In quel periodo così denso di avvenimenti, anche Melanie decise per la prima volta di confidarsi con me e Diane sulla sua cotta per Chris. Lo fece durante la ricreazione, un giorno in cui eravamo sole mentre i ragazzi erano fuori a tentare mosse di arti marziali prese dai videogiochi. Nonostante la timidezza, riuscì a parlarci chiaramente, descrivendoci quello che sembrava essere un sentimento tutt'altro che superficiale. Andò avanti a raccontarci tutto nonostante fosse rossa come un peperone per l'imbarazzo, e alla fine si rivolse direttamente a me, che già mi aspettavo la sua domanda.
«A Chris interessi tu, Sarah, non io. Se tu provassi lo stesso per lui allora mi tirerò indietro, ma ho bisogno di sapere la verità. Lui... ti piace?». Nel frastuono dei corridoi la sua voce tremula si sentiva appena.
Fui ben lieta di dirle ciò che pensavo. Che sciocca... avrei dovuto farlo prima. «No, Melanie, puoi stare tranquilla. Chris per me è solo un amico e lui lo sa, perciò non ti arrendere. Faccio il tifo per te».
«Lui lo sa? Vuoi dire che ne avete già parlato?» si stupirono entrambe.
Tra la curiosità silenziosa di Melanie e quella fin troppo esplicita di Diane, finii col raccontare loro tutto ciò che era accaduto tra di noi. Avevo paura di ferire Melanie, invece lei aveva già intuito tutto da sola grazie alla sua spiccata sensibilità, e non si stupì nemmeno quando raccontai della sua dichiarazione - evitando ogni riferimento al bacio - e della successiva decisione di ricominciare da capo come amici. Entrambe, però, mi dissero di notare ancora il suo attaccamento nei miei confronti e proprio per questo Melanie era decisa ad aspettare.
Purtroppo non potei darle torto, ma quando rientrammo in classe, al suono della campanella, mi accorsi che Chris si era soffermato a guardare entrambe - e non solo me – per cui sperai ardentemente che la mia amica riuscisse a conquistare il suo cuore. In quel caso, ogni cosa sarebbe andata nel migliore dei modi.
*
Non appena finiti i compiti di quel pomeriggio, andai dal mio angelo con l'intenzione di raccontargli tutto. Ormai era arrivato febbraio e a quell'ora c'era ancora luce, infatti trovai Abel sdraiato sull'erba, con le braccia raccolte dietro la testa e gli occhi chiusi.
Non appena mi sentì arrivare, mi accolse con un sorriso pacato e mi diede tutta la sua attenzione, ma ebbi l'impressione che qualcosa non andasse. Sembrava preoccupato, anzi... tormentato da qualcosa.
Andai a sedermi accanto a lui sull'erba umida. Odiavo vederlo in quello stato.
«A cosa pensi, Abel? Sembra che qualcosa ti preoccupi molto».
Lui restò in silenzio, confermando così i miei i miei dubbi. Il suo sguardo era perso nel vuoto davanti a noi.
«Per favore, dimmi qual è il problema» insistei, sporgendomi per ottenere la sua attenzione.
«Lascia perdere, Sarah, ne abbiamo già parlato e non sei d'accordo con me».
Strano, quando mai noi non eravamo d'accordo su qualcosa?
«Ti riferisci a David?» capii per esclusione.
Lo vidi massaggiarsi le tempie con la mano, decisamente preoccupato. Non me lo aspettavo, non credevo che sarebbe arrivato a tormentarsi tanto.
«Mi dispiace infastidirti con queste mie preoccupazioni».
Preoccupazioni inutili, a mio avviso, ma pur di essergli di conforto preferii ascoltarlo. «Avanti, cos'è di lui che ti preoccupa così tanto?».
Per un attimo non seppe come rispondermi. «Non lo so, non riesco a capirlo, ma intanto lui ha sempre più potere su di te e ho paura di quello che potrebbe accadere».
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My Own Angel
FantasyLa giovane Sarah, rimasta sola al mondo ad appena 18 anni, vede materializzarsi davanti ai suoi occhi un ragazzo dalle ali piumate e lo sguardo dolce che si presenta come suo angelo, nato per starle accanto fino a che lei ne avrà bisogno. Dopo qualc...