15. "Ho bisogno di te"

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Attenzione: questo capitolo contiene scene di sesso gay.

"Ora dovrai starmi a sentire" disse in modo calmo Even, mentre si diresse pericolosamente verso di me, con le chiavi del mio ufficio in mano.

"Ehm... Even aspetta! Ne possiamo parlare ... Calmiamoci okay?" farfugliai intimorito dal ragazzo che avevo davanti e cercando di prendere tempo.

Non sapevo che cosa stava succedendo.
La mia mente era completamente scollegata e le parole che riuscii a pronunciare furono frutto del mio subconscio.

Ero fottutamente terrorizzato da quella persona davanti a me che in quel momento non riconoscevo più.

Aveva uno strano sguardo, come se nelle sue iridi potessi vedere delle lingue di fuoco sullo sfondo dei suoi occhi verdi.

"Tu adesso devi ascoltare quello che ho da dirti..." disse Even sbattendomi al muro e stringendomi i polsi, avvicinando il suo viso al mio, il quale instintivamente girai dalla parte opposta.

"Guardami!"

Mi prese il viso con violenza, provocandomi un dolore atroce alla mandibola.

"Even ti prego smettila" lo implorai tra le lacrime che avevano iniziato a rigarmi il volto.

Lui, come se non avessi parlato, mi tirò un pugno in pieno stomaco e con la sua cintura mi legò i polsi.

Per qualche secondo persi conoscenza.

Non sapevo quanto era trascorso quando riuscii ad aprire di nuovo gli occhi e a rendermi conto che non era solo un brutto incubo, ma la realtà.

Ero inginocchiato sul pavimento e davanti a me si trovava Even che iniziò a slacciarsi e a calarsi i pantaloni, per poi portare il mio volto davanti alla sua vistosa erezione.

"Oh Harry...Hai davvero sbagliato l'altra notte ed ora pagherai le conseguenze di esserti scopato quel pezzo di merda"

In poco tempo mi ritrovai con la sua erezione in bocca, non avendo neanche più le forze di reagire.
Con tutto il mio cuore sperai che qualcuno passasse davanti al mio ufficio, sentisse cosa stava accadendo e che mi aiutasse.

Ma le mie speranze furono vane dal momento che, in quel periodo dell'anno, erano quasi tutti alle conferenze o ai meeting in giro per il mondo.

Ero spacciato.

Even dopo poco venne nella mia bocca e mi constrinse ad ingoiare tutto il suo liquido seminale.

"Ti prego smettila! Farò tutto quello che vuoi ma smettila di torturarmi così... ti imploro" continuai inutilmente a supplicarlo.

In quel momento però, mi guardò in viso... con compassione?

Sembrava davvero esser tornato in se.
In quell'istante lo sperai con tutto il mio cuore.

Ma -per mia sfortuna- fu solo un'instante, dal momento che poco dopo continuò la sua sporca vendetta calandomi i pantaloni e mettendomi a pancia in giù sulla mia scrivania.

Con una mano mi teneva le mani dietro alla schiena e con l'altra riuscì ad abbassarmi i pantaloni quanto bastasse per farsi spazio fra le mie natiche.

Non feci in tempo a realizzare che un urlo sordo uscì dalla mia bocca.

Il dolore fisico fu atroce.
Ma interiormente sapevo che da quel momento in poi non sarei più riuscito a guardarmi allo specchio nello stesso modo.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora