present
La voce mi si è strozzata nell'esatto istante in cui quelle parole hanno lasciato del tutto la mia bocca.
L'ho detto.
L'ho detto davvero.
Le palpebre premono per calarsi sugli occhi, per renderli ciechi, per concedere loro un po' di privacy.
Non posso. Mi sono ripromesso di confessare tutto senza mostrare il minimo segno di turbamento. Come se stessi raccontando la storia di qualcun altro.
Eppure è cosى difficile.
Le dita della mano mi si sono arpionate alla sedia, ma questo va bene finché sono nascoste dalla vista della signorina Richardson.
Il problema sono gli occhi.
Quanti secondi sono passati da quando li ho chiusi? E da quando mi sono zittito?
Deglutisco, la saliva mi impasta la bocca.
Dio, qualcuno mi porti la prima cosa contenente una quantità sufficiente di alcool da stendermi che si ritrova tra le mani.
La signorina Richardson continua a non aprir bocca. Non mi pone domande irritanti, non cerca di approfondire. Sta aspettando che io riprendi a raccontare da solo, il che è ancora peggio.
Per la prima volta da cui è iniziata questa seduta, sono io ad interpellare lei.
"Mi risponda sinceramente." dico, la voce bassa, gli occhi socchiusi. "Se io non gli avessi ricordato quel suo episodio con gli amici, lui sarebbe ancora qui."
Doveva essere una domanda ma è suonata come un'affermazione. D'altronde non sarà di certo una sua risposta negativa a farmi cambiare idea.
Lei sembra sul punto di commuoversi, ma apprezzo che si stia trattenendo.
"Yoongi, non puoi mai sapere-"
"Se avessi tenuto la bocca chiusa, o se glielo avessi semplicemente detto in un qualsiasi altro momento in cui non fossimo su un fottuto precipizio, non gli sarebbe venuto in mente di farlo."
"Magari è vero, il tuo amico stava cercando qualsiasi pretesto per farti quella scommessa, ma questo non significa che tu abbia alcuna responsabilit-".
"Oh, ma la smetta."
La signorina Richardson si impettisce, infastidita.
Su questa sedia mi sento sprofondare. Mettere al corrente della cosa qualcun altro, ma che mi è saltato in mente.
Non potrà mai capire come ci si senta.
E' stato tutto così folle, così a cuor leggero. Un attimo prima Jimin era di fianco a me, l'attimo dopo non c'era più.
Questa volta non posso trattenere la mano che va a coprirmi parte del viso.
Perché non mi sono soffermato su ogni particolare del suo viso, perché non mi sono soffermato sulla sua voce?
Jimin ha sfoggiato quell'ultimo sorriso, sprecandolo con me.
Chissà cosa ha provato in quel momento. Se era esaltato o se aveva capito di aver fatto la bravata più colossale della sua vita. Forse l'euforia faceva da paraocchi a tutto il resto. Forse era spaventato.
E lo ha fatto per convincermi a restare un'altra settimana. Avrebbe potuto chiedermelo, insistere fino allo sfinimento e io avrei potuto cedere.
Ma no, lui ha preferito scommettere. Ha preferito essere sicuro del mio responso, ha preferito trovare un modo per cui non gli avessi potuto dire di no.
Apri gli occhi, sciocco.
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Inghiottito dal Mare, Rapito dalla Luna - UNDERNEATH THE MIRROR (BTS Yoonmin)
Fanfiction[Il cartaceo di "Inghiottito dal Mare, Rapito dalla Luna" è già disponibile su Amazon!] Yoongi è costretto dalla madre a frequentare una psicologa da quando i suoi comportamenti lasciano intendere che in lui ci sia qualcosa di profondamente sbagliat...