41. Scusatemi per tutto

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Dopo qualche ora, non era ancora rientrato nessuno, ma era meglio così, perché ripassavo  nella mia testa le scuse che avrei fatto ad ognuno di loro, anche alla pronipote dei fratelli Salvatore, Sarah. Klaus mi aveva raccontato di quando incontrò per la prima volta Damon e Stefan. Era davvero incredibile quanti secoli avessero dietro le spalle questi vampiri. <<Che sia chiaro, Damon, fa star male Des e finirò il lavoro iniziato 81 anni fa>>, lo minacció Klaus e poi sorrise. Amavo quel sorriso. Klaus accese la radio e mi invitò a ballare un ballo degli anni 60'. I passi li conoscevo, perché Rebekah aveva insegnato a me e Hope alcune cose, tra cui la danza. Non riuscivo a star dietro a mio zio, si muoveva troppo veloce e rideva molto. Presi dall'atmosfera felice, non sentimmo tornare i Mikaelson e gli altri. Damon staccò la musica e Klaus mise il braccio attorno alle mie spalle. Mi fece un leggero cenno con la testa e io alzai la mano come un saluto. Capivo che gli era impossibile perdonarmi per quello che avevo detto e fatto, ma ero molto arrabbiata. <<Che ci fai qui?>>, chiese Kol arrabbiato. Non lo avevo mai visto usare un tono del genere, non con me. Il Kol che un tempo amavo, non era quello che avevo difronte in quel momento. La sua voce era una lama a doppio taglio. <<Hope, va in camera tua>>, le disse Hayley, ma Hope la guardò accigliata e non mosse un muscolo. <<Mi dispiace. Io.. Io non ho scuse per ciò che vi ho fatto e detto. Mi dispiace>>, balbettai piano e Hope si avvicinò. Alzò una mano e mi tirò uno schiaffo sul viso. Klaus si irrigidì e Elijah bloccò il polso della nipote. L'impronta della mano di Hope sulla mia guancia bruciava, ma sapevo di essermela meritata. Meritavo tutto ciò che avessero in mente di dirmi. <<Hope, sei matta?>>, le gridò Rebekah e solo in quel momento notai tutti loro con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Hope si liberò dalla presa dello zio e mi strinse forte a se. <<Idiota, pazza, ingenua e imprudente>>, mi ripeteva all'orecchio. La strinsi anche io e mi faceva male sapere che era colpa mia , se lei era arrabbiata in quel modo. Il viso bruciava ancora. Quando Hope si staccò, Rebekah corse a stringermi. Aveva le lacrime agli occhi. <<Scusa, mamma, non piangere>>, le dissi. Chiamavo Rebekah "Mamma", a volte. Sapevo che per lei ero una figlia, l'unica figlia. Hayley mi sorrise e annuí, sapevo che mi avrebbe perdonata, prima o poi. Adoravo Hayley, era forte, forse più di tutti, era forte emotivamente. Elijah era rimasto in disparte. Lo guardavo con la coda dell'occhio. Per la prima volta notai che mi fissava, non teneva lo sguardo chino e sembrava quasi fiero di ciò che aveva trovato, della bambina che aveva trovato, la sua bambina. Rebekah mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò un "Va da tuo padre". Sapevo che dovevo ascoltarla, ma volevo lasciare le scuse rivolte a lui per ultime. Mi avvicinai a Sarah e le porsi la mano, convinta che non l'avrebbe mai stretta e infatti, non mi sbagliavo. <<Puoi tenerti le tue scuse, io non so che farmene>>, mi disse lei con non chalance. Abbassai la mano e abbozzai un mezzo sorriso, mentre annuivo. La capivo, infondo nemmeno io mi avrei stretto la mano, nemmeno io mi sarei perdonata. <<Mi dispiace per.. per averti m-morsa. Io non sono così aggressiva, di solito.>>, le dissi, per poi guardare Stefan. Lui mi guardava in modo strano, arrabbiato, deluso, forse ferito. <<Sei andata via. Mi hai lasciato qui e poi te la sei presa con Sarah. Dimmi quale ragazza civilizzata farebbe questo>>, mi disse lui e Damon corse accanto a me. <<Lei è andata via perché aveva i suoi motivi. Tu non l'hai più cercata. Lei ha provato a resistere, ma sai, no? A volte resistere fa più male che lasciare andare.>>, gli rispose Damon puntandogli un dito sul petto. Presi la mano di Damon con la mia e l'abbassai. Lui si calmò e la strinse tra le sue. Guardai Stefan negli occhi e sorrisi. <<Ti avevo chiesto di venire via con me, non mi hai risposto e sei sparito. Il giorno del MIO compleanno, ho scoperto che mio padre è Elijah e.. mi mancavano Hope, Rebekah, Kol e Klaus. Mi mancava anche Elijah, ma faceva male il fatto che mi avessero mentito su tutto e ho spento la mia umanità. La squartatrice. Ma tu dovresti capirmi, squartatore>>, gli dissi sorridendo tristemente, con gli occhi un pó lucidi.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora