Capitolo 6

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La vibrazione del mio cellulare mi sveglia, apro gli occhi ancora impastati dal sonno, non guardo nemmeno l'orario, apro la chat e vedo un messaggio da parte di Lily dove mi diceva dove ero finita e che la lezione col prof Collins era cominciata da un bel pezzo.
Guardo l'ora, sono le 8:30, cazzo! Come ho fatto a non sentire la sveglia!
Mi alzo di scatto, mi lavo e indosso vestiti a caso e mi catapulto fuori di casa, non faccio nemmeno colazione. Dio, spero solo che il prof Collins non si arrabbi...

Arrivo a scuola e corro verso la mia classe, apro la porta di scatto e urlo: «Mi dispiace, professor Collins, non volevo arrivare tardi, mi scusi» agito le braccia.
Mi fermo un attimo e noto tutta la classe fissarmi, la mia migliore amica ha una faccia preoccupata, e David mi sta guardando con uno sguardo sexy, ma che gli prende! Dovrebbe essere arrabbiato e invece mi guarda come se mi volesse stuprare!
«Diciamo che hai perso tutta la mia lezione sulla poesia, ma non fa niente, recupererai» dice tranquillo e incitandomi a sedermi al mio posto. Che figura!

Dopo 5 minuti suona la campanella della fine della 1° ora, tutti si alzano per andare nell'aula di matematica, metto in spalla lo zaino e raggiungo Lily, ma David mi chiama. Cavolo, spero non se la prende per il ritardo, così comincio io a parlare.
«Io, non volevo, mi dispiace, non ho sentito la sveglia, le prometto che non farò più ritardi...» mi blocca prendendomi le mani. Arrossisco immediatamente. «Ehi, non ti preoccupare, non mi da fastidio, e poi la lezione non era nulla di importante» mi rassicura, però è davvero strano che un prof dica queste cose.
«Perché fa tutto questo? Perché mi porta a pranzo? Perché mi guardi in quel modo?» le porgo tutte le domande che mi frullavano in testa tutti i giorni.
«In che modo ti guardo?» dice lui serio.
«Non lo so...ma non mi sento tranquilla...» dico con un po di paura e abbassando la testa.
Lui mi afferra il mento e mi fa alzare la testa, rabbrividisco a quel contatto, si avvicina sempre di più e mi sussurra: «non devi aver paura, io sono qui, al tuo fianco e non ti lascerò mai» e le sue labbra si impossessano delle mie, sto impazzendo, il mio cuore aspettava da un sacco di tempo questo momento, ma la mia mente mi implora di fermarmi, sto sbagliando, stiamo sbagliando entrambi, tra me e lui non potrà mai esserci qualcosa. Mi stacco immediatamente «non possiamo farlo, sei il mio professore e abbiamo troppa differenza d'età» dico io agitata.
«Provo un'attrazione troppo forte per te, non riesco a starti lontana, la notte non dormo perché penso a te, e poi 10 anni non sono così tanti. Sei stupenda, e so che lo vuoi anche tu» dice lui accarezzandomi il viso.
«Mi dispiace David, ma non posso» mi giro e me ne vado, lasciandolo lì immobile e deluso.

Non posso crederci a quello che è successo, non doveva succedere, ma quel bacio, nonostante fosse semplice e delicato, mi ha provocato mille emozioni. Ho la mente in subbuglio.

Oggi ho rientro, perciò rimango a scuola fino alle 4:00. A pranzo io e Lily ci siamo sedute ai tavoli in fondo alla mensa, e ora stiamo mangiando in silenzio, io sono ancora turbata per quello che è successo e lei mi guarda con una faccia preoccupata, ma non mi chiede niente per fortuna, non voglio dire nulla per adesso.
I professori mangiano nella stessa mensa nostra ma sono seduti tutti insieme vicino alla porta. Stanno tutti chiacchierando sicuramente di noi studenti, tranne David, mi sta fissando in continuazione e io mi sento a disagio, perciò stanca di tutto questo, mi alzo col mio vassoio innervosita, butto il cibo che non ho mangiato per via dello stomaco chiuso ed esco dalla mensa, sotto gli occhi di lui che continua a seguire ogni passo che faccio, è arrabbiato ma non mi importa.

Mentre cammino per i corridoi della scuola, vedo una fotocamera professionale per terra, la afferro e la guardo per vedere se si è rotta, ma per fortuna è intatta.
«Ehi, tu, lascia la mia fotocamera!» sento una voce maschile avvicinarsi, mi giro e vedo Austin correre verso di me e poi dopo avermi riconosciuto rallentare.
«Oh, ciao Marghy, che bello rivederti! Hai ritrovato la mia fotocamera! Grazie» dice lui prendendo la fotocamera.
«Ciao Austin, si, l'ho trovata per terra, non si è rotta, non preoccuparti» le dico rassicurandolo.
«Già...ma non dovresti essere in mensa a pranzare?» mi chiede.
«Sì...è che non avevo molta fame...» dico triste.
«È successo qualcosa?» mi chiede preoccupato.
A quel punto alzo la testa e noto dietro di lui David che mi sta controllando di nascosto. Mi sale il nervoso, deve smetterla di perseguitarmi.
«Scusa Austin, devo andare, ci si vede in giro» lo liquido lasciandolo perplesso. Mi dirigo di fretta verso il punto dove si trovava David.
Lo trovo e gli bisbiglio incazzata, senza farmi sentire da nessuno: «Devi smetterla di seguirmi, devi smetterla di origliare negli affari altrui, devi smetterla di fissarsi...e devi smetterla di baciarmi.» dico frustrata dell'idea che non potrò mai più sentire le sue morbide labbra sulle mie.
«Chi era quello?» dice incazzato.
Ma che cavolo?!? Adesso è anche geloso?
«Non sono affari tuoi!» gli sputo e mi giro per andarmene ma lui mi prende il braccio e lo stringe con forza facendomi girare ed essere a pochi centimetri dalla sua faccia.
«Devi stare lontana da lui, e da tutti. Tu sei solo MIA!» dice furioso.
«Mi stai facendo male» cerco di liberarmi dalla presa, mi sta facendo veramente male.
Molla la presa assumendo uno sguardo dispiaciuto. Non capisco il suo comportamento, a volte ti mette paura come ora, a volte è incredibilmente dolce e sexy. Mi sta facendo impazzire!
«Scusa, non volevo farti male» e se ne va ritornando serio.
Rimango immobile guardando il punto dove si trovava un istante prima, mi sento incredibilmente in colpa, l'ho deluso, ma non posso comunque frequentarlo, è sbagliato.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora