14. Scontro inaspettato

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Odiavo dover mentire a Kol, ma cosa potevo fare? Volevo trovare il cugino di Hope e ci sarei riuscita, con o senza il suo aiuto. Mi riferiferivo al secondo erede come "cugino" della mia dolce amica, perché scartavo l'idea che Klaus potesse avere un altro figlio. <<Tesoro, ti va di riprovare?>>, mi chiese Dylan vedendomi a terra. Le energie non mi mancavano e avrei potuto continuare, ma non ne avevo voglia. Mentii e dissi che ero stanca. Dovevo andar via da Mistic Falls, il più velocemente possibile. <<Devi occultarti, Destiny. Devi occultare entrambi>>, mi disse Kol con la voce stanca. Non dormiva da 10 giorni per restarmi vicino, per proteggermi, per non perdermi d'occhio. <<Dormi, Kol. Dylan rimarrà con me. Sarò al sicuro>>, cercai di convincerlo e mi fissò. Ovvio, prima voleva che occultassi entrambi. Feci l'incantesimo e lui mi sorrise. Mi diede un bacio accanto alle labbra e poi andò a riposare. Rimasi pietrificata da quel bacio. Di solito mi baciava sulla guancia, sulla fronte, a volte sulla mano o sul naso, ma così tanto vicino alle labbra, mai. Dylan intanto si era seduto sul divano e mi fece spazio. Mi sedetti e mi mise il braccio attorno alle spalle. <<Dylan, via quel braccio, per favore>>, perdevo la calma quando ero in sua compagnia e iniziavo a non poterne proprio più. "Magari glielo taglio, sto braccio", pensai. <<Dai, non ti arrabbiare, vampiretta>>, disse togliendo il braccio dalle mie spalle. Mi chiamava in quel modo da ormai due settimane. Dylan si avvicinò a me e il mio cuore accellerò. Odiavo quel ragazzo. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio e se si sarebbe mosso, gli avrei tirato un pugno. <<D-Dyl, spostati>>, balbettai e lui si avvicinò un pó di più. Stanca dei suoi giochetti, mi alzai e andai in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Mi faceva infuriare quel dannato ragazzo. In quelle due settimane, imparammo a conoscerci nonostante gli alti e bassi. A volte facevo la testarda e lui mi avrebbe volentieri presa a schiaffi, ma rimaneva lì, fermo a fissarmi. <<Scusa, Des.. non volevo. Meglio se riposi anche tu>>, mi disse dolcemente e andò a sedersi nuovamente sul divano. Dovevo molto a Dylan e mi dispiaceva non riuscire a dimostrare la mia gratitudine, ma ero così fredda da un pó, con tutti. Andai a sedermi accanto a Dylan sul divano e appoggiai la testa sulla sua spalla. <<Grazie per quello che hai fatto per me. Te ne sono riconoscente e mi dispiace essere così testarda, ma non ho tempo.. non c'è più tempo. Fammi andare via, ti prego. Fammi scappare e tieni Kol il più possibile lontano da me. Prendi tempo. Devo solo trovare il secondo erede Mikaelson. Devo dare una possibilità ai Mikaelson di potersi salvare.>>, spiegai e lui annuí. A volte era davvero comprensivo. Mi prese la mano e mi porse un ciondolo. <<Indossalo e saprò quando sarai in pericolo. Solo quando avrai bisogno di aiuto farò avvicinare Kol a te. Te lo prometto, vampiretta>>, promise solennemente e  si avvicinò di nuovo a me. Prima che potesse succedere qualcosa di sbagliato, mi allontanai. Lui mi sorrise e per la prima volta in 14 giorni, notai nei suoi occhi qualcosa di diverso. Non erano più luminosi, erano vuoti. Mi prese un colpo quando vidi il castano dei suoi occhi spegnersi, ero abituata a vedere quegli occhi castani accesi, di cosa non lo so, ma mi piacevano. Gli succedeva qualcosa, era ovvio. Dylan mi stampò un bacio sulla fronte e mi fece andare via. Il ciondolo di Dylan lo lasciai sul suo tavolo, senza farmi vedere, non potevo farmi rintracciare da Kol, in nessun modo. Non lo sopportavo, Dylan, ma era stato gentile con me. Volevo risposte da Klaus, ma prima di tutto, dovevo trovare l'erede Mikaelson. Distratta dai miei pensieri, andai a sbattere contro qualcuno. "Sono sempre tutti tra i piedi", pensai. <<Attenzione ragazzina>>, mi rispose il ragazzo dai capelli castani e gli occhi nocciola. Il vampirismo nelle sue vene era forte, stava a significare che era vampiro da più di un secolo. Magari avrebbe potuto darmi un passaggio fino a New Orleans. Ispirava fiducia, anche se mi aveva appena chiamata ragazzina e odiavo quello stupido soprannome. Mi fissava e io lo guardavo curiosa. Era uno strano vampiro.

The Originals ~ Speranza e DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora