Capitolo 36

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Il mercoledì è un giorno insignificante, vorrei che non esistesse, ed è forse perché lo odio così tanto che il preside ha voluto inserire nell'orario scolastico tre ore consecutive di matematica, la materia che odio di più, ogni mercoledì mattina mi sveglio con l'ansia addosso come se dovessi andare al patibolo.
La professoressa sta scrivendo alla lavagna delle espressioni indecifrabili e dato che non ho voglia di eseguirle disegno sul quaderno cuori di tutti i tipi, in questo momento preferirei centomila volte una lezione sull'Odissea con David, mi manca fare lezione con lui, mi manca averlo qui, vedere il suo volto felice mentre entra in classe con la sua valigetta, mi mancano i suoi sguardi mentre spiegava il senso delle poesie d'amore, mi mancano quei momenti passati con lui sia a scuola che fuori.
Mentre stavo pensando a tutto questo sento Lily tirarmi un pizzicotto sul braccio.
«Ahia!» dico massaggiandomi la parte dolente.
«Si può sapere su quale pianeta si trova il tuo cervello in questo momento? Ti sto raccontando la mia vacanza da sogno con Austin da mezz'ora e tu non hai sentito nemmeno un briciolo di quello che ho detto!» dice delusa girando la testa dall'altra parte.
«Scusami tesorino, ti prometto che ora ascolto tutto, dai vieni qui» dico facendo il labbruccio e abbracciandola.
«Va bene, ma dopo mi dici a cosa stavi pensando!
Allora, stavo dicendo che l'Arizona è un posto magnifico, fa parecchio caldo per essere marzo, i deserti sono spettacolari, anche la città è molto bella e caotica, abbiamo fatto tantissime foto, mi ha anche fatto un set fotografico, mi sentivo come una modella, poi l'hotel era così confortevole, il cibo buonissimo e anche la camera da letto era stupenda...e infine...beh, siccome non eravamo stanchi...» comincia ad arrossire e capisco tutto.
«Wow, sono felice per te!» l'abbraccio e in quel momento la prof mi chiama dicendomi di andare a risolvere l'espressione alla lavagna dato che stavo chiacchierando, sbuffo e mi alzo.
Quelle frazioni irrisolvibili mi hanno fatto perdere la testa facendomi sbagliare tutta l'espressione.
«Signorina Thompson, non va bene così, questa espressione era una delle più semplici e non hai saputo risolverla, ora ritorna al tuo posto, prima di andare all'intervallo fermati un attimo che ti devo parlare» annuisco e ritorno al mio banco.

Alla fine delle tre ore aspettai che tutti uscissero e agitata raggiunsi la cattedra.
«Margaret, so che la mia materia non ti piace, ma è essenziale che riesca a capirla, per la fine di quest'anno io ho bisogno di vedere i tuoi voti aumentare di parecchio, per questo ho pensato di affidarti un tutor, comincerai questo venerdì, vedrai grazie al suo aiuto comincerai ad apprezzare la matematica» uffa, ci mancava solo questa, fare ripetizioni non mi farà cambiare idea sulla matematica, anzi, mi fa sentire ancora più imbecille.

Quando tornai a casa spiegai a mia madre dell'idea della professoressa e lei mi disse che era giusto se non volevo perdere l'anno scolastico, avrei voluto che non approvasse perché non ho proprio voglia di applicarmi  in quelle operazioni.

Alle 18:00 Jeremy mi venne a prendere per andare al bowling, questa sera voglio divertirmi il più possibile e non pensare ai problemi con la matematica.
Arrivati trovai già gli amici di Austin che stavano facendo una partita, così andai a salutare Thomas e gli altri.
«Ciao Margaret, sei venuta! Ti presento mia cugina Erika» una ragazza alta, magra, capelli lunghi, scuri e a boccoli e occhi verdi, come quelli del fratello, è una bella donna, dall'aspetto deduco che abbia sui 24 anni, le tendo la mano, me la stringe con forza e mi guarda facendo un sorrisetto, ritraggo la mano confusa e ritorno al fianco di Jeremy, quando dalla porta del bowling compare David in tutta la sua bellezza.
Dopo averci salutato mantenendo la sua serietà nei nostri confronti, cominciamo a giocare, ci dividemmo in tre squadre, io e Jeremy stavamo insieme a Thomas, Marcos e Cristopher in un'altra squadra e infine David con Erika, vederli vicini mi provocava un senso di disprezzo, soprattutto per lei che appena l'aveva visto si è avvicinata a lui presentandosi in modo provocante.
Thomas è bravissimo, fa sempre strike facendoci guadagnare punti, anche Jeremy non è da meno, io invece sono una frana, a malapena riesco a colpire due birilli, Erika continua a farsi aiutare da David così che lui la tocca, ha un'espressione compiaciuta, si sta divertendo, forse lo fa apposta, ma non voglio rovinarmi la serata perciò prendo la palla e concentrandomi sul birillo al centro tiro con forza e fortunatamente faccio strike facendo perdere il punto alla squadra di David, salto di gioia e batto il cinque con Jeremy e Thomas sotto lo sguardo serio di David e quello arrabbiato di Erika. A un certo punto lei lo prende per mano ed escono fuori, spero che non facciano niente o...argh, devo smetterla di intromettermi nella sua vita, può fare quello che vuole, ormai non mi importa più niente. Jeremy nonostante abbia notato il fatto che lo fissavo ha fatto finta di niente risparmiandomi qualche scenata.

Continuammo la serata a giocare a twist, ad acchiappa la talpa e cantammo anche al karaoke, la voce stonata di Jeremy mi fece ridere a crepapelle dimenticandomi di David ed Erika che ancora non erano tornati.
Alle 22:30 uscimmo tutti fuori, Marcos e Cristopher se ne andarono, mentre Thomas andò a cercare sua cugina, quando tornarono Erika aveva tutti i capelli scompigliati, appena mi vide si aggiustò la gonna del vestito tirata troppo su e assunse un sorriso a trentadue denti come se avesse scoperto qualcosa che l'ha resa felice, allora capii tutto, non potevo crederci, l'avevano fatto dietro il bowling, che orrore, il viso di David è rilassato e questo mi manda ancora di più in bestia, da oggi in avanti lo odierò con tutta l'anima, se fino ad ora credevo che potessimo rimanere amici, adesso non lo vorrò più vedere nella faccia della terra, facendo questo si è dimostrato un uomo di poco conto che si diverte con le prime ragazze che incontra per strada, mi viene il voltastomaco al solo pensiero.
Thomas ci salutò mentre Erika si limitò a dare un bacio sulla guancia a David, poteva anche limonarlo, non mi avrebbe fatto nessun effetto.

Tornata a casa mi misi subito a letto, devo riposare perché domani mi spetta il torneo di nuoto, sono agitata, ma infondo me la cavo abbastanza bene, sono sicura che riuscirò a battere Lily, lei è una tartaruga in confronto al delfino che c'è in me.

Quel supplente che mi ha stravoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora