Attenzione!
Vi ricordo che ci sono scene intime in arrivo. Tranquilli, niente porno XD lui non può fare nulla di che, però un avvicinamento fisico tra loro ci voleva. Ho cercato di essere coerente nel creare un incontro tra due mondi diversi e non so se mi è riuscito o se è nato qualcosa di strano, perciò datemi tanti pareri (anche schietti) e se avete consigli li seguirò molto volentieri. Buona lettura :)
*****Era finalmente arrivato il tanto atteso sabato pomeriggio.
Tornata a casa dopo la stressante mattinata a scuola, abbandonai lo zaino in un angolo e passai il resto della giornata con il mio meraviglioso ragazzo. Fu un pomeriggio perfetto: pranzammo insieme, uscimmo per una lunga passeggiata e infine, dopo cena, ci rilassammo alla luce soffusa dell'abat-jour.
Stavolta eravamo sul suo letto, molto più ampio e comodo del mio. Abel si era tolto la maglia in vista della notte e io mi ero accoccolata su di lui, fingendo che il fatto che fosse a petto nudo non mi mettesse in imbarazzo. Era bellissimo... le sue ali bianche, in questo modo, risaltavano ancora di più, e con loro la muscolatura del petto e del dorso. Adesso era seduto, con la schiena appoggiata ai cuscini e al muro, mentre io ero sulle sue gambe e tra le sue braccia.
Probabilmente fu per la luce soffusa, ma mi sembrò che la situazione fosse un po' più intima del solito. Ebbi come l'impressione che Abel mi stesse guardando in maniera diversa...
«A cosa pensi?» mi decisi a chiedergli dopo averci rimuginato per un po'.
«A nulla» negò subito. Uhm... aveva distolto lo sguardo.
«Non è vero. Dai, dimmelo».
Lo feci sorridere, un sorriso bellissimo ma un po' più impacciato del solito, con cui ottenne solo di accrescere la mia curiosità. Provai a tirarmi su, ma stando tra le sue braccia non era facile.
«Ti convincerò a dirmelo» mi intestardii.
Lui rise. «Ah sì? E come?».
Tenermi sulle spine lo divertiva, lo capivo dal tono malizioso che aveva assunto la sua voce, ma io avevo tutte le intenzioni di scoprire la verità e decisi di provare a corromperlo con i baci. Baciai le sue labbra, il suo collo, le sue spalle... fino a fargli venire i brividi. Lo sentii rilassarsi tanto da allentare la sua presa su di me, e a quel punto mi fermai.
«Ora me lo dici?» insistei speranzosa.
Scoppiò a ridere, ma non si arrese. Mi rispose un "no" secco con l'aria ancora divertita e io non resistetti: sapevo essere molto testarda e più me lo negava, più volevo sapere.
«E va bene, a mali estremi...».
Visto che con le buone non funzionava, provai con le cattive e iniziai a fargli il solletico. Per mia fortuna lo soffriva e lo presi così di sorpresa che per qualche secondo non seppe come fare per difendersi senza buttarmi giù dal letto. Alla fine riuscì a farmi cadere sulle coperte, così velocemente che nemmeno me ne accorsi. All'improvviso era su di me, con le gambe ai due lati e... un bellissimo sorriso malizioso sul volto. Perciò si stava divertendo! Non avevo idea che Abel avesse un lato del carattere così giocoso, fino ad ora mi aveva sempre tenuta in una campana di vetro. ...Beh, questa sua nuova sfaccettatura non mi dispiaceva affatto.
«Lo sai che questa me la paghi, vero?» mi stava avvertendo mentre mi era ancora addosso.
Me l'ero cercata. Istintivamente portai le braccia a coprire i fianchi, dove sentii le dita di Abel insinuarsi sotto il pigiama con l'intenzione di vendicarsi per il solletico, ma all'improvviso la sua espressione cambiò: sembrò in difficoltà e le sue mani si immobilizzarono.

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My Own Angel
FantasyLa giovane Sarah, rimasta sola al mondo ad appena 18 anni, vede materializzarsi davanti ai suoi occhi un ragazzo dalle ali piumate e lo sguardo dolce che si presenta come suo angelo, nato per starle accanto fino a che lei ne avrà bisogno. Dopo qualc...