due

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(Ve lo ricorderò all'inizio di ogni capitolo. La storia non è raccontata in ordine cronologico, ci sono molti flashback e salti nel tempo, per cui vi consiglio di tenere a mente il numero che contrassegna il capitolo. I numeri scritti in lettere fanno parte del passato, le cifre del presente. E' complicato, I know) 

past

Corro, e i miei passi vanno a ritmo con la musica.

Il volume è alto, altissimo, copre il rumore delle mie scarpe sul marciapiede, copre quello delle auto che mi sfrecciano accanto, copre il suono delle onde che accarezzano la sabbia.

(Radio Nowhere, gente. Bruce Springsteen. Adolescenti di tutto il mondo, datevi una scantata e andate ad ascoltare il Boss.)

Con il cappuccio calato sulla testa sono un'ombra tra le tante mentre Notte accende qualche lampione sul lungomare. Qui a Nessunposto le illuminazioni scarseggiano dato che la maggior parte degli abitanti si ritira nelle loro case una volta finito lavoro; un paio di localini ancora aperti ci sono ma il paese non è certo famoso per la sua movida notturna.

L'unico tipo di affollamento a cui ho avuto il piacere di partecipare da quando sono qui è stato stare in coda alla cassa. Fare la spesa nel supermercato di Nessunposto (che di super ha ben poco) è un'impresa; tra tonnellate di cibo in scatola, lattine, sacchetti e confezioni impilate su degli scaffali così stretti tra di loro, riuscire a fare più di due passi con un carrello senza fermarsi per far passare qualcun altro dovrebbe essere dichiarato sport ufficiale.

Seguo il lungomare, rialzato dalla spiaggia di un paio di metri d'altezza. I piedi mi si fanno gradualmente più pesanti, rallentano fino ad arrestarsi in uno degli spazi bui tra la luce di un lampione e l'altro. Mi appoggio con le braccia alla ringhiera che sto seguendo dall'inizio del mio percorso e abbandono la testa in avanti. Mi sforzo di tenere la bocca chiusa e respirare con il naso, la gola che mi formicola per non averlo fatto prima. Nello strusciare le tempie sudate contro il polso gli auricolari mi scivolano via dalle orecchie e penzolano nel vuoto, il brusio distante della musica che si fonde con quello delle cicale.

Chiudo gli occhi ed è buio pece. Apro gli occhi e lo è ancora, ma questa oscurità mi sa di fondo di bottiglia; il mare violaceo è coperto da una fine rete di luce che scintilla e ondeggia, si infittisce sotto la luna e si perde all'orizzonte.

Non alzo lo sguardo per assicurarmene, ma da qualche parte ci devono essere anche tante stelle.

Per quanto io provi ad ignorarli, degli schiamazzi in lontananza catturano la mia attenzione.

Si tratta di un gruppo di miei coetanei, molti ragazzi e poche ragazze da quello che posso vedere da qui, tutti riuniti intorno a un piccolo falò che li avvolge in un alone rossastro. Alcuni sembrano mangiare, altri fumano, qualcuno sta in disparte, ma la maggior parte di loro si sta mettendo in costume da bagno; quest'ultimi si dirigono verso gli scogli a pochi metri dalla loro postazione per poi scalarli e tuffarsi in mare, urlando a pieni polmoni per quella manciata di secondi in cui rimangono sospesi nell'aria.

Le persone che si limitano ad assistere battono le mani e immortalano tutto con i cellulari. Uno dei campioni riemerge dall'acqua e si arrampica sugli scogli più bassi, veloce come un'anguilla, la schiena bagnata che riflette le luci presenti.

Torna dai suoi amici tra le loro acclamazioni e raggiunge l'unica figura solitaria del gruppo, quella più vicina al fuoco. Scuote il ragazzo in questione per una spalla, sembra volerlo fare alzare. I due si scambiano qualche parola, il ragazzo solitario si stringe nella felpa. Sembra averla vinta lui perché l'altro tizio torna a buttarsi in mare, lasciandolo in pace.

L'arrivo di una notifica mi distrae dalla scenetta.

Lo schermo del cellulare si illumina nelle mie mani, ferendomi gli occhi. L'orario segna le ventidue e cinque.

Numero messaggi ricevuti da papà: zero.

Non so a che ora avesse intenzione di cenare, ma di sicuro non a questa.

Cancello la notifica di uno dei tanti social network senza neanche leggerla e seleziono l'ultima playlist che ho creato.

Infilo gli auricolari, mi assicuro che il cappuccio sia ben calcato sulla testa e ripercorro la strada da dove sono venuto.

Inghiottito dal Mare, Rapito dalla Luna - UNDERNEATH THE MIRROR (BTS Yoonmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora