decine>>, mi propose e io annuii solamente. Non avevo la forza di dir nulla. Anche il diario mi sembrò improvvisamente pesante e il dolce vampiro me lo tolse dalle mani. Mi strinsi a lui e iniziai a pensare a ciò che era successo con i Mikaelson. Bagnai la maglia di Stefan con le mie lacrime e lui mi strinse forte. <<Credevo fosse tutto perfetto>>, dissi piangendo. <<Avevo mio padre, una sorella, 4 zii. Avevo finalmente una famiglia, ma tutto è andato perso>>, continuai con un nodo alla gola. Stefan si limitò ad accarezzarmi i capelli.

Era ormai notte fonda quando si addormentò con la testa sul mio petto, dopo avermi asciugato le lacrime per ore. Lo coprii e gli accarezzai i capelli morbidi. Era bello guardarlo dormire, sembrava quasi un angelo. Per la prima volta da quando lo conobbi, mi accorsi che era davvero molto bello. Aveva dei lineamenti perfetti e delle labbra stupende. Mi piaceva, Stefan. Mi piaceva, perché mi aveva capita, mi aspettava nonostante sapesse che avevo perso la testa per Kol. Mentre accarezzavo i suoi capelli, lo sentii parlare. Stava sognando, evidentemente, disse: "mio fratello". Posai dolcemente le mie labbra sulla sua testa e lo vidi sorridere. Stava sognando suo fratello, anche tra i suoi sogni il primo pensiero era Damon e questa era una cosa davvero molto bella. Sapevo che lo Squartatore e il dolce Stefan, fossero due persone totalmente diverse. Almeno uno tra noi due, faceva dei bei sogni. Almeno uno tra noi riusciva a cavarsela.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora