36. Confessioni

17 3 0
                                    

Scesi nell'androne del mio palazzo qualche minuto prima dell'orario prefissato con Nick, per non far aspettare troppo Even.
Nonostante quello che era successo tra di noi, mi faceva star male mancargli di rispetto e farlo aspettare al freddo per ore.

Inoltre più tempo avrei passato con lui più sarei riuscito ad avere delle spiegazioni su quello che mi aveva fatto.
Che era assolutamente imperdonabile ovviamente.

Ma se le sue ragioni erano più che valide, forse avrei provato a dargli una seconda possibilità ... no?

Magari mi stavo sbagliando, stavo sbagliando a comportarmi così e non avrei più dovuto rivolgergli la parola e denunciarlo, eppure provare rancore per una persona non era da me, nonostante tutto il male che mi avesse fatto.

E poi volevo sentire l'altra parte della storia.

Il suono del clacson della sua auto mi risvegliò dallo stato di trance nel quale ero caduto momentaneamente.

Forza Harry, mi ripetè una vocina nella mia testa mentre mi avvicinai alla sua auto.

Mi preparai a quella che sarebbe stata la conversazione più importante e più difficile da sostenere di tutta la mia vita.

"Ciao" dissi entrando in auto.
Al cui saluto Even rispose solo con un sorriso e con un cenno della testa.

Si vedeva che era agitato, forse ancora più di quanto lo fossi io.

"Non eri tenuto a venirmi a prendere. Sarei sicuramente andato al lavoro in metro davvero ..."

"Era il minimo che potessi fare per ... beh, per scusarmi. Anche se solo in minima parte lo so... . E so anche che le tue scuse non me le merito..."

Perfetto aveva introdotto lui l'argomento bollente.
Sino a quel momento aveva tenuto la testa bassa, senza mai incrociare i miei occhi, forse per vergogna.

Solo in quel momento alzò lo sguardo e vidi i suoi occhi, già lucidi, riempirsi di lacrime. Magari era anche più mortificato di quanto mi aspettassi.

Attraversammo la città in tutto silenzio, non accese neanche la radio o canticchiò qualche canzone tra se e se come faceva di solito quando si trovava in un silenzio imbarazzante.

Un silenzio che mi mise a disagio così tanto, che decisi di prendere io la parola appena arrivati fuori dagli studi.

"Even ... non dobbiamo parlarne se non te la senti"

"Harry io ..."

"Davvero non c'è problema. Quello che è il passato per me può rimanere tale. Grazie ancora per il passaggio, lo farò sicuramente presente a Nick e metterò una buona parola su di te"

Ero davvero sincero, non lo stavo prendendo in giro.

Stavo per uscire dall'auto, quando Even mi prese per un braccio e mi invitò con lo sguardo a risedermi.

Acconsentii, chiusi la portiera e mi girai verso la sua direzione per ascoltare ciò che aveva da dirmi.

"Harry non devi mettere una buona parola per me ... non ho fatto altro che essere un disastro con te e non mi merito nulla dell'affetto che tu mi stai mostrando ... -con queste prime parole scoppiò a piangere.
Volevo consolarlo ma non ne fui capace. 

Rimasi semplicemente immobile e gli feci continuare ciò che aveva da dirmi - ... Non puoi capire quanto io sia mortificato.

Sono felice che tu abbia superato quello che è successo quel giorno ma io non faccio altro che pensarci!

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora