"Non ne hai bisogno"

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Remus si fece strada tra la folla di gente accalcata intorno ai tavoli per cercare di prendere qualcosa da mangiare e da bere.

Dovette spingere non poco, ma infine riuscì a prendere due piattini e a metterci dentro tre o quattro tramezzini per la cena.
Si fece versare da un addetto un po' d'acqua in due bicchieri. Essendo in missione, l'ultima cosa che potevano permettersi era bere qualcosa di alcolico.

Ritornò dove aveva lasciato Tonks e sorrise istintivamente vedendola divertita che cantava a suon di musica.
Rimase lì fermo ad osservarla, senza che lei lo notasse, nel suo abito meraviglioso, per un attimo infinito.

Scosse la testa per riprendersi da quello stato simile al torpore e si avvicinò alla ragazza.

La chiamò e lei si girò, aiutandolo con piatti e bicchieri. Trovarono un piccolo tavolino e vi si sedettero, mangiando quello che Remus aveva preso dal buffet.

«Che ora si è fatta?» domandò Remus, quasi inconsciamente, ricordandosi un attimo dopo di avere il suo orologio al polso.
«Sono passati quarantacinque minuti... ce ne ho messo di tempo! In ogni caso, tra poco tutti gli invitati saranno seduti ai tavolini o in piedi a chiacchierare, e a quel punto potremo osservarli alla ricerca di Lucius Malfoy.»
«Quanti sono secondo te?» chiese Tonks, con la testa appoggiata ad una mano.
«I Mangiamorte?»
«No. Cioè, anche, ma io mi riferivo agli invitati qui dentro.»
«C'è buona parte del Ministero, ho riconosciuto qualche Auror famoso, ma mi sembra che siano stati molto selettivi nella scelta. Saremo circa in duecento, come massimo.»
Tonks annuì.

Rimasero lì per un po', tempo che Tonks impiegò per finire di mangiare, e Remus, che aveva già finito, per osservarla.

Mangiava lentamente, e ogni volta controllava ciò che metteva in bocca. Doveva essere difficile fare l'Auror, se c'era il rischio di trovare del veleno persino nei piatti di una festa.

«Che c'è?» gli fece Tonks, ad un tratto «Perché mi guardi così?»
Remus sussultò.
«Scusami, è solo... guardavo i tuoi capelli. Il rosa più chiaro... è lo stesso che avevi quando eri priva di sensi dopo essere tornata da... quella missione. La stessa sfumatura.»

La ragazza arrossì leggermente, ma non tanto da far avvampare i suoi capelli.
«Molly mi ha... mi ha detto che sarebbe stato meglio con il vestito» disse, imbarazzata.
«Sì, rende tutto più chiaro» rispose Remus «Ma non credo che ce ne sarebbe stato bisogno. Tu non ne hai bisogno.»

Ci mise un attimo a registrare le parole che gli erano uscite dalla bocca.

La ragazza sorrise, e senza nemmeno rendersene conto diede voce ai suoi pensieri.
«Come fai a ricordarti l'esatta sfumatura dei miei capelli?»
«Be', ecco... È difficile dimenticarsi di quella scena...»
«Perché stavo parecchio male, eh?»
«Sì, ma... io non mi riferivo a quello. Ricordo di aver pensato che...» non finì la frase, forse rendendosi conto per la prima volta del vero significato di quel pensiero.
«Di aver pensato che..?» incalzò Tonks, curiosa e seria allo stesso tempo.

La musica cambiò bruscamente, così tanto che le teste dei presenti si girarono a guardare in direzione della sua provenienza.

Sul palchetto non c'erano più le Sorelle Stravaganti, bensì un'orchestra classica, che contava un pianoforte, un violino, un violoncello, un contrabbasso, dei flauti, dolci e traversi, e addirittura un'arpa.

L'orchestra aveva cominciato a suonare un pezzo di repertorio classico, puntando a conquistare il pubblico durante il momento della cena.
Difatti, tutti gli invitati avevano preso posto ad un tavolino, e si accingevano a mangiare.

Dimenticandosi del resto, Remus si mise a cercare, in quella moltitudine di persone, uno qualunque dei Mangiamorte di Voldemort.

Ma fu Tonks a trovarlo.

«Remus, guarda là senza farti notare. Alla tua destra. C'è mia zia.»

Remus si girò verso la direzione indicata da Tonks, facendo finta che gli fosse caduto il tovagliolo, e scorse, ad un tavolo non molto distante, Narcissa Malfoy, accompagnata da suo marito.

Lucius Malfoy era seduto accanto a due uomini che Remus riconobbe, il primo perché era un Mangiamorte che era sfuggito ad Azkaban, e il secondo perché era il Ministro della Magia.
Remus lo vide controllare l'orologio circa tre volte in un minuto.

«Sta aspettando l'appuntamento. Cosa c'era scritto sul foglio?» domandò, pur sapendo bene la risposta, se non altro perché aveva già detto prima a Tonks il tempo che gli rimaneva.
«"Incontriamoci a mezzanotte. Nessun ritardo."»
«Perfetto» commentò Remus.
Mancava ancora un'ora all'appuntamento.

La musica crebbe di volume, mentre alcune coppie si alzavano e cominciavano e a muoversi a ritmo di musica.

Remus non riuscì a trattenersi.

«Vuoi ballare, Tonks?»

Alzi la mano chi non si aspettava che Remus la invitasse. Su, avanti, mani bene in alto.

Chiedo scusa per la nota autore breve, ma oggi sono un po' in ritardo.

Per chi se lo stesse chiedendo, lo stratagemma del tovagliolo è deliberatamente ispirato a quello di Han e Lando ne "L'Erede dell'Impero".

Questo perché mi ha effettivamente fatto riflettere, visto che prima, nella storia, Remus si girava come se nulla fosse. Un po' stupido per due agenti in incognito, effettivamente...

Domanda
Nel ballo, siete più "è bello sentire l'altro appoggiato a me", o "è bello appoggiarsi all'altro"? È una domanda idiota, me ne rendo conto, ma pur sempre una domanda.

Comunque, io vi saluto morendo dal freddo.

Oh, giusto: vi è piaciuto il capitolo? Avreste preferito un'altra versione?
(Tanto non la cambierò, MUAHAHAH)

Moro

13 Anni - Remus e TonksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora