Capitolo 21. -A.

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Le idee di mio fratello Leonard, a volte, possono essere avventate. Ma lui è fatto così: agisce d’istinto. Si fa trascinare dalle emozioni che prova, anche se queste gli suggeriscono strade sbagliate. Mi basta pensare alla sua recente esperienza con quell’Oliver, quella testa di rapa che meriterebbe di nuotare nel fango.
Però credo che è anche per questo se io e mio fratello siamo gemelli: lui è il cuore e io la mente. Io non agisco mai d’istinto, io programmo tutto e tutto deve andare secondo i miei precisi piani.
Quindi, quando si tratta delle sue emozioni, la mia mente entra in attacco, lavorando più velocemente così da funzionare per entrambi.
Non so se le sue intenzioni, ieri, fossero quelle di far funzionare il suo cuore anche per me. Il fatto è che, come al suo solito, ha agito d’istinto. Di nuovo.

Infatti, ha portato a casa un ragazzo. Mi aveva fatto una filippica due giorni prima, descrivendomelo e dicendomi come mi dovevo comportare, che dovevo fare bella figura.
Solo che quando sono entrati in casa, ho fatto fatica a non ridere.

"Agatha, ti presento Derek, Derek, lei è mia sorella Agatha" ci ha presentanti Leonard. Il ragazzo di nome Derek mi ha subito sorriso, leggermente imbarazzato e mi ha teso la mano, aspettando che io la prendessi. Devo dire che era carino, biondo, alto e occhi verdi, eppure ancora non mi convinceva.

Io gli ho sorriso con forza. "Ciao".

"Tanto piacere". Mi ha offerto la mano, ma io non l'ho stretta, neanche ad un'occhiataccia di Leo. Poi lui si è portato una mano tra i capelli, sbuffando.

"Agatha, sii cortese per favore. È un mio amico, non farmi fare brutta figura".

Lì, ho capito. Ho capito subito che piaceva a Leo, quindi se piaceva a lui, ero sicura che non piacesse a me. Quanto è stupido. A volte pensa che io non lo capisca, ma io lo capisco eccome. Mi piace Derek, ce lo vedo benissimo con lui e poi non sembra un testa di rapa come Oliver.

"Mi dispiace se non mi piacciono gli amichetti che mi porti a casa" ho risposto, freddamente.

"No, ma che hai capito, stupida!" ha esclamato lui, diventando rosso di rabbia. Poi mi ha preso per la spalla, guidandomi in cucina dopo aver chiesto scusa a Derek. "È per te che l'ho portato a casa, perché non cerchi di essere più grata? Ti ho fatto una gentilezza! Ultimamente hai fatto molto per me e volevo ricambiare!".

Ho sorriso, quasi commossa. "Leo, sono tua sorella, e nonostante non ti dirò mai che ti voglio bene, ti dirò sempre che ci sono per te. Quindi se ti aiuto, non è perché voglio essere ricambiata, lo faccio perché so che tu ne hai bisogno. E poi sappiamo entrambi che non abbiamo gli stessi gusti e che quindi non mi presenterai mai uno che mi piaccia davvero".

Lui ha incrociato le braccia. "E va bene, ingrata, lo riporto a casa quel poverino!".

Annuisco, sollevata. "Sì, farai meglio".

Lui alza gli occhi al cielo. "Cretina".

Quando mio fratello è uscito dalla cucina dispiaciuto e deluso, sono scoppiata a ridere. È proprio uno stupido.

E poi ho avuto di meglio da fare: il pomeriggio sono andata al negozio di dvd. Mi piacciono i film, lo so che sono l'unica ad affittarsi i film, ma mi piace farlo. Sono stata un attimo indecisa se prendere una commedia americana romantica. Non sembro molto una ragazza da commedia ma io amo ridere, nonostante tutto.
Poi però sono stata attratta dai film d'azione, e poi ancora da quelli polizieschi e infine quelli fantasy -come «Harry Potter», a cui sono particolarmente affezionata-. Poi alla fine ho notato un documentario in particolare. L'ho preso dallo scaffale e dopo aver guardato la copertina per qualche secondo l'ho voltato, leggendo il contenuto: mostrava tutte le dinamiche del volo, di come è fatto un aereo e quali sono i corsi per imparare a pilotare un aereo.  L'ho ritenuto interessante e l'ho comprato.

Stasera, dopo due ore e mezza posso dire che mi piacciono gli aerei, e non perché ho visto un documentario sul volo, ma perché mi sono sempre piaciuti. Mi ricordo che da piccola la mia giostra preferita era l'altalena e che non volevo mai scendere. Tante volte mi sono fatta male, cadendo, eppure non ho mai smesso di andarci, al contrario di Leo, che non faceva altro che andare su quella maledetta bicicletta.

Mi ricordo che un giorno gli sono caduta addosso e i litigi sono durati circa una settimana. Ma nostro padre è riuscito a farci ragionare e a farci perdonare a vicenda. Solo lui riusciva a farlo, e il fatto che adesso non ci sia più potrebbe essere il motivo per cui io e Leo litighiamo in continuazione. Non ho mai saputo com'è morto esattamente mio padre, ma non starò qui a raccontarvelo per fare la parte di quella triste e annoiata che parla sempre di morti.

Dicevo, quindi, che stare in aria, con la testa e non, mi è sempre piaciuto. E penso che se ne facessi il mio lavoro non sarebbe poi così male. Pilotare aerei. Altro che hostess, quelle mi serviranno, piuttosto. Sarebbe veramente magnifico. L'unico problema è la divisa, ma in fondo non è poi così difficile vestirsi di bianco.

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Dopo Leo non poteva che esserci Agatha!
Capitolo breve, ma non temete, i POV dei gemelli torneranno!
Un abbraccio,
Mars :3

non lasciarmi vincereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora