14. Urgenza

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Preso dal panico chiamai l'ambulanza e successivamente Gemma, che nel cuore della notte mi raggiunse, senza chiedermi nulla, all'ospedale.

Il nostro rapporto era così.
Potevamo non sentirci per giorni, settimane o mesi.
Eppure quando uno aveva bisogno, l'altro ci sarebbe sempre stato.

Lei era più di una sorella per me, più di un legame di sangue. Era la mia migliore amica.
E sapevo che su di lei avrei sempre potuto contare.

Erano le 6.30 di mattina.
Accanto a me, nella sala d'aspetto fuori dall'ambulatorio, si trovava Gemma a stringermi forte la mano e a tranquillizzarmi che sarebbe andato tutto bene.

Mentre in me sapevo solo che se Even aveva fatto del male a Louis, l'avrei letteralmente ucciso.

"Salve. Siete parenti di Louis Tomlinson?" chiese un dottore rivolgendosi a me e a mia sorella.

"Si...ehm...è mio fratello" risposi preoccupato di ricevere brutte notizie.

"Prego entri pure allora"

Louis era disteso sul letto con diversi macchinari attaccati per monitorare la situazione e delle flebo.

Quando lo vidi in quelle condizioni sentii gli occhi gonfi.
Ero pronto a piangere in qualunque momento, a qualunque notizia si apprestava il medico a darmi.
Louis sembrava così fragile in quella situazione.

Mi sedetti accanto a lui e gli presi la mano mentre con l'altra mi asciugavo una lacrime che mi aveva rigato il volto.
Inconsapevolmente gli avevo fatto del male perché se non ci fossi stato io, Even non lo avrebbe mai picchiato riducendolo in quelle condizioni.

I miei pensieri si interruppero quando Louis aprì gli occhi ed sussurrò flebilmente accennando un sorriso tirato "Hei"

In breve si avvicinò il medico che mi aveva condotto nella stanza di Louis.

"Salve ragazzi. Sono il dottor Turner, cardiologo specializzato in pneumologia." disse il dottore mentre mi strinse la mano.

"Salve, mi dica"

"Al signor Tomlinson gli è stato rotto in parte il setto nasale. Per questo motivo ha avuto nella notte dei problemi respiratori. Ma nulla di grave o di cui allarmarsi.

Deve essere solo tenuto sotto controllo per almeno una settimana, affinché non si verifichino altre crisi respiratorie. Mi posso affidare a lei signor..."

"Signor Styles. Sì certamente, starò con Louis per questo periodo. Almeno fin quando non guarirà"

"Perfetto signor Styles. Queste sono le medicine che deve prendere suo fratello. Se ci fossero dei problemi non esiti a contattarmi. Arrivederci." disse il medico porgendomi un foglio con su scritto il suo numero di telefono e l'orario delle visite del suo ambulatorio.

"Arrivederci e grazie ancora"

Quando il medico uscì dalla stanza, Louis scoppiò a ridere.
"Cosa c'è?" chiesi confuso. Come poteva venirgli da ridere in una simile condizione?

"Cazzo Harry non te ne sei accorto?

Quello ci ha provato spudoratamente con te. Secondo me voleva farti una visitina  come urologo ovviamente. Per dare una controllatina anche la sotto... e poi spiegami cos'è sta storia che siamo fratelli. Perché se siamo fratelli sicuramente quello che abbiamo fatto ieri sera sarebbe strano e sicuramente sbagliato" scoppiò a ridere come se non ci fosse un domani.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora