«Ah, tale madre, tale figlia!» esclamò Ted Tonks, sospirando davanti alle scale che portavano al piano superiore «Mai una volta che una di loro sia puntuale. E se poi sono io ad arrivare in ritardo, si arrabbiano con me.»
Scosse il capo, girandosi verso Remus, che se ne stava silenzioso alla sua destra.
«Che dici ragazzo, sarà bene andarle a chiamare?»
Il mago rifletté un momento prima di rispondere.
«Non credo. Se fossero pronte, sarebbero già scese. Chiamarle le farebbe solo innervosire. E poi... oggi è il matrimonio di una di loro, no?»Ted rise, divertito dalla risposta di Remus, quasi che non fosse lui a doversi sposare con "una di loro".
«Ah, sei davvero più saggio e sveglio di me, su questo non c'è dubbio. Non mi sorprende che tu piaccia a mia figlia. Mi ha sempre rimproverato i miei modi poco cortesi.»
«Solo per quanto riguarda la puntualità, così mi ha detto Dora. Nient'altro.»L'uomo incurvò le labbra in un mezzo sorriso. Era strano sentire qualcun'altro chiamare sua figlia "Dora". Era sempre stato un privilegio riservato solo a lui; sua moglie la chiamava tesoro. Doveva ammettere di star provando un leggera punta di gelosia.
Ted Tonks notò che il futuro marito di sua figlia lo stava guardando.
«Stavo pensando a come chiami mia figlia» spiegò a un incuriosito Remus «Finora ero stato io l'unico ad usare quel nomignolo.»Lo vide arrossire, così rise e gli diede una pacca sulle spalle, giocosamente.
«È un bene che tu lo faccia, mi fa sentire più tranquillo. Mi dimostra il tuo affetto per lei e, mi auguro, la aiuterà a ricordarsi del suo vecchio!»Remus rise, ancora lievemente imbarazzato. Sembrava pensieroso.
Ted capì i suoi timori. Non aveva provato l'esperienza né tantomeno intendeva provarla, ma non credeva ci volesse un genio per capire che passare una vita a dover nascondere, con paura, il proprio più grande segreto da chiunque, dovesse lasciare qualche insicurezza in un uomo, forte o fragile che fosse.
Si girò verso Remus, mettendo i suoi occhi fiduciosi in quelli incerti dell'uomo.
«Sta' tranquillo, ragazzo. Io sto dalla tua parte.»Remus si girò verso di lui, stringendo gli occhi, non con malizia, ma dubbioso su ciò che il mago avesse voluto dire.
Un'affermazione del genere l'aveva sorpreso, fosse stato solo perché non c'era nessun motivo di farla. Inoltre, Ted Tonks lo chiamava ragazzo da quando gli era stato presentato, sebbene non avesse più di una decina d'anni più di lui; ma non gli aveva mai detto una cosa del genere. Forse si era sentito in dovere di farlo adesso, che stava per sposare sua figlia.«Grazie. Significa molto per me.»
«Lo so. Si vede da come ti comporti, ma da questo si capisce anche che non ci credi veramente. Sono serio quando dico che sono dalla tua parte, non scherzo. Puoi credermi.»Era vero, ma Remus non poteva fare a meno di pensare che l'uomo che aveva davanti gli stesse mentendo. Erano davvero poche le persone che non consideravano il suo essere un Lupo Mannaro come un problema insolvibile e potenzialmente mortale sia per lui che per chiunque gli fosse stato troppo vicino, e l'ultima cosa a chi avrebbe creduto era che un genitore potesse essere felice di vedere sua figlia sposare un minaccia del genere, sotto forma, come già detto, di un Lupo Mannaro disprezzato dall'intera Comunità Magica.
La conversazione dovette interrompersi, poiché si sentirono una porta sbattere e dei passi sulle scale.
Ted Tonks mise una mano sulla spalla di Remus, e guardandolo negli occhi capì che non gli credeva. Tuttavia decise di non insistere, se non altro per non avventurarsi in un discorso del genere davanti alla figlia. Si sentì solo in dovere di dire una cosa.
«Prenditi cura di mia figlia.»Remus annuì, anche se colto di sorpresa.
«Lo farò.»Ted annuì a sua volta e si girò verso le scale, insieme al giovane mago.
Videro apparire sulle scale le due donne, e Ted si avvicinò alla moglie per passarle un braccio intorno alla vita.
Tonks scese fino a mettersi davanti a Remus, e gli sorrise. L'uomo ricambiò, e insieme si incamminarono fuori dalla casa, osservati dai genitori di Tonks.
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13 Anni - Remus e Tonks
FanfictionUn Lupo Mannaro e una Metamorphomagus sembrerebbero non avere niente in comune, e solo tanto di diverso tra loro. Se poi questi due sono Remus Lupin e Nynphadora Tonks, le differenze non possono che aumentare: soldi, età, paure. Ma la verità è che...