Capitolo 12

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Oggi David verrà dimesso dall'ospedale, ritornerà a casa e ritornerà da me, non vedo l'ora, mi era mancato così tanto.
Mi preparo e accendo la macchina per raggiungere l'ospedale.
Dopo 20 minuti arrivo e mi dirigo al piano di sopra. I suoi genitori sono già arrivati e quando mi vedono mi abbracciano, sono davvero brave persone.
«Margaret, vuoi venire a casa nostra e pranzare con noi? Ci farebbe molto piacere» mi domanda Louiza.
«Non vorrei creare disturbo...» dico imbarazzata.
«Non disturbi affatto, sei una brava ragazza» parla Gerard. Lui è più riservato rispetto a sua moglie infatti non parla quasi mai con me.
«D'accordo...accetto con piacere» dico sorridendo. La porta della stanza di David si apre e lo vedo uscire già meglio rispetto a ieri, mi vede e mi sorride, lo raggiungo e lo abbraccio forte stando però attenta a non fargli male, vorrei baciarlo ma mi contengo davanti ai suoi.
Abbracciati anche i genitori, raggiungiamo le nostre macchine, David viene nella mia e dopo aver acceso il motore seguo i suoi genitori verso la loro casa.
«Però, guidi bene» scherza lui guardando come muovo le mani sul volante. Lo ringrazio ridendo.
«Ma vivi con i tuoi?» gli domando.
«No, vivo in un'altra casa, da solo»
«Ah ok» lo guardo accennando un sorriso.

Dopo poco arriviamo in una casa davvero bella, con un enorme giardino ben curato.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo, l'arredamento è tutto vintage, mobili antichi, quadri di paesaggi, poltrone in stile principesco, sembra di vivere in un'altra epoca.
Mentre i suoi genitori si dirigono in cucina per cucinare io e David rimaniamo in salotto a coccolarci e bearci di questi momenti perduti.
«Amore, vado un attimo in camera mia a sistemare le carte dell'ospedale, tu rimani qui, torno subito» dice lasciandomi un bacio a fior di labbra e salendo le scale.
Nel frattempo accendo il cellulare e mando un messaggio a mia madre in cui l'avvisavo che rimanevo a mangiare a casa dei genitori di David.

David's POV
Mentre sistemo le carte dentro al cassetto della scrivania, mi arriva un messaggio, è Nathan, il fratello di Margaret, c'è una foto e sotto un messaggio che dice "Stai lontano da mia sorella, o sarò costretto a mandarle questa foto", faccio caricare l'immagine e vedo me e una ragazza così vicini che sembra che ci stiamo baciando, faccio mente locale e mi ricordo la serata prima dell'incidente, quella ragazza del bar che mi stava corteggiando, cazzo, allora suo fratello era lì, ma io non l'ho baciata quella ragazza, stava solo parlando con me! Non deve assolutamente mandare quella foto a Margaret, penserà che l'abbia tradita! Che tu sia maledetto Nathan! Scaravento il cellulare per terra, non può ricattarmi con un'immagine falsa, devo assolutamente dirgli un bel po di parole a quello stronzo.

Margaret's POV
Finalmente mi raggiunge, ha una faccia strana, sembra nervoso, lo raggiungo e gli chiedo che succede.
«Niente piccola, dai andiamo a mangiare» fa un sorriso finto e mi porta in cucina, qui c'è qualcosa che non va.
Sua madre e suo padre hanno preparato una tavola piena di prelibatezze a base di pesce, era tutto squisito.
«È tutto buonissimo, complimenti» congratulo Louiza, mi ringrazia e dopo aver finito tutto prende una bottiglia di champagne e comincia a fare un discorso «festeggiamo la guarigione di David, che grazie alla sua stupenda ragazza è riuscito a risvegliarsi da quell'incubo, grazie Margaret, sei davvero un angelo» arrossisco e guardo David che mi sta facendo un piccolo sorriso, dai suoi occhi leggo che è ancora turbato, non capisco cosa gli succede.
Brindiamo e dopo vari racconti su David quando era un bambino, io e lui usciamo di casa per fare una passeggiata, è silenzioso e guarda incostantemente per terra, devo scoprire cosa succede.
«David...è successo qualcosa? È da quando sei salito in camera tua che ti vedo pensieroso» gli chiedo mettendomi faccia a faccia con lui. Alza gli occhi su di me e senza dire niente mi prende il viso tra le mani e mi bacia profondamente.
Dopo un tempo interminabile ci stacchiamo, sta tremando.
«Vieni con me» mi trascina verso la mia macchina, si mette al posto del guidatore e io in quello del passeggero.
«Dove stiamo andando?» gli domando preoccupata.
«A casa mia» dice serio, per quale motivo mi porta a casa sua? Decido di non chiedergli più nulla e rimango in silenzio per tutto il tragitto.

Dopo 5 minuti parcheggia e scendo dalla macchina, davanti ai miei occhi mi ritrovo un palazzo molto alto, lui mi prende la mano e mi porta dentro, entriamo nell'ascensore e schiaccia il tasto 10, cavoli abita davvero in alto.
Arrivati al suo piano, apre la porta e mi fa entrare. Al contrario della casa dei suoi genitori, la sua è totalmente moderna, mobili neri e bianchi, molto elegante.
«È...davvero molto bella» dico un po in imbarazzo.
Lui mi prende per i fianchi e mi attira a se con forza e si impossessa delle mie labbra di nuovo, è possessivo, non mi ha mai baciato con foga, sembra come se ha paura di perdermi, mi lascio trasportare e lui mi prende in braccio facendomi attorcigliare le gambe alla sua vita.
Continuando a baciarmi mi porta in camera sua e mi appoggia sul letto, comincia a sbottonarsi la camicia facendo mostrare i suoi muscoli, dopo di che ricomincia a baciarmi e infilando le mani sotto la maglietta me la sfila, facendomi rimanere in reggiseno. Presa dalla situazione gli slaccio la cintura e gli tolgo i pantaloni, ora è solo in boxer, è bellissimo, anche lui fa la stessa cosa con me, ammira il mio corpo e sussurrandomi all'orecchio dice: «sei bellissima» e mi bacia il collo facendomi sussultare.
In men che non si dica ci sbarazziamo delle uniche cose che avevamo addosso e facciamo l'amore.
È una sensazione bellissima, i nostri corpi aderiscono perfettamente e non mi sono mai sentita così bene. Lui però è agitato, il suo viso assume un'espressione addolorata in ogni suo movimento, ho paura, perché non mi dice la verità?

A un certo punto si accascia di fianco a me e comincia a piangere, allora mi preoccupo e gli prendo il viso tra le mani.
«David, mi dici che succede?» lo imploro.
«È stato fantastico, sei meravigliosa davvero...Margaret io ti amo e non permetterò a nessuno di separarci» confessa. Allora avevo indovinato, aveva paura di perdermi, è davvero dolce.
«Amore, non preoccuparti, io non ti lascerò mai, e fidati che nessuno vuole il male per noi» dico dandogli un bacio.

Rimanemmo tutto il pomeriggio nel letto, a fare l'amore e a coccolarci e la notte rimasi a dormire con lui. Non ho mai trovato una persona meravigliosa come lui, è l'uomo perfetto e lo amo da impazzire.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora