Capitolo 24

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Il fine settimana è arrivato e ora mi sto rilassando sul letto, mentre leggo il libro che mi ha regalato Nate per il compleanno, mi piace da morire e mi fa sognare ad occhi aperti.
A risvegliarmi dal mondo dei libri è il mio cellulare che squilla, leggo il nome sullo schermo, è Rebeckah, chiudo il libro e rispondo.
«Ciao Rebeckah, dimmi tutto»
«Ciao Marghy, stasera ti va di venire in discoteca? Andy ha da fare e vorrei uscire con te e Lily»
«Certo, è una bella idea, ora chiamo Lily, a stasera» e chiudo la chiamata. È da un bel po che non mi scateno in una discoteca. Chiamo Lily e attendo che risponda.
«Ciao tesoro!» risponde con tono felice.
«Ciao patata, stasera vieni in disco con me e Rebeckah?» chiedo speranzosa.
«Oh, mi dispiace, ma non posso, Austin mi ha invitata al cinema...sarà per un'altra volta» dice triste.
«Ah, va bene, allora buona serata, ciaooo!» la saluto.
Mando un messaggio a Rebeckah che siamo solo noi due e dopo di che mi alzo dal letto e vado a farmi un bagno caldo.

Dopo essermi vestita decido di andare allo Starbucks, ho voglia di un buon frappuccino e un cornetto al cioccolato. Apro la porta di casa e mi ritrovo per terra un lenzuolo bianco con scritto in rosa "Buongiorno principessa" e affianco al lenzuolo un cestino, mi avvicino e lo apro, all'interno c'è un bigliettino con scritto "Raggiungimi al parco del bosco, oggi ti aspetta un buon pic-nic", che dolce, ogni giorno mi sorprende sempre di più. Rinuncio alla colazione allo Starbucks e mi incammino verso il bosco che si trova sopra casa mia.

Dopo un quarto d'ora di passeggiata, arrivo al parco dove ci sono panchine e tavolini di legno, tanti uccellini che cinguettano, il profumo dell'erba fresca, le grandi querce dalle foglie verdi e infine il fiume che ondeggia lentamente su tutto il bosco. È una meraviglia questo posto, ma soprattutto è meraviglioso lui, l'uomo della mia vita, che ora è seduto su una coperta a fissarmi con il sorriso mentre io mi godo questo paesaggio.
«Ti piace qui?» mi chiede mentre mi siedo di fronte a lui.
«Sì, è bellissimo» gli sorrido.
«Tu lo sei di più» si avvicina dandomi un bacio.
«Non ho ancora fatto colazione» dico toccandomi la pancia che brontola.
«Non preoccuparti, ho pensato a tutto» apre il cestino da pic-nic e come se mi avesse letto nel pensiero mi porge un cornetto al cioccolato e un frappuccino della Starbucks.
«Quanto ti adoro» gli sussurro mordendo il cornetto, ride e comincia a mangiare anche lui.

Dopo la colazione facemmo una gita per il bosco, scattammo tante fotografie agli alberi, agli scoiattoli e anche a noi, da quelle sorridenti a quelle con le facce buffe, e poi io ne scattai una a lui vicino al fiume e lui una a me vicino la quercia più grande che si trova al centro del bosco, isolata da tutti gli altri alberi.
Prima di tornare a casa andrò dal fotografo per farle stampare.

Verso l'ora di pranzo ritornammo dove eravamo prima e cominciammo a mangiare dei sandwich preparati da lui, erano squisiti.
«Mmh...David...stasera vado in discoteca con Rebeckah...vuoi venire anche tu? Siamo solo noi due» gli dico tra un boccone e l'altro.
«Amore, lo sai che non si parla con la bocca piena...comunque no, scusami ma devo andare a casa dei miei, mi hanno invitato a cena, tu divertiti comunque e stai attenta ai maschi» mi raccomanda. Arrossisco per quello che ha detto prima.
«Oh, scusami...capito, che peccato, avrei voluto che ci fossi» faccio il labbruccio.
«Ci sono ora qui con te» mi prende il mento e mi lascia un piccolo bacio sulle labbra.

Chiacchierammo fino a pomeriggio inoltrato, poi lui se ne andò a casa mentre io ritornai a piedi.
Nella strada verso casa trovai il laboratorio fotografico aperto, entrai e chiesi al fotografo se poteva stamparmi le foto che ho scattato al bosco, lui acconsentì e gli porsi il cellulare.
Dopo 10 minuti furono pronte, pagai e lo ringraziai.

Tornata a casa mi cambiai per la serata, indossai un vestitino rosso semplice, mi truccai leggermente e lasciai i capelli sciolti.

Arrivata la sera scesi in salotto e trovai Nate intento a giocare a un videogioco.
«Fratellone miooo...lo sai che ti voglio tanto bene» faccio la tenera per avere il suo consenso di accompagnarci alla disco.
«Che cosa vuoi?» mi domanda stizzito, cadendo che voglio un favore da lui.
«Potresti accompagnare me e Rebeckah in discoteca? Per favore?» prego con le mani e gli faccio lo sguardo dolce.
«Ma non la odiavi quella lì?»
«No, ora siamo amiche, ma non fare domande, dai ci porti?» lo supplico.
«D'accordo, ma stai attenta» sempre il solito ansioso.
«Sì, stai tranquillo, grazie» gli do un forte bacio sulla guancia.
Messa in moto la macchina raggiungiamo la casa di Rebeckah, una volta uscita ci dirigiamo alla disco.

Arrivate entriamo subito dentro e la musica forte ci rimbomba dentro.
«Stai bene con questo vestito» mi dice Rebeckah. La ringrazio, anche lei sta bene, ha un vestitino nero con una scollatura sul décolleté, ma non troppo eccessiva. Ci dirigiamo verso il bancone del bar e ordiniamo da bere.
C'è moltissima gente, di solito non si riempiva così tanto.
«Come mai non hai invitato anche David?» mi domanda bevendo un sorso del suo drink.
«Ha detto che stasera doveva cenare a casa dei suoi» a un certo punto la vedo guardare dietro di me con gli occhi socchiusi per focalizzare meglio, poi diventa seria e ritorna a guardarmi.
«Non vorrei sembrare cattiva, ma credo proprio che ti abbia mentito...» non capisco.
«Perché?» metto giù il bicchiere.
«È appena entrato, guarda» punnta il dito dietro di me, mi giro e lo vedo camminare tra la folla in modo altezzoso, ha uno sguardo serio, ma perché è qui? Forse è venuto a cercarmi...ma all'improvviso spunta una ragazza bionda e gli struscia addosso, lui assume un'espressione di godimento e le afferra il viso e la bacia. A quel gesto mi crolla il mondo addosso, non lo riconosco, come può fare questo! Non è lui. La ragazza non si stacca e lui approfondisce il bacio con la lingua, no, questo è troppo, lo raggiungo a passo svelto e una volta davanti a lui allontano con forza la bionda e gli tiro con tutta la mia forza uno schiaffo in faccia, le lacrime mi bagnano il viso, e dalla rabbia gli urlo: «come ti permetti, brutto mascalzone! Mi hai mentito per la seconda volta! Mi fai schifo, ora devi sparire dalla mia vita, non voglio vederti mai più!» lo spingo e piangendo a dirotto esco dalla discoteca. Mi ha di nuovo spezzato il cuore, come ha potuto! Dopo tutto quello che mi ha fatto, basta ora è veramente finita, sono stanca di essere usata da un uomo spregevole come lui.
Mi accascio a terra e sento Rebeckah chiamarmi, mi abbraccia e cerca di consolarmi, ma non ci riuscirà, la mia vita è finita, mi sento morta dentro.
Senza dire nulla chiama un taxi e mi porta a casa sua.
Una volta arrivate mi butto sul letto e mi addormento con le lacrime agli occhi e il cuore distrutto.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora