Capitolo 34. -J

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Aprendo la quinta barretta energetica della mattinata, volto pagina, ripetendo ad alta voce, con la bocca piena. Nessuno mi capirebbe, ma io so benissimo cosa sto dicendo. Sono due giorni che va avanti così e sono abbastanza sicuro che andrà così ancora per un po'. 

Quando il campanello suona, urlo dalla paura. Poi rido appena di me stesso, scendendo le scale per andare ad aprire. Mi ritrovo davanti la mia ragazza in cannottiera e pantaloncini. In effetti del caldo afoso entra con lei. La spingo dentro di fretta. 

"Dove vai conciata così?" le chiedo, salendo le scale. 

Lei mi segue,con un espressione divertita sul volto. "A parte che fuori c'è l'inferno, la femminista che è in me è fortemente offesa. Sono un essere indipendente e posso vestirmi come mi pare". 

La guardo,  dopo essermi seduto pesantemente sulla sedia della mia scrivania. "Allora vai in giro direttamente nuda e poi dimmi quante persone si sono voltate". 

Lei ride, sedendosi sulle mie gambe e scompigliandomi i capelli con una mano. "Fai un bel respiro, ok?". La guardo negli occhi e cerco di comunicarle tutta la mia ansia. 

"Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia" le dico, gemendo. 

Lei in risposta prende a fare dei piccoli cerchi con le dita dietro il mio collo. "Posso immaginarlo. Ma la paura rende più coraggiosi, dicono". 

Sbuffo, mentre il mio cuore pompa a mille il sangue al resto del corpo. "Senti" mi dice, prendendomi il viso tra le mani. "Sarà uno dei periodi più indimenticabili della tua vita. Goditelo". 

Annuisco e respiro lentamente per calmarmi. "Vado a prendere da bere, ok?" dice, scendendo dalle mie gambe. "Non deprimerti, torno subito". 

Fa per andarsene, ma io la riprendo con una mano attirandola a me. Poggio la tempia sul suo petto, respirando a fondo. Ho bisogno di lei ora più che mai. Lei mi abbraccia forte, per poi prendermi il viso e baciarmi con dolcezza. Mi sorride prima di uscire dalla camera. Mi passo una mano sopra la faccia fissando distratto il condizionatore appeso al soffitto. Scuoto la testa, sentendomi terribilmente affranto. Chissà Cam come se la passa. Probabilmente starà spendendo le sue giornate ad imprecare e a prendersela con le persone che urlano sotto casa sua. È comprensibile, visto che abita in centro. Fossi uno di quei passanti cambierei subito direzione. 

"Ehm, James..." sento la voce di Mel e mi volto verso la porta, socchiusa. "Non è che potresti prestarmi una maglietta? Mi sono rovesciata l'acqua addosso". 

Scoppio a ridere di cuore, mentre mi alzo aprendo un cassetto nel mio armadio. Prendo una maglietta a caso e gliela passo dal piccolo spazio aperto tra la mia camera e il corridoio che Mel non vuole allagare. 

"Sei sempre la solita" le dico, ridendo ancora. 

"Tieni" mi dice, entrando solo con il braccio, che sorregge una bottiglia d'acqua fresca. "Torno subito". 

"Vedi di non cadere per le scale" le dico, senza smettere di ridere. Mi verso da bere e tracanno quel bicchiere d'acqua come se fosse un super alcolico. Me ne verso ancora.

"È un po' grande, ma può andare". Sposto gli occhi verso Mel che richiude la porta dietro di sé e mi scordo di deglutire, sentendo l'acqua nel naso. Tossicchio posando il bicchiere sul tavolo. 

"Stai bene?" mi chiede, avvicinandosi. Rispondo con un ultimo attacco di tosse, per poi sorriderle. Lei ricambia, ed è per me come un miracolo per un disperato. La mia canottiera è fin troppo grande per lei, e le arriva a metà coscia, lasciando il sopra decisamente molto più scoperto del normale. Non posso fare a meno di fissarla. Il cuore aumenta il suo battito, ma non per l'ansia. Stranamente, non si intimidisce sotto il mio sguardo e si avvicina ancora, annullando la distanza tra di noi. Alzo lo sguardo, con il naso che sfiora le sue labbra. Le cingo la vita con le braccia, costringendo i nostri corpi ad aderire del tutto. 

"Non è troppo grande" le dico, baciandola dietro l'orecchio. "È perfetta". 

Ride, accontentando il mio udito. "Diciamo semplicemente che sei un adoratore delle maglie scollate". 

"Come qualunque uomo" rispondo, sorridendole. Decido di rischiare, perché se prima avevo bisogno di lei, adesso non posso resistere senza. Le accarezzo la schiena e faccio cadere le dita sulla sua coscia, disegnando linee continue, giocherellando con il lembo della cannottiera. I millimetri tra le nostre labbra decidono di sparire, sostituiti da una danza fin troppo sensuale. Sento le sue dita affusolate percorrermi le braccia e fermarsi dietro il mio collo e intrecciarsi poi nei capelli. 

Vorrei andare oltre, ma non so se sia troppo affrettato per lei. Insomma, probabilmente è la sua prima volta. Sto per allontanarmi quando lei si siede a cavalcioni su di me. La guardo, confuso. Lei ricambia. 

"Che c'è?" mi chiede, con il fiato corto. Vederla leggermente affannata non mi aiuta a frenare il mio impulso maschile. 

"Vuoi..." dico, continuando con un gesto teatrale. 

Lei scoppia a ridere. "Non penso che tutto questo possa finire diversamente". 

"Sei pronta?" le chiedo dubbioso, facendo correre rapidamente il mio sguardo sulle sue labbra. 

Lei alza un sopracciglio, con un sorriso furbo. "Lo so che lo dai per scontato mai ti sbagli. Non sei il primo". 

Rimango a bocca aperta. "Davvero?". Stento a crederle. 

Lei alza gli occhi al cielo. "Sei sempre il solito". Poi scoppia ridere nel vedere che la mia espressione è ancora di sincera sorpresa. Mi lascia baci umidi sul collo, e in quel momento la mia mente elabora. 

Le stringo le mani intorno ai fianchi, spingendola verso il letto, senza mai smettere di baciarla. Finisco sopra di lei prima che la mia mente se ne accorga. Lascio gli esami sul tavolo, dimenticandomene del tutto, mentre le sue mani mi spogliano. C'è solo lei, adesso.

La mia prima volta è stata un bel po' di anni fa. Ero giovane e innocente. E le volte dopo sono state tutte uguali. 

Ma questa è completamente diversa. 

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Eccoci qui!
Sono così awwosi, vero? *-*
Perché fangirlo sulla mia storia, cosa c'è che non va in me?
Ad ogni modo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! :3
Un abbraccio forte, 
Mars

non lasciarmi vincereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora