"Esci"

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Tonks e Malocchio non rientrarono, quella sera.

A Grimmauld Place si pensò semplicemente che i due non avessero ancora finito. Non era, infatti, una cosa particolarmente eccezionale che un Auror passasse la notte in appostamento, e Tonks e Moody erano tra gli Auror più dediti al loro lavoro che ci fossero.

Sirius commentava scherzosamente che probabilmente Moody era lì, davanti alla casa del Mangiamorte con il bastone in mano, alzato, che rimproverava Tonks di aver spostato anche solo lievemente lo sguardo.
Silente si fidava ciecamente dei due, ed era assolutamente certo che non ci fosse niente di cui preoccuparsi.

Gli altri si convinsero facilmente che i due Auror non avessero bisogno di aiuto.

Tutti tranne Remus.

Non era solo immensamente preoccupato del ritardo di Tonks e Malocchio, ma anche terrorizzato dal fatto che potesse essere successo loro qualcosa, e che potessero essere in pericolo, addirittura mortale.
Gli sembrava impossibile che ci volesse tanto a verificare ciò che c'era dentro a quella casa. Ogni volta doveva scacciare quel maledetto pensiero, che lasciato libero di farlo, avrebbe potuto farlo impazzire.

Remus passò la serata a guardare il vuoto con un bicchiere di Burrobirra mezzo vuoto tra le mani, che si imponeva da solo di non riempire.

Cominciò ad essere veramente terrorizzato, così come tutti gli altri, solo quando, la mattina dopo, Tonks e Malocchio non rientrarono.
Aveva dormito davvero male: certe immagini lo avevano perseguitato per tutta la notte, e ciò era dimostrato dalle occhiaie, più scure del solito sotto ai suoi occhi.

Entrò in cucina al mattino, dove si discuteva animatamente su cosa fare.
«Potremmo dargli un altro po' di tempo» suggeriva qualcuno «Dopotutto, non è detto che gli sia successo necessariamente qualcosa, e Malocchio potrebbe attaccarci credendoci Mangiamorte travestiti...»
«Dubito fortemente che Malocchio ci attaccherebbe, da morto» commentò gelidamente Piton «Cosa che potrebbe essere, e che molto probabilmente è.»
Il caro vecchi Piton, sempre ottimista.
«Dovremmo intervenire» commentò Sirius ad alta voce, seduto su una sedia con i piedi appoggiati sul tavolo «Preferisco rischiare di farmi attaccare da Malocchio piuttosto che ritrovare lui e Tonks morti.»

Morti.

Un brivido di terrore scosse la schiena di Remus, che per un attimo si vide passare davanti agli occhi immagini che non si dovrebbero mai vedere in una vita intera.

«Dobbiamo...» cominciò, ma non fu in grado di finire la frase.

Si sentirono un forte crac e un tonfo provenire dal corridoio, seguiti dallo scalpiccio dei tacchi delle scarpe di tutti i presenti che si alzarono, simultaneamente, e corsero verso quel rumore sconosciuto.

La scena che si trovarono davanti pareva essere uscita da uno degli incubi di Remus.

Malocchio era inginocchiato, con il volto rigato di sangue e i denti digrignati, sul corpo di Tonks, inanimato e mortalmente pallido, sdraiato per terra.

Sarebbe scoppiato il caos più assoluto se Piton non lo avesse evitato.

Si chinò con una rapidità sorprendente sul corpo della ragazza e le mise due dita sul collo, alla base del mento.
I lunghi capelli neri erano scesi a coprirgli il viso, senza che fosse possibile intendere il minimo movimento o cambiamento d'espressione.

Passarono pochi secondi di silenzio assoluto, che a Remus pesarono come un macigno sul petto.

«Respira» disse infine Piton.
Remus si sentì come se avesse ripreso a respirare solo in quell'istante.
«Black, Lupin, venite qui. Portiamola in camera. Subito.»

Si girò lentamente verso Moody.

«Va' di là con Molly. Medicatelo, non è niente di grave.»

Si alzò, mentre Sirius correva a fare spazio a Remus, che aveva preso in braccio Tonks e la stava trasportando su per le scale, stringendola a sé per evitare che sentisse gli urti e i sobbalzi della corsa.

Affiancatosi a lui, Piton mise una mano ossuta sotto la testa della ragazza, sorreggendola, e l'altra sul collo, con le stesse due dita sulla vena, per assicurarsi che niente cambiasse.

«Stendila sul letto» ordinò Piton, non appena furono entrati nella stanza di Tonks.
Remus la depose con quanta più delicatezza possibile sul letto, poi si allontanò per andare verso Piton.
Nel frattempo Sirius rientrava nella stanza con alambicchi e boccette contenenti liquidi e pozioni.

«Uscite» disse Piton, controllando che ciò che gli era stato portato fosse giusto.
Sirius lo aveva già fatto, probabilmente per andare ad avvertire Silente e gli altri di ciò che era successo.

Era rimasto solo Remus, che però non si mosse.

«Esci, Lupin» ripeté l'uomo.
Remus stava fissando Tonks con gli occhi spalancati e pieni di terrore.

Piton lo prese per le spalle e lo spinse all'indietro, cercando di fargli oltrepassare la porta a forza.
Inizialmente, Remus non oppose resistenza, ma arrivato alla porta vi si aggrappò con entrambe le mani, fermandosi.

«Starà bene? Severus, ti prego, dimmi che starà bene... che sta bene. Ti prego...»
«Se davvero vuoi scoprirlo, Lupin, lasciami fare il mio lavoro» ringhiò Piton in risposta.

Gli diede una spinta sul petto, spingendolo indietro qual tanto che bastava a farlo uscire.
Chiuse la porta facendola sbattere, lasciando Remus da solo nel corridoio.

13 Anni - Remus e TonksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora