Coach Carter!

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Arriva un venerdì strano; le nuvole giocano a nascondino con la luna piena celandone il suo splendore.
Ho preso i mezzi pubblici in questi giorni, riallacciando i rapporti con Molly e riducendo allo stretto necessario quelli con Jace. Byron non ha più proposto di accompagnarmi a scuola anche se in molte occasioni mi è parso sul punto di volermi dire qualcosa ma si è sempre trattenuto.
Ci parliamo certo, ma solo in mezzo agli altri; Jace ha provato a chiedermi di vederci, da soli, in amicizia, ma non me la sento ancora.
Ennesimo venerdì sera in biblioteca che sa di routine, turno massacrante che non vede una pia anima e mi obbliga a fare i conti con le voci nella mia testa, i miei demoni.
Molly mi porta il mio amato panino ed una tazza di caffè, ed è forse l'unica cosa che sa di normalità.
Andiamo a vedere giocare Adam e Byron mentre gli altri sono in trasferta.
Jace mi manca, speravo scioccamente varcasse la soglia con sua cugina stasera; mi manca quello che credevo lui fosse per me.

Sugli spalti trovo Cam a cui ho chiesto di tenerci dei posti perché Clarissa è fuori a cena con Ayden; la sua relazione evolve dolcemente e sono felice per lei.
All'improvviso al mio fianco sulle tribune compare Carter: provo a ignorarlo, ma come solo lui sa fare, riesce a essere incredibilmente molesto.
Il brusio che lo accompagna è fastidioso, in molte lo guardano e penso vorrebbero cavarmi gli occhi solo perché respiriamo la stessa aria. Inizio a trovare frustrante la situazione.

《Perché non hai la patente principessa? Sei abituata ad avere l'autista?》Mi chiede.
Cerco di ignorarlo.
《Io ho la patente.》Borbotto.
Anziché guardare la partita guarda me e mi da il tormento.
《Carter concentrati sul campo.》
Fa una smorfia.
《Dopo guidi il pic up allora.》
《No!》
《Ma perché no?》
《Io non guido. E poi quel coso è troppo grande.》
Ride tenendosi la pancia.
《Come tutte le donne, vi affannate a dire che le dimensioni non contano ma contano invece...》
《Sei un porco.》
Sbuffa.
《Perché sei venuto alla partita se non la guardi?》Chiedo puntando lo sguardo alle azioni in campo.
Tace da almeno cinque minuti e la cosa mi insospettisce.
《Mi sei mancata? Per vederti?》 Se il tono di voce non fosse ironico stramazzerei al suolo.
Lo guardo con la mia migliore espressione da "ma mi pigli per il culo?" poi torno a seguire il gioco.
《Domani che fai?》Mi chiede giocherellando con l'anello che porta al pollice.
《Eh?》Chiedo puntando gli occhi su Adam che ha intercettato la palla ed è  alla ricerca di un compagno libero cui lanciarla.
《Domani che fai?》Insiste petulante.
Non lo guardo ma rispondo.
《Vado dall'estetista.》
《Che vai a fare dall'estetista se non hai una vita sessuale attiva?》 Mi chiede serio.
Stavo bevendo un sorso di caffè freddo ma glielo sputo tutto in faccia e divento paonazza.
《Dimmi che non l'hai detto.》
Si passa una mano sul viso, un miscuglio, tra lo schifato e il divertito.
《Carter stai zitto.》 Sbotto secca.
Mima il gesto di chiudere una immaginaria zip sulle labbra ma i suoi occhi ridono.
《Vuoi vedere una vittoria devastante?》mi chiede.
In campo il gioco è fiacco: Byron sembra distratto, assente, perde occasioni su occasioni; Adam è  smarrito, manca un leader che prenda  in mano la partita.

《Non è facile starti dietro Carter!》Esalo perplessa.
Mi guarda ghignando.
《Principessa starmi sopra o sotto sarebbe facilissimo.》
Mimo un conato di vomito. Davvero questo ragazzo tira fuori il peggio di me.
《Me le servi su un piatto d'argento.》Controbatte ridacchiando.
《Quando sono con te dimentico le buone maniere.
Riesci a fare uscire il camionista ucraino che c'è in me.》 Ammetto delusa.
《Hey. Che hai contro i camionisti ucraini?》mi chiede genuinamente interdetto.
Mi batto il palmo in fronte.
《Dimmi che stai scherzando?》
《Sto scherzando.》

《Come faceva Cheryl a sopportarti?》
《Hey così mi offendi.》
《No... dai sono seria. Cosa facevate quando uscivi con lei?》
《Sesso selvaggio?》 Replica.
《Con la ragazza innamorata di tuo fratello?》Chiedo scandalizzata.
Ride piegato in due.
《O principessa è così facile prenderti in giro. Non facevamo nulla.
A volte veniva da me a guardarsi un film mentre mi allenavo, altre volte si usciva con il gruppo a berci una cosa.》
Mi trascina giù dagli spalti, mi arrendo al suo seguito, siccome so Molly sia con Cam ed Eric, la lascio serena.
Andiamo a bordo campo nel punto dove di solito Byron osservava le partite ricordo.
Carter mi lascia lì intimandomi di non muovermi e raggiunge la panchina dove coach Davis urla istruzioni come un pazzo, sbracciandosi in maniera aggressiva per incitare la squadra a darsi una svegliata.
Intercetto lo sguardo di Byron e gli sorrido, intimamente voglio credere Carter abbia ragione.
Nel giro di pochi minuti il ritmo cambia e la Beacon domina un incontro che era dall'esito incerto.

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