"Falli entrare"

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Sirius lo guidò lungo un corridoio, e infine si fermò di fronte ad una porta. Girò la maniglia ed entrò.

Nella stanza c'era un caminetto, naturalmente spento, un tavolo e delle sedie. Il tavolo era lunghissimo, e ci sarebbero potute stare tranquillamente una trentina di persone, se si fossero sedute anche agli angoli.

In quel momento, la stanza era vuota, fatta eccezione per i due amici che erano alla porta.
«Siediti pure» gli disse Sirius, «vado a chiamare gli altri. Tu sei stato l'ultimo ad arrivare, ti stavamo aspettando».
«Va bene».

Remus si mise a sedere e aspettò.
Dopo qualche minuto, la porta si aprì di nuovo, e cominciarono ad entrare tutti gli altri.

Il primo ad entrare fu Hagrid, che dovette abbassarsi per farlo, e gli ultimi furono Piton e Silente, il primo vestito di nero come al solito, il secondo con indosso uno stravagante vestito verde scuro.

Si misero tutti a sedere, e un pensiero improvviso attraversò la mente di Remus.

Il posto in cui era seduto era il terzo sul lato sinistro, partendo dal basso.
Era lo stesso posto che aveva sempre occupato 15 anni prima, quando il primo Ordine della Fenice si era riunito per combattere Voldemort.

Guardò gli altri posti.

Anche Sirius era allo stesso posto di 15 anni prima, a capotavola, esattamente di fronte a Silente, dal lato opposto del tavolo.
Remus non sapeva se lo avesse fatto per quello, se fosse perché era il padrone di casa, o, come Remus, per semplice riflesso.

Piton era seduto nel secondo posto della fila di destra: là si era sempre seduto James, con accanto Lily, sua moglie, che occupava il primo posto di destra. Si chiese che cosa avrebbe detto se avesse saputo che quel posto era quello dove si era sempre seduto il suo peggior nemico. Chissà cosa ne avrebbero pensato entrambi.

Ma non era il momento di pensarci. Era il momento di ascoltare ciò che aveva da dire Silente. Quella era la prima volta che si riunivano da quando li aveva fatti chiamare, dicendogli che Voldemort era tornato, che Harry era quasi stato ucciso dallo stesso Signore Oscuro, e che il Ministero non aveva creduto neanche per un secondo che tutto questo fosse realmente accaduto.

Sciocca decisione.

Ci sarebbero state delle morti, e se il Ministero non avesse preso in seria considerazione la possibilità di un massacro, questo sarebbe avvenuto davvero.

Silente cominciò a parlare.
«Cari amici e care amiche, sono lieto di vedervi qui oggi, perché ciò significa che avete creduto a ciò che vi ho detto, e che, a mio avviso, avete dimostrato un buon senso notevolmente più considerevole di quello mostratoci da Cornelius Fudge e, quindi, dal resto del Ministero».

Li guardò tutti, uno ad uno. Silente aveva un modo tutto suo di far pesare le parole, di dargli più o meno importanza. Uno di quesi modi era di piantare quegli incredibili occhi azzurri nei tuoi, facendoti capire, con un solo sguardo, quanto ciò che stava dicendo fosse importante.

«Alcuni di voi» continuò l'ex-professore «si conoscono già più o meno bene, soprattutto perché hanno già fatto parte dell'Ordine in passato, la prima volta che ci siamo riuniti, o meglio, che siamo stati costretti a riunirci. Ma alcuni, invece, non si conoscono affatto, poiché si sono uniti all'Ordine solo adesso, chi perché era troppo giovane per farlo prima, chi per altri motivi di cui io non ho il minimo diritto di parlare».

Sirius si alzò e andò alla porta, che era stata chiusa in precedenza.

«Posso farli entrare, professore?»
«Certamente» rispose il Preside «falli entrare».

13 Anni - Remus e TonksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora