Nota autrice: questo sarà un capitolo pieno di pathos. Purtroppo non potevo farne a meno, ma è solo per oggi. Anche stavolta non perdetevi il finale perché è molto importante, il capitolo successivo sarà molto molto bello :3. Mi raccomando, commentate e se vi piace il capitolo lasciate una stellina★. Buona lettura e grazie di esserci :* per me siete tutti importantissimi, uno per uno ♡.
*****In contrasto col bel tempo del giorno precedente, la giornata che seguì fu fredda e uggiosa, proprio come il mio umore.
Già dal primo pomeriggio iniziai a percepire delle occhiate preoccupate da parte di Abel, che aveva notato il mio stato d'animo, ma per fortuna non mi chiese nulla. A guardare lui sembrava che gli eventi del giorno precedente non fossero mai accaduti; mi parlava con allegria e si teneva alla giusta distanza con naturalezza, come se i suoi sentimenti per me non l'avessero mai tormentato davvero. Come faceva? Io non ero così brava, ero certa che prima o poi avrei ceduto e che Abel avrebbe capito tutto.
Alla sua ennesima occhiata preoccupata, mi trascinai sulla scrivania e finsi di studiare nella speranza che il mio angelo si tranquillizzasse, ma non riuscii a concentrarmi sulla lettura nemmeno per un secondo... riuscivo solo a pensare e ripensare alle conseguenze dei miei sentimenti.
Secondo le regole angeliche, se uno dei due si fosse innamorato dell'altro non avrebbe dovuto farne parola, ma il vero problema era scoprire di amarsi reciprocamente, come era appena accaduto a me. Abel si era arreso dopo interi mesi di sofferenza, e comunque potevamo ancora gestire la situazione perché io non lo ricambiavo, ma ora che si trattava di corrisponderlo io non potevo assolutamente farne parola, perché poi non saremmo più riusciti a stare lontani e a quel punto ci avrebbero separati con la forza. Non potevo assolutamente permetterlo.
Ora spettava a me nascondere ciò che provavo, per il mio bene e soprattutto per il suo. Anche se non sarebbe stato affatto facile.
*
Il resto della settimana trascorse con la stessa malinconia e la stessa uggiosità di quel giorno. Avevo completamente perso la voglia di studiare, mangiavo a forza solo per non far preoccupare Abel e soprattutto dormivo pochissimo, perché passavo le notti a pensare a lui e ai nostri sentimenti proibiti, addormentandomi solo alle prime luci dell'alba.
Riuscii a recuperare qualche ora di sonno solo la domenica mattina, l'unico giorno della settimana in cui non avevo scuola.
Quando mi svegliai, a giorno fatto, non aprii subito gli occhi. Attraverso le palpebre chiuse vidi l'impronta di una luce calda che indicava il ritorno del bel tempo, cosa che mi mise stranamente di buon umore. Poi capii che non era solo questo a farmi stare bene: nel torpore, con gli occhi ancora chiusi, mi resi conto che il mio angelo era seduto accanto a me.
Restai immobile, temendo che se avesse capito che ero sveglia si sarebbe allontanato e sentito in imbarazzo. Da quanto tempo non si avvicinava così a me, mentre ero cosciente? Almeno da quando aveva capito di provare quei maledetti sentimenti proibiti. Invece ora, mentre credeva che dormissi, non si stava imponendo i soliti limiti. Lasciò che la sua mano calda si posasse sulla mia, mentre con l'altra mi sfiorava il viso e i capelli con una dolcezza che non avevo mai conosciuto. Quei gesti esprimevano tutto il suo amore per me, era così bello che avrei voluto congelare il tempo per sempre in quell'istante.
Si alzò di punto in bianco, provocandomi una sgradevole sensazione di vuoto. Lo sentii sospirare e poi udii i suoi passi allontanarsi, lasciandomi sola con il rumore del mio cuore impazzito.
Perlomeno, ora che si era allontanato, riuscii a ragionare con un po' di lucidità. Di sicuro Abel era venuto a vedere se mi ero svegliata, e trovandomi ancora a letto non si era preoccupato di controllare ogni azione nei miei confronti. Doveva essere tarda mattina, perciò smisi di fingere per non lasciarlo solo più a lungo del necessario e gli lasciai credere di essermi svegliata in quel momento. Come speravo, era ancora nella stanza, vicino la porta.
STAI LEGGENDO
My Own Angel
FantasyLa giovane Sarah, rimasta sola al mondo ad appena 18 anni, vede materializzarsi davanti ai suoi occhi un ragazzo dalle ali piumate e lo sguardo dolce che si presenta come suo angelo, nato per starle accanto fino a che lei ne avrà bisogno. Dopo qualc...