Capitolo 47. -L

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Dirty Dancing è sempre stato uno dei miei film preferiti. Non solo perché c'è un alto numero di manzi nel film, ma perché penso che sia molto femminista. Sì, io combatto per i diritti delle donne, come combatto per i diritti degli omosessuali. Sono essenziali per una convivenza civile in questo mondo.

Ma, ovviamente, amo questo film anche e soprattutto per quella scena. Dopo trecentomila tentativi per riuscire a fare il volo dell'angelo, dopo che quella benedetta donna è caduta innumerevoli volte solo perché non riusciva a stringere le chiappe, finalmente ce la fa ed è la scena più bella del mondo. Io mi commuovo ogni volta. Per non dimenticare naturalmente quando lui la fa alzare dalla sedia dicendo la celebre frase: nessuno può mettere Baby in un angolo.
BOOM BITCH.

Eppure, mia sorella, la mia dolce, cara, stronza come non mai, sorella deve sempre rovinarmi il momento. Tu, creatura umana dotata di cervello -anche con un quoziente intellettivo abbastanza alto- NON puoi, ripeto, non puoi interrompermi mentre guardo il mio film preferito. Non puoi.

Tantomeno puoi interrompere mia madre mentre frigge il pollo. Per lei è come andare in chiesa la domenica.

Dopo averci costretti a starla a sentire (dovrà pagarmi e guai se non lo fa), ci ha deliziati con una notizia magnifica che vale quasi, ripeto quasi, quanto vedere Dirty Dancing.

"E mi ha chiesto se voglio andare a vivere con lui. Nel senso trasferirmi lì. Per... sempre".

Ci metto un po' per rendermi conto che l'ha detto sul serio, che ha veramente pronunciato queste parole. Quando il mio cervello decide che il tempo per metabolizzare la notizia è stato abbastanza, mi porto le mani alla bocca, strillando come un matto e saltellando sul divano.

Mia madre, con i miei stessi tempi, scoppia a piangere di felicità come mai aveva fatto prima. E la ciliegina sulla torta è la faccia perplessa di Tata.

"Non è uno scherzo, vero?!" mi assicuro, fermando per un secondo la mia danza della felicità.

"N-no..." risponde lei, confusa.

"Santo cielo, bambina mia... Ci sono tante cose a cui devi pensare" le fa presente mia madre, mentre si asciuga le lacrime.

"Lo so" risponde lei, portandosi i capelli dietro le spalle, visibilmente stressata. Non so se il fatto che vederla in questo stato non diminuisca per niente la mia felicità, valga a ritenermi un pessimo fratello.

"Insomma... l'affitto, e l'accademia, e la spesa da fare, e le bollette da pagare, e il lavoro da trovare, e il tempo... Come farai a fare tutto questo?! Ma sei sicura? Insomma, non è mica una decisione semplice!" sbotta mia madre, tutto d'un fiato, utilizzando lo stesso fazzoletto con il quale si è asciugata le lacrime per tamponarsi la fronte, improvvisamente imperlata di sudore; il suo nervosismo salta fuori da tutti i pori.

"Lo so!" esclama Agatha, visibilmente adirata. Come se non lo fosse sempre, comunque. "Sono venuta da te apposta per sentire cosa ne pensavi. Di certo non per stressarmi ancora di più!".

"Oh, perdonami, davvero" fa mia madre, portandosi una mano al cuore. "Ma mi hai fatto venire le palpitazioni! Un passo del genere è davvero importante".

Restiamo tutti in silenzio per una diecina di secondi, nei quali mia madre fissa apprensivamente mia sorella, che fissa nervosamente mia madre, spostando lo sguardo su di me, che non ce la faccio proprio a diminuire nemmeno in un millimetro il mio sorriso.

"Rispondi a questa domanda" propone improvvisamente mia madre, ricevendo tutta l'attenzione di Tata. "Il tuo cuore cosa ti dice di fare?".

Il mio, di cuore, già scoppia di felicità nel prevedere la risposta di Agatha. È fin troppo innamorata di Jun per rifiutare la sua bellissima, geniale, stupefacente idea.

non lasciarmi vincereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora