36. Vecchi amici

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Durante il tragitto fino a Mistic Falls, avevo ucciso una decina di persone, alcune di loro solo per divertimento, altre per la voglia di staccar loro la testa. Il loro sangue aveva sempre quel retrogusto di acidità e paura. "Ti peserà tutto questo, quando tornerai in te", mi ripeteva Damon come una radio, evidentemente arrabbiato con me. A volte era una palla al piede. Al primo bar di Mistic Falls, entrai e ordinai da bere. <<Bourbon, il tuo preferito>>, dissi sorridendo al vampiro in nero. Lui bevve il suo in un sorso e poi mi incitò ad uscire da quel posto. <<Per te Bourbon, mentre per me sangue>>, continuai guardandomi attorno per scegliere la mia undicesima vittima. Non ne avevo mai abbastanza. Il bar era grande e accogliente e molte persone erano lì a bere qualcosa in quel sabato sera un pó triste e piovoso. Prima che potessi scegliere, Damon mi trascinó fuori. "Dio, ma perché non mi molli?", pensai arrabbiata. <<Sai dove siamo?>>, mi chiese e io lo guardai fisso negli occhi. Non mi importava molto dove fossimo, volevo solo sangue, sangue che scorresse nella mia gola. <<Siamo a Mistic Falls>>, continuò come se io fossi interessata, come se dovesse importarmi. Qualcosa mi tornò in mente ed era proprio quello il bar in cui Stefan mi aveva invitata a prendere qualcosa da bere quel giorno in cui ci scontrammo. Scacciai via quella sensazione di disgusto e amarezza. <<Ok, ma voglio sangue>>, dissi io roteando gli occhi e corsi subito in una piccola e stretta via, dove una ragazza si aggirava, da sola e ubriaca. La soggiogai per stare calma e in silenzio e la uccisi proprio come i precedenti dieci. Damon borbottò di nuovo qualcosa tipo "Squarciatrice..", ma decisi di non farci caso. <<Perché non ti nutri mai con me?>>, lo invitai, ma lui scosse la testa disgustato, probabilmente da me e questa cosa mi fece ridere. Il fratello dello squartatore disgustato da una ragazzina. <<Dovrai sopportarmi ancora per un pó e tu sei già così disgustato da me?>>, chiesi con finto tono ferito. Lui scosse ancora la testa e mi prese per mano. <<Dovremmo correre. Veloci>>, disse e subito ci lanciammo in una corsa, sempre mano nella mano. Era una sensazione fantastica. Per la prima volta, godevo del privilegio di essere una mezza vampira. Quando ci fermammo, Damon si avvicinò a me. La sua vicinanza aveva sempre provocato qualcosa in me, ma da quando avevo spento i sentimenti, non ne ero più sicura. Era un qualsiasi ragazzo, un qualsiasi vampiro che ci teneva a starmi dietro. <<Potrei..>>, disse lui, ma sapevo già cosa volesse fare. Lo vidi avvicinarsi di più a me e gli misi un dito sulle labbra, come per zittirlo. <<Non funziona con me. Non tornerò ai miei sentimenti dopo solo due giorni>>. Lo spinsi via e camminai a velocità umana, stranamente. Il mio cellulare squillò e risposi: <<Qui è Destiny>>. Nessuno dall'altra parte del telefono rispose, sentivo solo respirare. Un respiro profondo. Staccai, stanca di aspettare una risposta. Da quando avevo spento l'umanità, non ero più la ragazza dai dolci vestitini. Indossavo Jeans e semplici magliette. Erano molto comodi. Damon era ancora accanto a me. <<Prossima destinazione?>>, mi chiese infine e pensai che magari sarei potuta passare per un salutino da alcuni vecchi amici. Magari avrei potuto salutarti e farli sentire in colpa, un'ultima volta. <<New Orleans>>, dissi divertita, ma Damon non lo era di sicuro. Amavo la sensazione di vuoto e che nulla potesse ferirmi. Avevo ancora poco tempo per rimanere così e me lo sarei goduta fino all'ultimo secondo. Infondo, me lo meritavo, dopo tutto il male che avevo subito. <<Perché proprio New Orleans?>>, commentò lui distrattamente e risi. <<Un salutino a dei vecchi amici>>, commentai, chiudendo la conversazione.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora