10 Settembre
Non ho dormito molto; perlopiù ho guardato Byron steso sul pavimento incerta sul da farsi.
Sono quasi le sei del mattino ed è presto per prepararsi per la scuola e troppo tardi per andare a dormire, andrò a farmi una corsa.
Al mio ritorno di Byron non c'è traccia; trovo trapunta e cuscino posati sul letto ordinatamente.
Faccio una rapida doccia e raggiungo la cucina nella casa padronale dove Moussad mi accoglie con: un caldo sorriso, un croissant ai cereali ed una enorme tazza di caffè.
《 La divisa le calza a pennello signorina.》
Sorrido grata, effettivamente non pensavo. La divisa consiste in una gonnella plissettata blu notte con le cuciture rosse, una camicia bianca con colletto e polsini inamidati ed una giacchetta sciancrata blu, pure lei con le taschine e lo stemma della Beacon in rosso, ho associato delle scarpette in vernice rosse che ben si abbinano alla M.K da spalla; unico vezzo il sempiterno laccio al collo con il cammeo di mamma, ho scelto un nastro di raso rosso.
Quando i ragazzi fanno il loro ingresso in cucina non posso nascondere lo stupore...con le divise scolastiche sono superlativi; la loro versione differisce per pantaloni con il taglio a sigaretta senza l'antipatica piega all'europea.
Stephen è su di giri, saltella per la cucina e mi solleva per le ascelle come fossi una bambola di pezza, facendomi roteare per la stanza. 《 Buongiorno bambolina!》 Mi apostrofa irriverente .
Quando finalmente mi deposita sullo sgabello riesco a guardare Byron, lo saluto e mi ricompensa con un sorriso sghembo da sopra la tazza di caffè che si è generosamente servito.
Moussad ci annuncia che per cena Mr Covenaugh ci attende per le venti al Club, inarco un sopracciglio a beneficio di Stephen che mi fa cenno capirò poi.
Moussad ci tende tre zainetti: due blu con le cuciture rosse ed uno viceversa rosso con le cuciture blu; all'interno a suo dire il pranzo ed il materiale scolastico.
Lo afferro e raggiungo la porta che Stephen ha già oltrepassato e che Byron mi tiene aperta, mentre gli passo accanto mi sussurra un grazie, ma non ne sono certa.Il viaggio in macchina è più o meno la replica del giorno precedente, Byron guida ma oggi sorride ed è davvero bello, Stephen salta sul sedile a ritmo di musica house, stratenero, ed io, nonostante il poco dormire, o meglio la mancanza di esso, sono carica e pronta a reinventarmi in un nuovo istituto dove nessuno mi conosce.
Guardo intorno curiosa; il tragitto verso la scuola non supera i quindici minuti.
Byron conduce l'auto oltre una cancellata in un enorme spiazzo dedicato al parcheggio per gli studenti.
Davanti a me si para un edificio con due piccole palazzine annesse ai lati: in stile coloniale a due piani, tozzo, imponente, ma immerso in un'oasi di cespugli e piante sempreverdi.
Byron non fa in tempo a parcheggiare che Stephen ha già sganciato la cintura e si fionda a razzo dai suoi amici che fanno capannello ad un centinaio di metri da noi.
Armeggio con la cintura di sicurezza che fa i capricci, Byron mi apre la portiera invitandomi a scendere; lo guardo imbarazzata .
《La chiusura si è inceppata!》gli comunico.
《Lascia, faccio io! 》sbuffa, ma ha il solito sorriso sghembo.
Si china su di me e traffica con la chiusura, aderisco il più possibile al sedile ma sento il contatto delle sue mani che mi sfiorano e trattengo il fiato, mi libera in un attimo e salto giù dal veicolo.
Il suo sguardo si sofferma nel mio.
《Posso farti una domanda?》 gli chiedo.
Si avvicina al mio viso chinandosi sull'auto e poggiando le mani sul tettuccio oltre le mie spalle, bloccandomi.
《Dopo stanotte puoi chiedermi quello che vuoi?》
Due ragazze passandoci accanto sentono la replica di Byron ed involontariamente arrossisco.
Una delle due mi pare Melissa che in effetti sorpassandoci si gira a salutarci, l'altra invece accelera il passo, con incedere impettito.
《Davvero?!》
《No!!! Comunque, grazie per stanotte se mio padre avesse scoperto che ero sbronzo mi avrebbe proibito l'uscita di stasera e ci tengo davvero!》
《 Perché Stephen è cosi fuori di testa oggi?》
Mentre lo nomino lo vedo sbracciarsi per richiamare la mia attenzione.
《Ma come, non te l'ha detto!? Oggi è il suo compleanno: stasera dopo la cena al club con nostro padre ci sarà una festa epica in spiaggia.》
《Non me ne ha parlato. Oh, cosa posso regalargli?》chiedo mestamente.
《Hei... Avevi detto una domanda!》
Faccio il broncio mi viene naturale .
《EDDAI. Non fare quella faccia. Fatti trovare al suv per le quattro troveremo qualcosa, Stephen rientra più tardi: ha gli allenamenti di Lacrosse. 》nel dirmi questo mi spinge in direzione di Stephen che impaziente sta venendo a prendermi.
Stephen mi afferra il polso e ci dirigiamo al centro del gruppo che aveva lasciato poc'anzi.
Sono i ragazzi del pomeriggio precedente. Tutti mi salutano calorosamente.
L'unica che non riconosco è una ragazza alta, con lunghi capelli rossi, è veramente bellissima: ha un viso a cuore, un nasino sbarazzino, labbra carnose, due occhi verde smeraldo ed una spruzzata di lentiggini su un incarnato diafano, si chiama Marissa.
Mi squadra da capo a piedi tenendo la testa leggermente reclinata, incrocia le braccia al petto e quando le porgo la mano per presentarmi, mi ignora.
Byron arriva e dopo aver velocemente salutato tutti, pone un braccio sulle spalle di Marissa e si avviano verso l' ingresso dell'istituto.
Charlie mi prende a braccetto e ci muoviamo anche noi.
《Ricordati di passare in segreteria per registrarti e ritirare il tuo piano di studi, espletate le pratiche un senior ti farà fare il giro della scuola.》 mi spiega Charlie.
《Come?》
Segue il mio sguardo che è ancora posato su Marissa e Byron.
《Sono una bella coppia, non trovi? Stavano insieme l'anno scorso poi si sono lasciati, nessuno sa bene il motivo, comunque trascorrono un sacco di tempo appiccicati.
Nessuno ha il coraggio di provarci con lei: per il timore di essere preso a pugni da Byron e nessuna ha il coraggio di provarci con lui: per paura di inimicarsi Marissa!》
La guardo perplessa e lei scoppia a ridere.
《 Vedi, Marissa è il presidente del consiglio studentesco, capo chearleader e patrocinia tutti gli eventi qui alla Beacon, suo padre è Guillard. 》
《Il famoso gallerista di New York?》 le chiedo.
《Esatto. Vedi le due palazzine ai lati del corpo centrale: sono la biblioteca e la palestra e sono state realizzate grazie alle generose donazioni del padre di Marissa.》 Mi chiarisce Charlie indicandomele.
《Ti accompagno in ufficio bambolina!》 Stephen arriva, mi afferra la mano e mi scorta attraverso un dedalo di corridoi. Raggiunto l' androne mi saluta e ci diamo appuntamento a mensa , mentre se ne va, mi manda un bacio al volo.
La signora addetta all'accoglienza mi fa accomodare su una panca in attesa del mio turno; ho anche un colloquio con il preside che, scorrendo la scheda di valutazione delle mie precedenti scuole, si dichiara molto soddisfatto e mi invita ad avere il medesimo eccellente livello di preparazione, esortandomi a non tralasciare di farmi coinvolgere in attività extra scolastiche, in modo da favorire un buon punteggio per l' iscrizione al college .
Al termine, la segretaria mi consegna il mio piano di studio che, non avendo potuto essere concordato prima, rispecchia quello del precedente semestre, unica variante mi hanno messo in tre corsi avanzati dell 'ultimo anno, visto il mio ottimo curriculum scolastico: letteratura , francese e storia dell'arte.
Finito di espletare la burocrazia vengo presentata ad un senior che sarà anche il mio tutor fintanto che non mi sarò ambientata.
STAI LEGGENDO
Around
ChickLitKallie non vuole nascondersi, ma è esattamente quello che fa; quando sua madre parte per una nuova produzione cinematografica, lei non può fare altro che trasferirsi a casa del produttore, il quale ha due figli: Byron e Stephen. Per Kallie non sar...