22. Finalmente in famiglia

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Klaus mi guardava negli occhi, Elijah fissava Klaus con uno sguardo freddo e Rebekah aveva le lacrime agli occhi. <<Come lo hai scoperto?>>, mi domandò Klaus e io alzai le spalle in risposta. <<Non lo so, ci sono arrivata per logica, credo. Anche se di logico non ha nulla, questa storia>>, risposi e Klaus mi abbracciò. <<Adesso ciò che conta è che stai bene e sei con la tua famiglia>>, disse Elijah e mi strinse a lui. <<Potevate dirmi che Klaus è mio padre>>, dissi, ma spalancò gli occhi e guardò i suoi fratelli. <<COSA?>>, strilló Kol che nel frattempo era tornato. Appena incrociai il suo sguardo, entrambi ci rendemmo conto che ció che provavamo l'uno per l'altra, erano sentimenti destinati a morire. Non volevo finisse così questo forte sentimento. Nel frattempo tutta la famiglia si era riunita e Hope sembrava incredula.  Klaus non rispose e mi sentii a disagio. <<Anche se sei mio padre, non ti obbligo alla mia presenza. Sai come la penso. Non volevo neanche conoscere mio padre, ma adesso lo conosco, adesso ti conosco. Non è cambiato nulla, almeno credo, tranne che ora ho una famiglia più allargata di prima>>, affermai sorridendo e Hayley scosse la testa. <<Sei la benvenuta, Destiny>>, mi disse lei e si avvicinò ad Elijah. Hope si intromise. <<Questo significa che sei mia sorella?!>>, chiese lei ed Elijah la fissò. <<Per me eri mia sorella anche prima di tutto questo, Hope>>, dissi ancora sorridendo, le lasciai un dolce bacio sulla guancia e salii in camera a farmi un bagno. Ero ancora sporca di sangue e piena di pensieri. Ero stanca. Avrei voluto che Stefan fosse con me. Speravo di non affrettare troppo i tempi con Klaus e che Hope non si sentisse messa da parte per colpa mia, non volevo questo. Io volevo solo avere una famiglia che mi amasse. La famiglia che mi era stata negata da Mayra. L'acqua era calda e feci scivolare via i pensieri. Quando passai la mano sui miei polsi sussultai. I tagli non erano guariti ed era piuttosto strano. Klaus non era mai stato così vicino a me ed Elijah non mi aveva mai stretto a se così forte e dolcemente allo stesso tempo. Non potevo crederci. Sapevo di dover parlare con Hope, dirle che non mi sarei mai messa tra lei e suo padre, ma in quel momento avrei voluto solo parlarne con Stefan. Sentivo ancora i Mikaelson parlare al piano di sotto, le loro voci erano quasi un sussurro e dopo essermi sistemata, mi addormentai sfinita. La mattina seguente nessuno era a casa, mi sistemai e indossai un vestito blu scuro, proprio come il vestito elegante di Elijah che portava la sera prima. Sbagliato, erano tutti in cortile. Elijah  quando mi vide, sorrise, ma non riuscí a tenere lo sguardo fisso sul mio. Klaus era agitato. Ne capivo il motivo, avevo scombussolato tutto. Hayley parlava con Hope, quasi non le sentivo. Rebekah era con Kol. Kol era piuttosto arrabbiato e parlava piano, ma gesticolando contro la sorella. Neanche lui sapeva chi fossi io realmente. "Se solo lo avessimo saputo", pensai triste. <<Rebekah, io esco. Vado a cercare Stefan>>, dissi ed Hope venne ad abbracciarmi. La strinsi a me e poi le sorrisi. Era mia sorella e mi sarei presa cura di lei, come avevo fatto durante tutti quegl'anni. Qualcuno dietro di me parlò: <<Non c'è bisogno di cercarmi, tesoro>>. Stefan stava appoggiato al cancello e lo raggiunsi. Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte. Mi era mancato e tutta questa situazione non mi aiutava per niente. Ero stressata, non del tutto felice, per paura di aver rovinato quella famiglia e i polsi non guarivano. Kol lanciò un'occhiataccia a Stefan, ma lui sembrò non accorgersene. Andammo via e fu molto più semplice anche solo respirare. L'aria in quella casa era diventata irrespirabile. <<Mi sei mancata, Destiny>>, mi disse lui senza nemmeno guardarmi negli occhi, seduti su una panchina. Avevo la testa poggiata sulla sua spalla. Non avevo neanche la forza di camminare e il corpo era indolenzito. "Fanculo Marcel e le sue corde schifose", pensai quando il suo sguardo si posò sui miei polsi. <<Ma dai, siamo stati lontani solo alcuni giorni>>, lo presi in giro e cercai di sdrammatizzare. Era sembrata un'eternità. <<Ho avuto paura di non rivederti più. È stata la settimana più lunga della mia vita. Ho avuto paura per te, che ti avessero fatto del male. Ti ho cercata ovunque>>, disse guardando i miei polsi fasciati. Cercai di nascondere le bende sotto le maniche del vestito, ma ormai aveva visto. <<Mi sei mancato anche tu, signor Salvatore>>, dissi scherzando e vagando con lo sguardo, ma mai su di lui. <<Noto che ti ha fatto del male>>, sussurrò e accarezzò i miei polsi. <<Non sono guariti?>>, mi domandò e io feci di no con la testa. <<Ti ha legata i polsi?>>, chiese ancora, prendendo le mie mani tra le sue. <<Quattro giorni legata ad una sedia. Le corde non erano magiche o lo avrei capito>>, risposi e lui sussurrò "verbena". Sapevo cosa fosse la verbena, ma non avevo mai provato il dolore che provocava. Volevo bene a Stefan, ma come avrei potuto non ferirlo? Io amavo Kol, o almeno credevo fosse amore, ma era mio zio e questa storia doveva terminare, anche se non volevo. Se Klaus sapeva chi io fossi, perché ha lasciato che mi innamorassi di suo fratello? 

~SPAZIO AUTRICE~
Ho letteralmente amato scrivere questo capitolo. Non so, ma fin ora è uno dei pochi che mi ha coinvolta del tutto. Una mia amica shippa Desteliijah😂😍 Spero vi piaccia❤

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora