Capitolo 21

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Al mio risveglio non trovai David al mio fianco, per fortuna se n'è andato prima che mia madre o mio fratello lo scoprissero.
Dopo aver fatto colazione ed essermi vestita, esco di casa e vedo David che mi aspetta appoggiato alla sua auto, non pensavo mi volesse accompagnare.
«Ciao, non mi avevi detto di volermi accompagnare» gli dico sorridendogli.
«Voglio passare tutto il tempo possibile con te, non voglio più stare lontano neanche un centimetro da te» mi lascia un dolce bacio.
Saliamo in macchina e raggiungiamo la scuola. Mentre viaggiavamo gli ho detto che oggi veniva a trovarmi Anna e che l'avrei fatta conoscere a mia madre e lui mi ha risposto che se è una brava persona magari l'accetterà, lo spero tanto, se entrasse nella nostra famiglia sarebbe davvero bello e non avremo più quel distacco tra mia madre e mio padre, vorrei di nuovo la mia famiglia unita e se si aggiunge Anna con il bambino/a diventerebbe perfetto.

Arrivati a scuola mi giro verso di lui e gli do un bacio lungo.
«Ti amo David» gli sussurro con il cuore che batte forte.
«Anch'io amore, non ti lascerò mai più, sei tutta la mia vita» mi accarezza la guancia. Scendo dalla macchina ed entro in classe.

Durante l'intervallo mi avviai verso bagno e quando aprii la porta vidi nell'angolo in fondo Rebeckah rannicchiata a piangere.
«Cosa ti è successo?» corro da lei preoccupata.
«Nulla, non preoccuparti...è quello stronzo di Andy» tira su col naso.
«Cosa ti ha fatto?» dico arrabbiata.
«Margaret...io amo Andy, più di ogni altra cosa...ma lui non mi ha mai amata...me l'ha detto in faccia...non so cosa fare, non ce la faccio senza di lui, mi odia, sono una persona senza valori...» dice piangendo.
«No Rebeckah, non devi abbassarti ai suoi livelli, devi farti valere! Ascoltami domani dopo scuola vieni a casa mia, voglio aiutarti a cambiare la tua personalità e anche il look, vedrai cadrà disperato ai tuoi piedi» le dico sorridendole e facendola alzare.
«Non so proprio come ringraziarti, hai un cuore d'oro, mi pento di tutte quelle volte che ti ho fatto del male» mi abbraccia.
«Ormai è acqua passata, anche tu meriti di essere felice e col mio aiuto faremo vedere a quel finto fighetto chi è la vera Rebeckah» battiamo il cinque con la mano. La ricreazione la passammo insieme anche a Lily e Austin, ormai fidanzati, sono davvero una bella coppia.

Sono le 15:00 e in casa non c'è nessuno quando sento un clacson suonare da fuori. Apro la porta e vedo Anna, corro ad abbracciarla.
«Pronta a immergerti nel mondo dei bambini?» dice ridendo.
«Prontissima!» affermo contenta.
Partiamo e raggiungiamo il centro di Los Angeles.

Svaligiammo tutti i negozi per neonati, comprammo due tutine, una azzurra e una rosa, perché non sappiamo ancora il sesso, delle scarpine fatte a uncinetto, tantissimi pacchi di pannolini, biberon, un passeggino sui toni del panna con un orsacchiotto disegnato sul tettuccio e infine ordinammo il corredino per la stanzetta. Mi sono divertita un sacco, questa giornata mi ha fatto pensare a quando diventerò mamma, vorrei che i miei figli fossero di David, che avessero i suoi occhi, il mio futuro lo voglio accanto a lui, ogni giorno che passa sono sempre più convinta che sia lui l'uomo della mia vita.

Al rientro a casa lei si blocca davanti la porta.
«Andrà tutto bene, non può cacciarti di casa» la rassicuro. Apro la porta di e chiamo mia mamma per assicurarmi che sia in casa, mi risponde e la raggiungo lasciando un attimo sola Anna.
«Mamma, vieni devo presentarti quella persona che ti ho detto ieri» la prendo per mano, lei chiama mio fratello e si aggiusta i capelli. Dopo poco arriva Nate e gli spiego quello che sto per fare, acconsente incredulo e li porto in salotto.
Mia madre quando vede Anna non capisce, e Nate è indifferente.
«Mamma, Nathan...lei è Anna, la fidanzata di papà» dico tremante.
La mamma chiude i pugni e mi guarda furiosa, Nate invece la fissa con la bocca socchiusa.
«Io...non volevo entrare nella vostra casa ma...» inizia Anna ma mia mamma la blocca urlando: «come ti permetti di entrare in casa mia? Ti ha mandato Richard non è vero? Quel bastardo non la smette di irrompere nella mia vita. Sparisci, esci fuori dalla mia casa immediatamente!» la fermo con le braccia.
«Mamma stai calma, sono stata io a invitarla, è passata di qui per una commissione e gli ho detto di rimanere a dormire qui per questa notte. È una brava persona fidati, non vuole farti del male, ti prego lascia che ti conosca e che tu conosca lei, vedrai andrete d'accordo» la rassicuro ma lei non ne vuole sapere.
«Tu non devi avere a che fare con questa persona hai capito?» mi urla arrabbiata e con gli occhi lucidi. A quel punto interviene mio fratello.
«Mamma, Marghy ha ragione...bisogna conoscere le persone prima di giudicarle, se Margaret dice che è una brava persona allora io le credo» menomale.
«Elizabeth...io non voglio che mi odi, io non sono quella persona che pensi, non ti ho rubato Richard per farti del male...io so che lui ti vuole bene, lo vedo quando è pensieroso. Lui vorrebbe riavere la sua famiglia e io non lo farò soffrire, è giusto che abbia i suoi figli vicini e che ci sia un buon rapporto tra di voi, l'odio non serve a niente. Quindi, ti prego, lascia che ti aiuto a restaurare i rapporti» dice Anna sincera.
Mia madre sembra calmarsi.
«È venuto anche Richard?» chiede arrossendo.
«Oh, no, aveva troppo lavoro, ma sa che sono qui ed è contento se io e te andiamo d'accordo» dice Anna sorridendole.
«D'accordo...dai siediti, ti porto un bicchiere d'acqua...non ti devi agitare se porti un bambino in grembo» l'ha notato, per fortuna non si è infuriata ancora di più.
Sorrido ad Anna, ora è un po più tranquilla.
«Quindi avrò un fratellastro o sorellastra» afferma Nate non smettendo di fissare la pancia di Anna.
«Sì caro, oggi abbiamo fatto un po di compere io e Margaret» gli sorride.
Mia mamma arriva con il bicchiere d'acqua.
«Dormirai con Margaret, ti aggiungo un lettino affianco a lei» dice mia mamma.
«Va benissimo, grazie»
«Che bello dormiremo insieme!» esulto felice.
«Non farla affaticare Margaret, deve stare tranquilla» dice seria mia madre.
«Non preoccuparti Elizabeth, sto benone, questo piccolino è abbastanza tranquillo» dice ridendo.
«Quando saprai il sesso?» domanda la mamma.
«Ora sono quasi al 3° mese, sicuramente tra due mesi lo saprò. Io spero sia un maschietto» dice con gli occhi sognanti.
«No io voglio una femminuccia, così posso giocare insieme a lei» dico guardando la tutina rosa che abbiamo comprato.
«No sono meglio i maschi» dice Nate.
«Oh, senti chi parla, il maschione che da piccolo rubava le barbie di Margaret» afferma mia madre ridendo, scoppiammo a ridere tutti e finalmente si può dire che sono riuscita a eliminare l'odio tra mia madre e Anna.
La sera la passammo in armonia chiacchierando sulla futura nascita, mia madre si è offerta ad aiutarla durante la gravidanza e lei ne fu contenta, anche Nate era felice di averla conosciuta. Ora manca solo che papà ritorni con noi e la famiglia si riunisce di nuovo come ai vecchi tempi.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora