12. "Harry...ti voglio"

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AVVERTENZA:
Questo capitolo contiene scene di sesso tra omosessuali.

"Ohi ooohi! ... Harry? C'è qualcuno in casa?
La porta era aperta quindi sono entrato.
Non vorrei  fare la mammina Harold, ma devo proprio dirti che la porta non si tiene aperta, sai per motivi di sicurezza e privacy soprattutto..." esclamò Louis entrando nell'appartamento.

Io, troppo occupato a cucinare, non lo sentii fin quando, piano piano, si avvicinò a me e mi cinse i fianchi con le sue mani, cercando di sporgersi, mettendosi sulle punte, per vedere quello che stessi facendo facendo vicino ai fornelli.

Così fottutamente adorabile.

"CAZZO! Louis mi hai spaventato a morte!" sbottai cercando di non lanciare le padelle in aria.

"Haha oops! Ti serve per caso un aiutino?"

"Sai cucinare?"chiesi sbalordito.

"Mmh, in realtà no. Però posso aiutarti se vuoi" mi rispose il moro ridacchiando.

"Bene, allora benvenuto alla tua prima lezione di cucina. Mettiti il grembiule- dissi porgendoglielo con aria sarcastica- e butta giù la pasta quando l'acqua bolle"

"Non intendevo quel tipo di aiuto ma va bene anche questo se devo"

In quel momento divenni tutto rosso e mi bloccai.

Non potevo credere che aveva fatto veramente quella allusione.

La serata era iniziata bene. Davvero bene.

Dopo aver cenato, con una pasta alla carbonara che sembrava più un'enorme chewing-gum, guardammo un film strappalacrime.

Io ero accoccolato contro il suo petto e lui, per tutta la durata del film, mi solleticò leggermente il fianco scoperto dalla maglietta.

"Allora, piaciuto il film?"

"Mh?" esclamai sorpreso.
Io in realtà del film avevo visto poco niente.

La maggior parte del tempo avevo cercato di guardare Louis o farmi cullare dal suo respiro.

Lui si mise a ridere e non mi fece ulteriori domande, sicuramente aveva già capito.
Che figura di merda Harry!

Ormai la serata era giunta al termine ma invitai Louis a fermarsi a dormire con la scusa che sarebbe stato più vicino al lavoro l'indomani e che avevo bisogno di un po' di compagnia in quella casa così grande, da solo.

Non accennai minimamente ad Even. Anche perché per me in quel momento non esisteva.

Senza esitare neanche per un secondo Louis accettò.

Mentre ritiravo i piatti sul tavolo, sentii Louis entrare in cucina.

"Harry..." disse mentre si avvicinò molto pericolosamente verso di me.

"Dimmi tutto Louis. C'è qualcosa che non va?"risposi preoccupato, girandomi verso il moro.

"A dir la verità si, c'è una cosa che non va... . Non so se faccio bene a dirti quello che sento ma mi sembra di scoppiare.
Esattamente da quel giorno in cui i nostri occhi si sono incontrati, - fece una breve pausa prima di ricominciare - sento un qualcosa dentro di me che non avevo mai provato prima.

Sono sempre stato un donnaiolo, ho incontrato centinaia di ragazzi ma non ho mai voluto legare seriamente con nessuno di loro.
Non volevo che loro riuscissero a prendermi l'anima ed il cuore.
Non volevo dipendere emotivamente e fisicamente da loro.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora