34. Accordo poco entusiasmante

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Damon Salvatore, il fratello di Stefan, era venuto in casa mia perché mia madre glielo aveva chiesto?! Ok, non ci capivo più nulla. <<Amore, smettila di pensarci ancora. Si, sono il fratello del tuo ragazzo e conosco tua madre da ben 20 anni. Mi ha chiesto di aiutarti a combattere senza usare la magia>>, mi spiegò lui per l'ennesima volta, seriamente, chiamandomi ancora amore. L'unica cosa che non andava era "il tuo ragazzo". Stefan non era mai stato il mio ragazzo e non era più amico mio da quel giorno che rifiutò di venire via con me, da quel giorno che mi lasciò sola ad affrontare tutto. <<Non è il.. non è il mio ragazzo. E.. tu sei Damon.. ho letto alcuni diari di tuo fratello e ti descrivevano dettagliatamente, come fronte comportamentale. E no, non ho bisogno del tuo aiuto. Io ho finito con tutto questo, ne sono fuori da un anno, quindi no>>, risposi io e lui scosse la testa. Mi dava letteralmente sui nervi quel vampiro "son figo e son bello". <<Però avresti usato la magia per aiutare tua madre e non avresti dovuto. Devi saper contare solo sulla tua forza fisica: velocità, forza, soggiogare le menti e.. Le emozioni amplificate.. Nessuno ti aveva parlato delle emozioni più forti? Come stai? Come sei stata?>>, disse per poi spalancare gli occhi, molto preoccupato, da quanto potevo vedere. Gli feci segno di sedersi e gli raccontai che dopotutto non ero andata male. Che le emozioni erano controllate di giorno e la notte troppo pesanti. Non sapevo nemmeno perché ne stessi parlando con lui. Damon in tutta risposta mi parlò dell'umanità spenta e lì, proprio in quel preciso istante, mi venne in mente un'idea che avrebbe potuto aiutarmi. Se stavo male, perché non avrei potuto aiutare me stessa? <<Io accetto. Damon, io accetto. Mi insegnerai a combattere da vampira, ma.. poi mi farai spegnere le emozioni. Me lo devi.. tuo fratello me lo deve..>>. A quello parole Damon impazzí e non riuscii a capire con precisione se fosse arrabbiato o sorpreso per l'idea più stupida che avessi mai avuto. <<Assolutamente no>>, urlò lui e, ovviamente, aveva optato per la rabbia. Mia madre ascoltava, ma era come se non le importasse nulla. Non ero più sua figlia, avevo distrutto il filo di magia che ci univa. <<Un solo anno. Me lo dovete..>>, continuai io fissandolo con lo sguardo, mentre lui faceva avanti e indietro per la stanza. <<Io non ti devo nulla. Io.. Destiny, dovresti picchiare Stefan, non spegnere le tue emozioni, io.. io non ti farò diventare un dannato mostro. Ti ho visto quando sei nata. Una bimba tanto dolce non può spegnere le sue emozioni>>, mi urlò contro e si fermò davanti a me, con lo sguardo fisso nei miei occhi. Mi conosceva da sempre, ed era forse spaventato all'idea che potessi mettere le mie emozioni da parte. <<Non sono più una bimba. Mi fa male tutto questo>>, risposi iniziando a lacrimare copiosamente. <<Se lo farai, mi avrai per un intero anno al tuo fianco. Senza se e senza ma>>, mi propose lui ancora incerto e accettai, senza ombra di entusiasmo in nessuno dei sguardi presenti. Prima avrei imparato a combattere e poi addio male per un anno. Avere Damon accanto, sarebbe stata l'unica cosa positiva. Avrei vissuto con lui per un anno e avrei imparato a combattere come una vera vampira, alla faccia di chi mi credeva fragile. Ma avevo paura di perdermi.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora