42. Per ogni fine c'è un nuovo inizio

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A quelle parole mi fu veramente difficile non strozzarmi con la mia stessa saliva.

Le mie gambe tremavano, le mie mani sudavano e la mia gola era completamente secca.

Guardai le mie mani che avevano iniziato a formicolare senza alcun apparente motivo.

Non mi era mai successo prima d'ora.

Feci fatica anche a respirare.
L'aria attorno a me era come se fosse rarefatta.

Piano piano i miei occhi lateralmente si offuscarono e il cuore dentro al mio petto batteva sempre più veloce.

Era un attacco di panico.

Cercai di regolarizzare il respiro ma inutilmente.
Più cercavo di farlo più mi sfuggiva dal controllo.

Louis immediatamente si accorse che qualcosa non andava e mi prese la mano.

"Hazz... Harry stai bene?" mi chiese preoccupato mentre appoggiò l'altra mano libera sulla mia guancia.

"Cazzo sei gelido"

"Mh?" esclamai con lo sguardo confuso e perso nel vuoto.

"Ti porto a casa."

Fece in tempo a proferire quella frase e ad alzare una mano per chiamare il cameriere per chiedere il conto, che caddi a terra privo di sensi.

"Ma cosa è successo esattamente?"

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"Ma cosa è successo esattamente?"

"Non lo so. Non lo so!"

"Louis stai calmo non è morto"
"Lo so ma...mi sento così in colpa..."

Sentii quei voci ovattate e distanti quando mi svegliai.
Ero sdraiato sul divano di casa mia.

Cosa era successo? E soprattutto perché mi ritrovavo lì?
I miei ultimi ricordi risalivano alla scritta al fondo della tazza contenente la mia tisana. Poi più nulla.
Il vuoto più totale.

"Dai non preoccuparti. Vedrai che quando si risveglierà andrà tutto bene, okay?"
Riconobbi immediatamente la voce di Niall rassicurare Louis.
Rassicurarlo da cosa?

Mi sfregai gli occhi e cercai di render più lucidi i pensieri sfocati che avevo in testa. Cercai il più possibile di fare chiarezza.

Sentivo però un peso sulla fronte. Alzai un braccio e, senza far rumore, avvertii un panno contente del ghiaccio.
Probabilmente ero caduto privo di sensi e mi ero fatto male.

I due continuarono a parlare, così decisi di non far notare loro che mi ero svegliato e chiusi gli occhi, per sentire il seguito della conversazione.

"Cosa hai intenzione di fare?" chiese il biondo avvicinandosi di più al divano in salotto per vedere se mi fossi svegliato.
Lo capii dal suono della sua voce che si fece più nitido è più ravvicinato.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora