32. Scappiamo via insieme

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Ma come potevo fermare il mio cuore che sembrava voler uscire dal mio petto da quanto batteva forte?

Mi trovavo difronte alla porta di casa mia e riuscivo a percepire un qualcosa di strano dentro di me.
Sapevo che da quel momento in poi qualcosa sarebbe cambiato nella nostra relazione, in meglio o in peggio.

Avrei dovuto aprire? Forse.
Ero in grado di farlo? Non proprio.

Avevo sempre amato le sorprese, sono quelle cose, a mio parere, che capitano all'improvviso e ti stravolgono la vita, o in meglio o in peggio.

Ma sono sempre un'opportunità per crescere e per scoprire parti di noi che non avevamo ancora notato prima.

L'unica cosa che però odiavo di quest'ultime era il fatto che riuscivano a destabilizzarmi.
Totalmente.
Ero letteralmente preso dall'ansia, al punto tale di tremare e sudare freddo.

Un effetto collaterale che le sorprese avevano su di me.

Come Louis d'altronde.
Quel ragazzo era in grado di portarmi a toccare il cielo con un dito o ritrovarmi negli inferi.

Ma tornando a noi, ero ancora davanti alla porta quando sentii dei piatti cadere per terra da dentro l'appartamento.

Velocemente mi risvegliai dal mio torpore e aprii la porta.

La prima cosa che notai fu Louis, vestito di tutto punto: camicia nera elegante e pantaloni a sigaretta dello stesso colore con delle decorazioni bianche brillantinate.

Feci abbastanza fatica a capire cosa fosse appena successo poiché il moro era chinato a terra per raccogliere i cocci di qualche piatto che aveva fatto cadere ma il suo fondoschiena, rivolto nella mia direzione, mi destabilizzava abbastanza.

Tentai ogni singolo metodo per rilassare tutti i muscoli, soprattutto certi muscoli, e non saltargli addosso, alla vista del suo culo da quell'angolazione e con quei pantaloni che lo fasciavano da Dio.

Appena recupererai un po' di lucidità mentale, posai la mia borsa del lavoro sul divano e mi avvicinai a lui per aiutarlo.

"Oh Harry già a casa? Scusa ma ... ehm, forse ho fatto un casino.

Ho pensato di organizzarti una cenetta romantica, una cosa che non ti saresti mai aspettato da me vero? Lo so lo so, proprio per questo doveva essere speciale.
Quindi ho apparecchiato tutto già da oggi pomeriggio mentre eri al lavoro ... solo che beh ecco ... -disse alzandosi e guardandomi negli occhi con quell'espressione di un bambino che ha appena combinato un guaio e cerca di giustificarsi- non so cucinare... smettila di ridere e fare l'insensibile!

Non so fare davvero nulla. Tutto quello che ti ho preparato nelle settimane passate era frutto del supermercato ed ore ed ore di prove. Si anche per un toast all'avocado.

Così ho chiamato Niall ma evidentemente doveva aiutare Noora a studiare - mimò con le dita le virgolette quando disse di Niall; andiamo quella era la scusa più banale di sempre! - perciò sono andato al supermercato e ho preso delle lasagne surgelate.

Solo che le ho bruciate. Ho provato anche a far andare due pizze e questo è il risultato ..." disse mettendosi le mani nei capelli disperato.

Mi indicò un piatto per terra con due pizze surgelate che si sarebbero sciolte nel secolo successivo.
Sapeva stirare, lavare i piatti, puliva sempre per terra e faceva la lavatrice ma cucinare proprio non era per lui.

Sapere che però aveva cercato in tutti i modi di cucinarmi qualcosa di commestibile mi scaldò il cuore.
Il mio imbranato preferito!

"Tranquillo non preoccuparti.

Not an happy ending || L.S ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora