27. L'appuntamento

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<<Stai benissimo>>, disse Stefan per la millesima volta e io quasi ci credetti, mentre arrossivo. Non era una situazione semplice, quella.  Nonostante Stefan fosse lì accanto a me, io non ero presente. Cercavo di concentrarmi. Evitavo di pensarci quando stavo con lui. Era la serata sbagliata per concentrarmi su di me. Da quando avevo conosciuto i Mikaelson, erano diventati il mio unico pensiero. <<Pensi a qualcuno?>>, mi chiese dopo il mio lungo silenzio. Come faceva a capirmi con uno sguardo? E si, in effetti stavo pensando a qualcuno: ai Mikaelson. Non volevo parlarne, non questa sera, ma lui mi guardava preoccupato e allora gli raccontai una piccola parte di tutto il grosso problema. <<Klaus non può farmi da padre.>>, risposi mentre mi spostava la sedia per farmi sedere. I miei capelli mi caddero sulla spalla e coprendomi un occhio, Stefan me li spostò dietro l'orecchio e poi fissò i suoi occhi verdi-nocciola nei miei verdi. Mi aveva portata in un ristorante elegante, troppo elegante per me. Non mi meritavo così tanta gentilezza da parte sua. <<Sento la magia che scorre nella tue vene. È forte, quindi tu sei forte, so che lo sei. Puoi farcela. Scopri più cose possibili su di te e su loro. Non credo ti abbia abbandonata. E ti farà da padre, lo farà sia a te che ad Hope. Ti aiuterò, se vorrai, ma non gettare la spugna, non ora che tua sorella ha bisogno di te>>, mi disse convinto che fosse la cosa più ovvia. Aveva ragione, lo sapevo, ma avevo paura di scoprire che Klaus mi avesse abbandonata, che mi non volesse. Mi piaceva troppo quella famiglia e amavo essere la sorella di Hope, amavo troppo far parte di quella famiglia, per scoprire magari, che mio padre non mi volesse, che Mayra avesse ragione e che io mi stessi illudendo. <<Non pensiamo a questo. È la nostra serata. Parlami un pó di te. Della tua famiglia. Come sta andando con tuo fratello?>>, gli chiesi e lui sorrise. <<Damon è testardo, ma è pur sempre mio fratello. Mi ha aiutato a rendere la mia vita più facile, in certe situazioni, anche se la maggior parte delle volte me l'ha resa più difficile. Adesso sta bene, direi tutto ok. Era solo un brutto periodo, per entrambi.>>, mi spiegò lui e poi rimase in silenzio. Sembrava triste e molto pensieroso. <<Parlami di Damon>>, gli chiesi e lui fece uno dei suoi bei sorrisi. Amava suo fratello e amava parlare di lui. <<È uno stronzo, masochista, rompiscatole e idiota. È acido con tutti e allontana le persone che ama perché crede che faccia loro solo del male. È complicato capirlo, ma è anche talmente facile. Non voleva diventare un vampiro, ma io lo costrinsi, chiedendogli di non lasciarmi da solo ad affrontare tutto quello che sarebbe venuto. Ero molto egoista a quei tempi. Lui ha sempre avuto un grande cuore. Ha sempre pensato prima a me, a volte lasciando perdere la sua felicità. Adora la sua migliore amica. È un bravo ragazzo e ci tiene molto alle persone a lui importanti>>. Rispose talmente con tanta lentezza e tristezza, che quasi mi si spezzò il cuore. Erano uniti nonostante tutti gli ostacoli, nonostante tutte le persone che gli si erano voltate contro e nonostante tutti gli anni passati. Erano forti insieme e questo è quello che avrei dovuto fare con Hope. <<Sembra un bravo ragazzo, quasi quanto te>>, cercai di scherzare e lui rise. Mi piaceva farlo ridere e odiavo quando, per colpa mia, soffriva. <<Raccontami di te>>, mi chiese dopo. <<Su di me non c'è nulla da dire. Ho soli 17 anni, sono cresciuta con mia madre e lontana da mio padre. Non sapevo di avere una sorella fino a poco tempo fa e.. amo leggere, se questo ha importanza. Sono uno spirito libero>>, risposi, sempre col sorriso in faccia. <<Ha molta importanza, Destiny. Visto che ami leggere, ti porterò uno dei miei diari. Nessuno li ha mai letti>>, disse fissandomi negli occhi. <<Cioè, un diario scritto da te?>>, sorrisi entusiasta. <<Ecco, è questo il sorriso che aspettavo da tutta la serata>>, disse lui indicando le mie labbra e sorridendo insieme a me.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora