Capitolo 33

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Al mio risveglio mi accorsi di essere sul letto di Jeremy con le gambe attorcigliate alle sue, accendo il telefono per vedere l'ora e noto che sono le 8 meno un quarto e sono in ritardo per andare a scuola, sveglio Jeremy scrollandolo con forza e dopo aver aperto gli occhi gli urlo che devo andare a scuola, così mi precipito nel bagno per sciacquarmi velocemente, indosso i pantaloni della sera precedente ormai asciutti e tengo su la sua felpa, faccio per uscire dalla stanza quando mi blocca.
«Amore, ti accompagno io» dice dandomi un dolce bacio, mi stacco subito dicendo: «sbrighiamoci, o arriveremo in ritardo!» usciamo dall'hotel e salendo nella sua auto costosa bianca, sfreccia sulla strada della scuola.
Per fortuna arriviamo 1 minuto prima che suoni la campanella, mi da un bacio veloce e raggiungo le mie amiche.
«Ha cambiato auto David?» mi domanda Lily.
«Ehm...no...in realtà era Jeremy» dico in imbarazzo.
«Chi è Jeremy? Mi sono persa qualcosa?» dice Rebeckah non sapendo della situazione.
«È il fratello gemello di David...ora stiamo insieme...» dico sottovoce.
«Cosaaa?! Avevi detto che lo lasciavi perdere!» urla Lily.
«Ssh, è un piano, non sono veramente innamorata di lui, siccome ha minacciato a morte David perché mi ha detto la verità su quella sera in discoteca, ho pensato di calmarlo mettendomi insieme a lui, dato che è cotto di me» spiego entrando in classe.
«Ma quindi non era David che si stava limonando con quella biondina?» dice Rebeckah sorpresa.
«Esatto, era Jeremy, sono così uguali, che ho creduto fosse lui. Adesso capisco perché David si mostrava confuso, non sapeva che suo fratello fosse ritornato»
«D'accordo, ma stai attenta Margaret...non farti influenzare» dice Lily preoccupata, non capisco il suo timore, non succederà nulla, è solo un modo per tenere al sicuro David.

A fine lezione, quando uscii dalla scuola, vidi David appoggiato alla sua macchina, quando mi vede mi raggiunge a passo svelto.
«Margaret! Come stai? Non mi hai più chiamato» dice guardandomi preoccupato e soffermandosi sulla mia felpa.
«Ma questa...è la felpa della mia scuola, come fai ad averla tu?» dice inarcando le sopracciglia. Non dico nulla quando lui guardandomi negli occhi capisce tutto.
«Te l'ha data Jeremy, non è vero?» dice furioso.
«Io e lui stiamo insieme» dico seria, lui spalanca gli occhi e senza dire niente annuisce e se ne va facendo sgommare le ruote della macchina, spero che non vada da Jeremy o lo pesterà a sangue. Stranamente non mi viene da piangere, mi sento come sollevata.
Un ragazzo dai capelli neri e occhi scuri mi chiama facendomi risvegliare dai pensieri.
«Scusa, perché il prof Collins se né andato? Oggi avevo ripetizioni con lui» mi dice guardandomi dalla testa ai piedi, ma che ha da fissarmi!
«Non sono affari tuoi, smamma bamboccio» e me ne ritorno a casa scocciata.

Al pomeriggio mi misi a studiare per la verifica di chimica di domani, ma purtroppo il viso di Jeremy compariva nella mia mente ad ogni verso che leggevo, non riuscivo a concentrarmi, così chiusi il libro e mi buttai sul letto ad ascoltare musica, poi d'un tratto vidi qualcosa uscire dal cassetto della scrivania, mi alzo e apro il cassetto, dove trovo tutte le foto che avevo fatto con David nel bosco, afferro quella dove ritraeva lui vicino al fiume e la osservo attentamente, il ricordo di Jeremy mi riaffiora nella mente, non so perché, ma mi sento meglio al suo fianco, sono più spensierata, sorridente, sembra che sia ritornata a quando avevo 15 anni, invece quando stavo con David mi sentivo di troppo, era come se fossi già una donna sposata, erano pesanti i giorni con lui, e molto spesso soffrivo, credo che non sia l'uomo per me, non mi darà la felicità che ho sempre sognato. Metto a posto le fotografie e chiamo Jeremy per dirgli di venire qui alle 8:00, voglio ritornare ai vecchi tempi e divertirmi come una bambina.

All'ora prestabilita, Jeremy arriva a casa mia e io esco di casa.
«Wow sei bellissima» dice dandomi un bacio, quella sera volevo sembrare carina, così decisi di indossare i vestiti che usavo da adolescente, dato che mi vanno ancora, optai per una minigonna di jeans e una camicetta a fiori sui toni del rosso e ci abbinai delle ballerine dello stesso colore, i capelli li raccolsi in due treccine e mi truccai con solo un po' di eyeliner e mascara.
«Grazie, dai andiamo, voglio portarti in un bel posticino» dico elettrizzata.

Arriviamo a Los Angeles e dopo aver parcheggiato lo trascinai fino ad arrivare al luna park.
«Vuoi davvero andare sulle giostre?» mi domanda ridendo.
«Certo, ci divertiremo!» entriamo dentro e mi fiondo davanti alle montagne russe, prendiamo i biglietti e ci posizioniamo nei primi posti, dopo di che la giostra parte e quel senso di leggerezza e allegria che cercavo mi pervade tutto il corpo e la mente, lasciando in un piccolo angolo i pensieri brutti.

Andammo alle macchine da scontro, nella casa stregata, feci la pesca dei cigni, dove ricevetti un peluche a forma di scimmia che regalai a lui, poi Jeremy sparò alle lattine e mi regalò un enorme orsacchiotto con in mano un cuore gigante, mangiammo le ciambelle e lo zucchero filato, e ora ci troviamo sulla immensa ruota panoramica, dove si vede tutta Los Angeles illuminata dalle luci della città.
«Sai, non ti credevo una ragazza così spigliata, quando ti ho conosciuto mi sembravi la tipica donna con i tacchi a spillo e borse Chanel» dice ridendo.
«Non sono mai stata così, quel periodo è passato, ho solamente 18 anni, devo divertirmi, non chiudermi in una casa a fare le faccende domestiche» dico seria, a quel punto si avvicina lentamente e mi bacia, sento le farfalle nello stomaco e l'amore crescere in me, credo che sto iniziando veramente ad amare Jeremy, ormai David è come una nuvola grigia che dopo aver fatto la sua tempesta se né andata facendo risorgere il sole, sarà l'arrivo della primavera, non lo so, ma non mi sono mai sentita così bene.

Ritornammo a casa verso mezzanotte, mi sono divertita un sacco, spero di farle spesso queste avventure. Al rientro a casa mi ringraziò per la serata e mi salutò dandomi un caldo abbraccio e dei baci meravigliosi, poi mi misi a letto e mi addormentai ancora con il cuore che batteva forte.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora