Non feci in tempo a spiegare la situazione che Even piombò immediatamente contro Louis, sferrandogli un pugno in pieno volto.
Nel momento in cui Louis ricevette quel colpo in pieno volto, istintivamente mi misi una mano davanti alla bocca e lo guardai cadere inerme sul pavimento. La furia di Even però non si fermò vedendo il suo 'avversario' disteso a terra, senza capacità di reagire.
Infatti gli tirò ancora qualche calcio nello stomaco, tanto forte da farlo piegare in due dal dolore.
Non sapevo che cosa fare. Non sapevo come reagire. Era come se mi trovassi lì solo fisicamente ma che stessi assistendo alla scena solo come spettatore esterno.
Louis era steso a terra, inerme, con la faccia sanguinante.
Dopo il primo momento di shock ritornai in me stesso e mi accovacciai accanto a lui, per vedere se ancora respirava. Fortunatamente si.
"Ma chi cazzo ti ha dato il permesso di invitare uno dei tuoi amichetti, che ti scopi, mentre io sono via per lavoro?! A casa mia soprattutto!?" sbottò Even a denti stretti, completamente fuori di se.
Era la prima volta che lo vedevo in quelle condizioni e mi fece raggelare il sangue. Avevo paura che potesse aggredire ancora con più violenza me.
Non saprei spiegare come in quel momento raccolsi quel poco di coraggio che mi era rimasto e gli risposi a tono, alzandomi, così da potergli urlare contro tutto quello che mi aveva fatto passare negli ultimi mesi.
"Ah quindi vuoi toccare questo argomento eh?Allora parliamo un po' di Isak, che ne dici?"
"Cosa c'entra lui ora? Sino a prova contraria ti stavi scopando il tuo amichetto sul MIO divano sino a due secondi fa di questo stavamo parlando" rispose Even, sapendo di esser stato sorpreso nella parte del torto.
"Cosa c'entra Isak? Oh caro mio, aspetta che ti illustro bene come stanno le cose. Spiegami cosa fai esattamente durante i tuoi lunghi viaggi?Non mi raccontare che vai alle riunioni dal mattino alla sera, perché entrambi sappiamo che passi più tempo con un cazzo nel culo che a lavorare."
Feci una piccola pausa. Nonostante avevo metabolizzato in parte che lui andasse a letto con il suo segretario, era la prima volta che lo ammettevo a me stesso ad alta voce.
"Io ci avevo davvero creduto questa volta... - gli urlai contro con gli occhi pieni di lacrime- dimmi solo una cosa, da quanto tempo va avanti?"
"Harry... io posso spiegarti ...""Non voglio più sentire una parola, soprattutto da te. Prendo le mie cose e me ne vado. Addio"
Cercai di tirare su Louis ancora sanguinante e lo portai nella mia stanza per riporre le cose essenziali nella valigia."Harry ti prego non fare così!" esclamò Even inseguendomi, pentito di ciò che aveva fatto poco prima.
Non ero disposto a perdonarlo, per nessuna ragione al mondo.
Negli ultimi mesi di mancanze e di bugie, ero perfino arrivato a dubitare se la colpa del nostro allontanamento fosse stata per causa mia. Ero arrivato a dubitare di me stesso e a mettermi in discussione per primo per salvare la nostra relazione, ormai giunta ad un capolinea. Il tutto ovviamente mentre lui mi aveva già sostituito da mesi con un altro.
I miei occhi si riempirono di lacrime.
Tirai su con il naso, mi asciugai con il dorso della mano le lacrime che avevano iniziato a rigarmi il volto e continuai a riempire la valigia con ciò che trovavo di mio nella casa.
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Not an happy ending || L.S ||
RomanceUn lungo flashback raccontato dal protagonista di questa storia, Harry Styles. I suoi ricordi del periodo dove la sua vita cambiò drasticamente verranno finalmente portati alla luce. Ovvero quelli affianco di Louis Tomlinson, stilista di fama mond...