Erano passate tre settimane ed eravamo diretti verso New York. Era una delle più grandi città del mondo e la amavo. Damon e io non parlammo del fugace bacio al palazzo dei Mikaelson, ma, nonostante non avessi più emozioni, con quel bacio successe sicuramente qualcosa che mi rimase sullo stomaco tutto il tempo. "Sei a duecentocinquantasei", pensai mentre facevo il conto. Mi ricordavo il volto e il nome di ogni vittima, quasi fosse un'ossessione. <<Anche lo squartatore memorizzava visi e nomi>>, disse Damon all'improvviso, quasi come se mi avesse letto la mente. Credo che in quel preciso instante, avrei potuto amare lo squartatore. Ci eravamo fermati in un bar e Damon ordinò due Bourbon. Ne presi uno e brindammo: "A me, a te e a noi", disse lui e buttò giù il bicchiere, lo imitai e per una volta, il Bourbon placò la mia fame di sangue. Girai attorno a Damon e quando una musica da discoteca iniziò a spaccarci i timpani, gli sussurrai: "Balla con me". Presi le sue mani e le misi sui miei fianchi e subito lui mi attirò a se e iniziammo a ballare. Mi sentivo benissimo e potente. "Rimani con me", mi sussurrò lui e lo lasciai parlare, mentre le sue mani si muovevano sicure sui miei fianchi. Mi strinse di più al suo petto e lo sentii rabbrividire. Quando la musica finì, lo guardai negli occhi. Aveva gli occhi più azzurri e limpidi del mare e mi sarebbe dispiaciuto vederli iniettati di sangue. "Dispiaciuto? Destiny, ma datti una controllata. Niente emozioni, niente. Smettila e concentrati solo su te stessa", pensai e scossi la testa per riprendermi. Non potevo permettere a Damon che mi controllasse. Non potevo tornare in me dopo solo poco più di tre settimane. <<Baciami ancora>>, mi disse lui. Non sapevo a che gioco stesse giocando, ma di certo non mi dispiaceva, così poggiai le mie labbra sulle sue, lentamente, e un secondo dopo mi trovai le gambe avvinghiate ai suoi fianchi, fuori dal bar. Aveva le labbra calde e morbide e risultò difficile potermi staccare. Era iniziato come un bacio dolce, ma continuava come un bacio appassionante e per niente casto. Le sue mani si erano spostate sulle mie cosce, per sostenermi, mentre io stringevo le gambe attorno al suo bacino. Si staccò per un attimo. <<Torna come prima>>, sussurrò lui tra un bacio e un altro e capii subito il suo gioco. Gli morsi il labbro con violenza e poi mi staccai da lui, interrompendo il contatto. Lui subito si mise un dito sulle labbra sanguinanti. Avevo provato qualcosa, ma non potevo permettermelo. <<Sai, credevo che almeno per un attimo tu avessi dimentico chi ero e avessi preso in considerazione chi sono. Dovresti esserne felice. Prima non facevo altro che piagnucolare tutto il giorno, immaginare scenari inesistenti su quando e se avessi rivisto mio padre, i Mikaelson e anche tuo fratello. Non facevo altro che star male, ma mi hai salvata e ora sto bene. Ma questo non vuoi capirlo, vero? Questo non ti basta. Allora, Damon, dimmi cosa diavolo vuoi?>>, dissi quasi urlando e lui rimase per un pó zitto a fissare i miei occhi. Si avvicinò e mi asciugò una lacrima. <<Sei sempre tu, non hai mai spento l'umanità. La dolce e premurosa Destiny è sempre qui, sennò perché avresti memorizzato 256 visi e avresti scritto 256 nomi su un quaderno? Perché avresti morso la ragazza con Stefan? Perché avresti risposto in quel modo a tuo padre e perché non hai risposto male a Klaus? E soprattutto, perché non hai guardato Hope negli occhi? Sai perché? Perché eri sempre tu, era la vera te che parlava, la vera te che emergeva e tutte quelle parole, erano ciò che realmente volevi dire>>. Quando smise di parlare, mi accorsi che ormai avevo il viso rigato da molte lacrime e non riuscivo a fermarmi. Mi lasciai abbracciare da Damon e lui mi strinse forte. <<256 persone morte. Ho davvero ucciso 256 persone?>>, dissi io singhizzando e Damon mi prese a mo di principessa e si incamminó verso non so dove. <<Si, ma non eri del tutto tu. La tua parte vampira era davvero spenta e in questi giorni hai agito solo con quella, mentre dai Mikaelson, la tua parte di strega si è fatta avanti, infatti era forte e anche Freya, Kol e Hope se ne son resi conto>>, era bravo con le parole e io non riuscivo a smettere di piangere. Avevo privato 256 persone delle loro vite, ero uno schifo di mostro. La squartatrice. Si, credo mi calzasse a pennello. <<Vorrei poter fare qualcosa per quelle persone e le loro famiglie>>, balbettai e lo sentii sorridere tanto le sue labbra erano vicine. Troppo vicine.
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The Originals ~ Speranza e Destino
FanfictionÈ la strana storia di Destiny Dumont, una ragazzina ibrido, che si ritrova in una situazione strana, con la famiglia della sua migliore amica, Hope Mikaelson. Siete un pó curiosi? Volete scoprire cosa succederà? Leggete, i Mikaelson vi aspettano!