8. Tempo di staccare la spina

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Arrivammo finalmente in un piccolo bar nel centro città.

Era un bar molto accogliente e tranquillo. I tavolini erano di legno dipinto di bianco e le sedie di ferro di colori diversi.
Sopra ogni tavolo c'erano delle lampadine vuote con dentro del terriccio e una piantina grassa.

Molto hipster ma allo stesso tempo elegante e raffinato.
Dopo aver parlato e scherzato un po' su tutto, quando finalmente furono serviti un caffè nero senza zucchero e una tisana alla erbe, ne approfittai e le chiesi: "Allora, da quant'è che va avanti questa relazione selvaggia ed erotica con Michal?"

"Non ti è sfuggito nulla eh!"

"Beh diciamo che è stato difficile non notare tutti quegli oggetti sparsi sul pavimento..."

Purtroppo l'immagine di tutti quegli strumenti erotici sparsi per la casa e di mia sorella andarono via solo dopo pochi giorni.

"Oddio scusami ancora... . Diciamo che va avanti da più di un anno, prima ancora che partissi da Homles Chapel.
Ci siamo conosciuti online dal momento che cercavo di trovare nuovi amici a Londra.
All'inizio non era nulla di serio. Parlavamo, scherzano, esattamente come due comuni amici.
Per questo è l'ho tenuto nascosto. Non mi sembrava nulla di rilevante, solo un semplice amico.

Adesso invece credo sia qualcosa di serio, nonostante ci frequentiamo da così poco, anche perché..."  fece una breve pausa per tenermi sulle spine.
Brutta stronzetta! Sapeva del mio problema enorme con la curiosità.

"Daiii dimmi di che cosa si tratta" piagnucolai io spazientito.
Come risposta lei mi mostrò
l'anello che teneva al dito e che aveva tenuto sino a quel momento molto nascosto sotto al tavolo.

I miei occhi si riempirono di lacrime.

Non ci potevo credere.
La mia sorellina stava per sposarsi!

Mi raccontò in breve della proposta molto romantica sul London Eye al tramonto e di come lei non si aspettasse assolutamente nulla di tutto quello, anche perché la sera prima avevano avuto una serie litigata.

"Allora? Ho la tua benedizione fratellino?"

Io ero completamente senza parole. Non sapevo se piangere o urlare dalla gioia.
Ma ero davvero felice per lei.
Seriamente.

"Cazzo Gemma sono davvero felice per te! Adesso però mostrami di nuovo quell'anello che ... dio mio ma è stupendo!" esclamai colmo di gioia.
"La mamma lo sa?" chiesi.

"Non ancora... per ora non ho intenzione di dirglielo."
Mia sorella non sembrava voler andare oltre e da come abbassò leggermente lo suo sguardo capii che qualcosa non andava, ma non sapevo cosa.
D'altra parte questo evento la riguardava in prima persona quindi decisi di non chiedere altro e di lasciarla libera di fare ciò che volesse.

"Quindi per favore, non dirle nulla a riguardo."

Le appoggiai la mano sulla sua e con assoluta comprensione le dissi: "Tranquilla. Non c'è fretta"

Passammo tutta la giornata a chiacchierare e a raccontarci un po' di come avevamo passato quegli ultimi mesi nella cittadina londinese.

Le raccontai di Even, del ragazzo del treno, di Niall e di tutto quello che era successo.

Le chiesi anche qualche consiglio per il lavoro che mi aveva offerto Even la sera precedente.

Mi serviva davvero l'aiuto di una persona fidata in quel momento.
Non avrei saputo affrontare la situazione da solo.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora