Abel non se la prese per ciò che avevo raccontato di noi a David, né tentò di convincermi della sua cattiva fede o di quanto era stata strana la sua reazione. Mi restò semplicemente accanto fino a che non mi ripresi, ad accarezzarmi i capelli per calmarmi ed abbracciarmi in silenzio. L'unica cosa che volle sapere era cosa avevo detto esattamente a David su di noi, allo scopo di potermi "proteggere al meglio". Non gli importava altro.
Restammo tutto il resto della giornata insieme, a rilassarci, coccolarci e a sussurrarci ti amo. Nonostante la discussione con David, mi era impossibile stare male se avevo lui al mio fianco. Passammo la notte nel suo letto e il mattino dopo ricominciammo la routine scolastica con una tranquillità ormai rara.
Abel non sembrava preoccupato di dover passare cinque ore da solo con Azaly, ma io attesi di poterlo riabbracciare per tutto l'orario scolastico. Al termine delle lezioni lo trovai insieme a lei, entrambi sereni almeno apparentemente. Chris li raggiunse quasi più in fretta di me e lo vidi salutare il suo angelo con l'aria preoccupata. Beh, cosa potevo aspettarmi? Il nostro amico era perfettamente consapevole del dolore muto di Azaly, proprio come Abel e me.
Il pomeriggio, mentre ero accoccolata tra le braccia del mio amore a guardare la tv, mi ritrovai a vagare con la mente. Mi sentivo felice come non mai, eppure non riuscivo a smettere di pensare al dolore di Azaly.
Appena il giorno prima David mi aveva detto che, se avessimo messo da parte le altre questioni, probabilmente lei ed io avremmo creato un bellissimo rapporto, e in effetti lo avrei voluto molto, ma... era davvero possibile? Non avevo idea di cosa lei pensasse di me in quel momento e ormai non avevamo più nemmeno abbastanza tempo da poter lasciare le nostre chiacchierate al caso, dato che se ne sarebbe potuta andare da un momento all'altro. Se volevo cambiare le cose, dovevo farlo in fretta.
«Abel, stavo pensando che forse dovrei parlare con Azaly» decisi in quel momento, facendomi spazio tra le sue braccia per guardarlo. «Vorrei chiarirmi con lei. Dopo sabato non ci siamo quasi più rivolte la parola».
Abel spense subito la tv per darmi attenzione, mentre il suo viso già assumeva un'espressione preoccupata.
«Lascia stare. Conosci Azaly, dopo staresti peggio».
«Lo so, ma le voglio bene e non voglio che il nostro rapporto si concluda in questo modo».
«Lascia stare» ripeté. Sembrava quasi che l'idea lo spaventasse.
«Perché sei così contrario? Non avrai paura che mi convinca a lasciarti». Sarebbe stato del tutto impossibile.
Abel sospirò. «Non è questo. Ho paura di quanto tu possa star male quando ti renderai davvero conto di quanto è sbagliato quello che stiamo facendo, anche se non riesci a farne a meno» ammise con un sorriso amaro. Era una risposta per nulla rassicurante, ma almeno ora sapevo che si opponeva per me e non perché gli dava fastidio.
«Grazie, so che lo dici per il mio bene, ma ho davvero bisogno di farlo».
Annuì appena, rassegnato. «Come preferisci. Ma devi promettermi che dopo ne parleremo insieme».
«D'accordo». Anche se naturalmente gli avrei fatto pesare il mio stato d'animo il meno possibile.
Decisi di andare subito, convinta che prima lo avrei fatto, prima Abel avrebbe smesso di preoccuparsi. Mi preparai velocemente e impiegai meno di cinque minuti per arrivare, tanto ero in ansia. Abel non era venuto con me, e Chris - che avevo chiamato prima per non rischiare di disturbare - mi accolse con la sua tipica allegria. Suo padre, per fortuna, non c'era, così potemmo parlare liberamente.
Mi accompagnò subito nella sua camera, che trovai anche troppo ordinata per un maschio, probabilmente perché ora la condivideva con una ragazza. E infatti lei era lì, davanti la scrivania a... disegnare? Dunque avevamo lo stesso hobby...

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My Own Angel
FantasyLa giovane Sarah, rimasta sola al mondo ad appena 18 anni, vede materializzarsi davanti ai suoi occhi un ragazzo dalle ali piumate e lo sguardo dolce che si presenta come suo angelo, nato per starle accanto fino a che lei ne avrà bisogno. Dopo qualc...