Capitolo 53

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1 anno dopo...

«Buongiorno ragazzi, questa mattina non faremo la solita lezione, ma affiderò ad ognuno di voi un lavoro molto particolare dove riceverete un voto, è una sottospecie di esame, ma invece di essere interrogati o sotto forma di verifica, sarà la vostra prima intervista. Ognuno dovrà fare un'intervista alla persona che vi ho affidato, e da quest'ultima dovrete creare un articolo di giornale, mi avete capito?» dice il professor Lane, è il miglior professore dell'università, con lui le lezioni sono divertenti, non ci annoia mai, insegna la materia principale della facoltà che ho scelto: giornalismo.
Ho capito di voler diventare giornalista quando facevo le recensioni dei libri, era diventato un lavoro vero e proprio, ricevevo dei soldi e mi sentivo fiera di avere buone qualità nello scrivere questo genere di cose.
Scegliere la facoltà di giornalismo credo sia un buon punto di riferimento per poter allargare gli orizzonti e fare del mio lavoro un mestiere più professionale, facendo appunto delle interviste a persone importanti, questa notizia mi ha rallegrato la giornata, non vedevo l'ora di intraprendere questo sogno, e ora voglio buttarmi a capofitto e creare un articolo perfetto, voglio ricevere il massimo dei voti.

Suona la campanella di fine lezione e il professore ha assegnato ad ogni mio compagno un compito diverso tranne che a me, come ad esempio un articolo sull'utilizzo dei rifiuti, oppure sulla moda, uffa volevo sapere il tipo di intervista per il mio articolo, ero troppo emozionata all'idea, ma evidentemente dovrò aspettare domani.
Sono davanti la porta per uscire dall'aula quando il professore mi ferma.
«Margaret, fermati un attimo, voglio parlarti» dice con la sua eleganza, mi avvicino intimorita, forse mi dirà che non sono pronta ad affrontare questo tipo di lavoro...
«Vedi...tu sei la migliore alunna di questa classe e conosco bene le tue potenzialità sullo scrivere recensioni di libri, quindi voglio che tu faccia un'intervista a uno scrittore di un libro che verrà pubblicato tra qualche giorno, voglio un articolo dove parli del suo libro, e della storia dell'autore, lo voglio perfetto, io credo in te, e so che sarai capace di fare questo» non riesco a credere alle sue parole, questo è il miglior compito che potesse darmi, intervistare uno scrittore è una cosa emozionante, devo assolutamente metterci tutto il mio impegno, questa sarà la prima intervista e voglio che sia la migliore.
«Grazie mille professore, le prometto che farò del mio meglio» dico entusiasta.

Il giorno successivo...

Quella mattina non feci altro che pensare all'intervista, ero agitata ma nello stesso tempo emozionata e volenterosa di conoscere l'autore del libro.
Dopo le noiose lezioni di filosofia del linguaggio, finalmente si ritorna a casa, sto percorrendo il corridoio del piano superiore quando incontro il professor Lane.
«Buongiorno prof, volevo chiedergli quando dovrò fare l'intervista allo scrittore, sono molto in ansia...» dico torturandomi le mani.
«Stai tranquilla, comunque questo pomeriggio alle 16:00 farà un incontro speciale con tanti giornalisti per rivelare la sua vera identità.
In passato ha scritto altre opere ma non ha mai voluto farsi conoscere, infatti il suo nome d'arte è John White. L'ultimo libro che ha scritto parla di una storia d'amore che ha vissuto personalmente, perciò ha deciso dopo tanto tempo di rivelare al mondo intero chi è il poeta più famoso degli Stati Uniti, quindi è un lavoro molto importante.
Il luogo dove si terrà l'evento è nella piccola libreria vicino la chiesa di Los Angeles, mi raccomando» dice facendomi l'occhiolino e andandosene.
Wow, questa cosa mi intriga molto, non vedo l'ora di scoprire il suo segreto, sicuramente sarà un uomo sulla settantina che ha voluto esprimere il ricordo di quando si innamorò della donna della sua vita, che magari ha conosciuto mentre era in guerra e ora non la vede più da tanti anni, e chissà se rivelando la sua identità la rincontrerà...che tenerezza.

Sono le 15:30 e sto impazzendo davanti l'armadio, non so veramente cosa indossare, sono indecisa se mettere un tubino oppure un tailleur...la porta della camera si apre, è mia madre.
«Mamma, sono agitata...ho paura di non riuscire a fargli delle domande» dico disperata.
«Tesoro, andrà tutto bene, sei brava, ora fa un bel respiro...» faccio come dice.
«E ora vai a vestirti, o farai tardi» dice porgendomi un tailleur blu elettrico ed esce dalla stanza.
Sì, andrà tutto bene, in fondo non è così difficile, devo solo fare qualche domandina.
Indosso il tailleur, è un'ottima scelta, lascio i capelli corti sciolti e completo l'outfit con delle scarpe argentate col tacco.

Entro dentro la libreria, c'è molta gente, alcuni con cartelline e penne, e altri con microfoni e cameraman alle loro spalle, dev'essere molto importante per fare anche servizi televisivi, mi siedo su una sedia posta al centro dell'ultima fila, prendo il mio taccuino e una matita per prendere appunti e attendo che arrivi lo scrittore.

Qualche minuto dopo una signora bionda annuncia che sta per arrivare, così alzo leggermente la testa per vedere meglio...
*PUM*
Un colpo al cuore...non è possibile...lui è il famoso scrittore dall'identità sconosciuta?


Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora