Abel si trasformò in essere umano davanti ai miei occhi. Gli ci vollero pochi secondi: il suo corpo venne avvolto da una luce bianca proprio come nel giorno del suo arrivo e poi, dopo qualche istante, la luce arrivò al culmine della sua intensità e iniziò a spegnersi, portando via con sé la sagoma alata per lasciare al suo posto l'Abel umano.
I suoi vestiti erano diversi dall'ultima volta: aveva dei jeans più scuri e un cappotto nero, coperto in parte da una sciarpa verde militare che faceva risaltare i suoi occhi umani di quel bel verde chiaro.
«Vado bene così?». L'aspetto era diverso, ma il suo bel sorriso restava sempre lo stesso.
«Vai benissimo. Se incontrassimo le mie amiche si innamorerebbero tutte di te».
La dissi come una battuta, ma ero seria. Abel da umano era bello come da angelo, se non di più, e molte delle ragazze che conoscevo sarebbero state attratte da lui.
Abel rise senza nemmeno sospettare quanto fossi seria, con una risata così bella che... dovetti fuggire a finire di prepararmi per non rischiare di arrossire davanti a lui.
Feci il più in fretta possibile. Avevo indossato un vestito caldo ma elegante, di un blu molto simile al suo bracciale. Stavolta Abel non fece commenti sul mio aspetto, ma capii dall'espressione con cui mi accolse che quello stile gli piaceva.
Mi venne vicino in silenzio, mi tirò indietro i capelli e poi mi avvolse al collo la sciarpa azzurra che tenevo in mano, lasciandomi inebetita a fissarlo.
«Fuori deve fare molto freddo. Sei abbastanza coperta?» si preoccupò.
«Certo, starò bene». Al momento mi sentivo tutt'altro che infreddolita.
*
Uscire con Abel al mio fianco mi diede un incredibile senso di sicurezza.
L'evento si svolgeva in centro, per cui dovemmo camminare a lungo, ma con Abel accanto il tragitto non mi pesò per nulla.
La piazza della festa era molto grande, piena di bancarelle dalle luci calde che circondavano un enorme albero di Natale. C'era di tutto: cibo di strada, accessori, fuochi d'artificio, giocattoli e perfino regali di Natale dell'ultimo secondo. Portai Abel a vedere i vari stand, divertendomi moltissimo a spiegargli o a provare insieme le funzioni di ogni oggetto che lo incuriosiva. Quando diventava umano la sua curiosità aumentava esponenzialmente, quegli occhi chiari si riempivano continuamente di stupore.
Mi resi conto che mi piaceva potergli parlare normalmente di fronte alle altre persone, e anche lui poteva permettersi molte più azioni: prendeva in mano gli oggetti che lo attraevano per osservarli meglio o mi tirava da uno stand all'altro come non avrebbe mai potuto fare in forma angelica. Gli veniva così naturale che mi chiesi quanto autocontrollo gli servisse, ogni volta, per restare invisibile agli occhi degli altri.
Furono ore molto piacevoli, almeno fino a che la gente in strada non aumentò tanto da rendere la confusione eccessiva. Me lo aspettavo, lo spettacolo pirotecnico era una tradizione della mia città, perciò più si avvicinava la mezzanotte, più gente si riversava sulla piazza. Il problema era che i fuochi non sarebbero iniziati prima di mezz'ora e, anche se tentava di non farmelo capire, vedevo che Abel faticava a restare in mezzo alla calca.
Per aiutarlo, gli proposi di andare in una stradina trasversale meno affollata. Ci allontanammo fino a che la confusione divenne più sopportabile, ma non eravamo stati gli unici ad avere quell'idea e anche lì incrociammo molte persone. Soprattutto coppiette.
Davanti ai loro sguardi, nella romantica tranquillità delle strade piene di luminarie, mi resi conto che anche noi venivamo scambiati per una coppia, ma che in realtà apparivamo molto diversi dagli altri: tutti si abbracciavano o almeno si tenevano la mano, mentre noi eravamo a quasi un metro di distanza l'uno dall'altra. Beh, di cosa mi stupivo? Il nostro rapporto era diverso, eppure in quel momento desiderai che Abel mi stringesse a sé come gli altri, anche se ero imbarazzata all'idea di una tale vicinanza tra di noi. Chissà se a lui avrebbe dato fastidio... Lo guardai di sottecchi e mi distrassi da quel pensiero, accorgendomi che appariva più stanco di prima.
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My Own Angel
FantasyLa giovane Sarah, rimasta sola al mondo ad appena 18 anni, vede materializzarsi davanti ai suoi occhi un ragazzo dalle ali piumate e lo sguardo dolce che si presenta come suo angelo, nato per starle accanto fino a che lei ne avrà bisogno. Dopo qualc...