"Non siamo dei mostri"

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La ragazza lo portò in giro per il villaggio, mostrandogli dove vivevano le varie persone, ovvero dove avrebbe potuto trovare vestiti o cibo, e altro ancora.

Gli disse che se fosse rimasto nel branco avrebbero trovato un'occupazione anche a lui, poi ritornò verso l'edificio dov'erano prima.

Cominciò a parlargliene, i capelli castani che le svolazzavano, lunghi, sulle esili spalle.

«Questo edificio fu il primo che costruì Albert, quando decise di fondare il branco, insieme ad altri tre suoi compagni che adesso sono tutti morti. Qui si tengono le riunioni, ma non è la sua unica utilità. Infatti, quando arriva la luna piena, ci trasformiamo qui. Tu sei entrato dall'entrata ovest, venendo dalla casa di Matt e Kate, e ti sei ritrovato in una stanza con due porte sulla destra, giusto?»
Remus annuì.
«Bene. Accedendo dall'entrata est, avresti trovato due porte sulla sinistra. Una che porta nella Sala delle Scale, e un'altra che conduce all'Anticamera, che collega le due stanze. Hai notato nulla delle porte?»
«Erano spalancate, tutte. E... non avevano la maniglia, mi sbaglio?»
La giovane sorrise.
«Molto sagace. Quelle porte si aprono solo dalle parti dell'Anticamera e della Sala delle Scale, mentre non si possono aprire dall'interno delle altre stanze, e così è lo stesso per le porte principali che fanno entrare le persone nell'edificio. In parole povere, dall'interno non si aprono. Ora, nella Stanza Ovest vanno gli uomini, nella Est le donne. Lì ci trasformiamo.»
«E come facciamo a uscire dopo?»
«Un tempo si nascondeva una bacchetta nella stanza, ma c'era sempre il rischio che si rompesse durante la notte. Adesso ci pensa Stephan.»
«Stephan?» fece Remus, stupito.
«Sì. È l'unico che non si trasforma, e perciò rimane fuori dalle Sale. Quando arriva la mattina, ha il compito di aprire le porte, portando con sé una borsa con delle pozioni. I più giovani o i più forti le prendono e le danno agli altri, oltre ad utilizzarle per loro stessi. A quel punto andiamo tutti nelle nostre case e ci medichiamo. Due giorni di pausa, tre per i ragazzi, poi riprendiamo le nostre attività, seppur con la dovuta calma.»
Fece una pausa, poi continuò.
«Ora che lo sai, devi imparare tre regole. Primo, quando c'è luna piena si deve essere presenti alla Casa, che è il nome con cui chiamiamo l'edificio delle riunioni. Secondo, è vietato ritardare nell'orario, e quindi presentarsi dopo le 5 in punto. Terzo» lo guardò negli occhi e Remus capì che pur essendo l'ultima della lista, quella era la regola più importante delle tre «È proibito, in qualsiasi modo o maniera che sia pensabile o almeno lontanamente tale, non presentarsi per la luna piena. Se la cosa non verrà fatta, chi non rispetterà la regola sarà fuori dal branco, senza possibilità di appello. Noi non siamo come molti branchi di cui si sente parlare. Noi non uccidiamo e trasformiamo la gente. Noi non siamo dei mostri.»

Il tono duro della ragazza lasciava intendere che su quel punto, se non altro, non erano ammesse discussioni. A Remus fece quasi venir voglia di piangere. Prima di annuire, pensò che Silente era riuscito a mandarlo nel branco migliore che avrebbe potuto trovare.

«Un'ultima cosa» fece, rivolto ad Emily, che aveva già cominciato a salutarlo «Albert è cieco?»
La ragazza lo guardò in tralice.
«A noi piace dire che riesce vedere altre cose.»
Remus annuì.

«È da tanto che è il vostro capo?»
«Sì. Come ti ho già detto, lui ha fondato il branco insieme a tre suoi compagni, e questo successe undici anni fa. Cercò di chiamare altri per unirsi a lui, e li trovò, ma così facendo, sia lui che i suoi tre amici si attirarono le ire di molti. Furono attaccati da un gruppo di persone, non ci ha mai voluto raccontare chi. Fu l'unico sopravvissuto, ma pagò un prezzo elevato: la morte dei suoi compagni. Non ha più voluto che nessuno di noi corresse pericoli, fino a rendere questo piccolo villaggio autosufficiente. Fu contentissimo quando Matt e Kate si sposarono, e lo resero padrino di Stephan, così come un'altra coppia di ragazzi che sono venuti qui. Ci sono altri bambini, ma sono tutti Lupi Mannari. Fummo tutti felici quando Stephan nacque così com'è.»
Non riuscì a trattenere un sorriso, e nemmeno Remus.

13 Anni - Remus e TonksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora