"Fa male lo stesso"

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Lo "studio" di Silente, altro non era che una semplice stanza, inutilizzata da altri se non da lui, che usava appunto come ufficio.
Era utile soprattutto per tutti i documenti che Silente possedeva, oltre a tutti i suoi libri, di cui si era portato dietro una buona parte, nel caso in cui servisse una consultazione veloce.

Remus si fermò davanti alla porta della stanza. Stese il braccio in avanti, le dita chiuse a pugno.

Esitò.

Sbatté il pugno sulla porta, bussando.
«Avanti» fece una voce all'interno della stanza.
Remus entrò, deglutendo.

«Grazie ancora per essere venuto» lo accolse Silente «Mi dispiace averti tolto la compagnia della signorina Tonks e del signor Black, ma è una questione d'immediata urgenza che mi costringe a parlarti.»

Remus si sedette sulla sedia di fronte al Preside, più per fare qualcosa che altro.

Silente sospirò.
«Purtroppo, devo chiederti di occuparti dello stesso compito che ti avevo affidato la prima volta: portare i Lupi Mannari dalla nostra parte. Dovrai andare da loro, dove si riuniscono, e parlargli. Cercare di convincerli che stare dalla parte di Lord Voldemort non li aiuterà» l'uomo guardò Remus negli occhi, e dal suo sguardo pareva che fosse lui a dover svolgere quella missione, tanto era il suo dispiacere «Mi dispiace, Remus. Davvero.»

Remus chiuse gli occhi, esattamente come aveva fatto prima, quando era sicuro che quel discorso sarebbe avvenuto.
Non si era sbagliato.
Come al solito, sarebbe stato troppo bello sbagliare.

Me lo aspettavo, no? Di che mi stupisco? Era ovvio che avrei dovuto essere io ad avere quel compito.
Riaprì gli occhi.
Fa male lo stesso.

«Quando dovrò andare?» chiese «Dovrò partire subito o posso... devo aspettare un po' di tempo?»
«Non c'è bisogno che tu parta subito. Almeno per il momento, abbiamo tempo. E comunque, non per sminuirti, ma ho l'impressione che farti partire subito non sia una buona idea.»
«No, avete ragione. Sarebbe una pessima idea» sorrise amaro «e dirlo così è un eufemismo. Scusatemi.»
«Non devi scusarti. Capisco benissimo quello che provi, nonostante io non sia nella tua situazione. Credimi, speravo di dovertelo chiedere il più tardi possibile, o di non dovertelo chiedere affatto, ma la situazione lo ha reso necessario.»
Remus aggrottò le sopracciglia.
«Di che situazione state parlando?»
«Non ti è giunto all'orecchio?» Silente lo guardò con un velo di profonda amarezza e tristezza «Fenrir Greyback si è unito ai Mangiamorte.»

Remus arrivò in bagno e vomitò.

Fenrir Greyback si era unito ai Mangiamorte. Il lupo mannaro più crudele d'Inghilterra si era unito ai Mangiamorte.

A Remus girava la testa. Non solo dopo tanti anni aveva risentito il nome di quell'uomo, ma gli era stato anche detto che lo avrebbe ritrovato sul campo di battaglia.

Era un pazzo, Remus lo sapeva bene.
Suo padre, molto tempo prima, aveva osato dire, durante una discussione con lo stesso Greyback, che i lupi mannari erano "creature senz'anima".
Fu per questo che suo figlio venne morso.

Ora pensava a cosa sarebbe successo se Greyback fosse rimasto a piede libero, con la sua convinzione secondo la quale mordere le persone è un dovere dei Lupi Mannari, cosa che trasformerebbe le vittime, facendole diventare come lui.

Appoggiò le mani sul bordo del lavandino, tremando.

Si immaginava già tutte le persone che avrebbe morso, tutti i bambini che avrebbero dovuto patire le pene dell'inferno a causa sua. Ripensò alla sua infanzia, rovinata dalle trasformazioni e dalla costante paura di mordere qualcuno, condannandolo.

Dopo era stato fortunato: aveva trovato degli amici che lo avevano accettato per quello che era, e nell'Ordine aveva trovato persone che lo rispettavano al pari degli altri, se non di più.
Ma non sarebbe stato per tutti così.

«Remus?»
Si girò e vide Tonks.
Se la immaginava già con le zanne di Greyback conficcate nel collo, il sangue che le colava dalle ferite che l'avrebbero trasformata e da quelle che si sarebbe inflitta da sola, ad ogni luna piena, ogni volta che fosse arrivato il momento...

«Remus!» ripeté la ragazza, con più forza.
Si avvicinò.
«Mio Dio!» esclamò, portandosi una mano alla bocca «Sei più bianco di un fantasma!»
Cercò di portargli una mano alla fronte, ma Remus la bloccò fermandole la mano. Cercò di allontanarsi, ma Tonks lo fermò.
«Che ti è successo? Remus. Fermati e dimmi cosa ti è successo» gli disse, con voce ferma, guardandolo negli occhi.
«Fenrir Greyback, l'uomo che mi ha morso, si è unito ai Mangiamorte»
La vide sgranare gli occhi, ma la sua voce restò ferma, e poco dopo anche gli occhi tornarono ad essere normali.
«Calma» gli disse «Sta' tranquillo. Raccontami cosa ti ha detto Silente. Andiamo in salotto.»

Remus scosse la testa, ma Tonks lo prese per mano e lo portò via con sé.

Gente, avete idea di come mi renda felice avere più di 800 visualizzazioni?
Bene, per darvi un'idea, sono felice alla follia.
Siete grandi!

Ci tenevo, inoltre, a fare gli auguri al mio (nostro) amico, Harry James Potter.
Auguri, Harry. Ora e sempre.
Moro

P. S.
La prima a votare, l'altra volta, è stata EleonoraEsposito047che ringrazio!

13 Anni - Remus e TonksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora