L'inesorabile incedere del tempo.

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È trascorso un mese da quella notte in cui la diga è esondatata riversando in me torrenti di emozioni.

I giorni si susseguono scanditi da una vita a tratti banale a tratti frenetica; tacitare i tumulti del cuore doveva essere la scelta da adottare fin dall' inizio.
Eppure...
Mi sento svuotata; pavia immagine di una vita serena che poteva essere e non è.
Il teatrino accumula spettatori e sulla scena meriterei l'encomio per come ho fatto miei i panni del personaggio principale, in una interpretazione magistrale.
In seconda fila un attento osservatore, occhio allenato e cuore compromesso vede la farsa messa in atto, giorno dopo giorno, ma tace, assiste impotente.
Questo siamo Jace ed io, una giovane attrice ed il suo critico più severo che non può recensirla senza ridurla un mucchietto di polvere. Solo lui vede oltre l'apparenza.
Nessun evento di rilievo ha mutato i nostri destini. Le nostre vite proseguono parallele, ma inesorabilmente intrecciate.
Non cedo alla sua corte serrata ma nemmeno ho la forza di allontanarlo da me.

Marissa di ritorno dal suo viaggio a New York, ci ha deliziato con entusiastici racconti su un fantomatico ritorno di fiamma fra lei e Byron.
Non le credo.
Non perché la mattina del primo dell'anno abbia avvertito la disperazione nel tono di voce di Byron,  quelle parole, continuano, come un disco  rotto, a tormentarmi l'anima; la vedo recitare giorno dopo giorno, ne più ne meno di come faccio io.

Molly ed Adam stanno portando avanti la loro timida relazione che nutrita dal tempo, dall'amore e dalla pazienza evolve sotto i migliori auspici.

Charlie e Stephen sembrano due gatti randagi, si cercano bisognosi l'uno dell'altro ma necessitano anche delle loro continue baruffe per mantenere in equilibrio il rapporto.

Melissa e Jordan sono un mistero per me, coppia cliché  sulla quale non avrei scommesso un centesimo continuano ad essere legati l'uno all'altra pur appartenendo ad universi opposti.

Penso con tenerezza a Clarissa l' amore per Ayden l'ha trasformata.
Disinvolta e sbarazzina. Vive finalmente una bella e vera storia, appagante e non più a senso unico, rammento la sua ossessione per Stephen; l'illusione di un amore non corrisposto, si è sciolta come neve al sole.

Albert e Cloe sono un po' ai margini del gruppo, lui sta cercando sempre più di tirarla nel suo mondo e lei lo asseconda.
Pur dedicando a noi una serata a settimana, i restanti giorni li trascorre con lui al campus universitario famigliarizzando con quella che sarà la sua casa per l'anno accademico a venire.

Brian sembra essersi ripreso dalla sua delusione amorosa: aver perso Clarissa, lei rimane comunque la sua migliore amica. Frequenta Anne Lee.
Non l'avrei mai detto;  pur sembrando una coppia posata: Anne Lee è matta come un cavallo, da il giusto pepe alla loro relazione e Brian ne sembra affascinato.
Come per Melissa, credo Anne Lee abbia vissuto nell'ombra dell'amica, resprimendo questo carattere conturbante ed esplosivo per troppo tempo.

Connor, il mio adorabile sostegno, vive finalmente alla luce del sole il suo rapporto con Daniel. Insieme  sono musica, una sinfonia dove tasti bianchi e neri in eguale misura si fondono e mescololano creando pura armonia. Una vera opera d'arte.

Eric è  l'unico del gruppo a non avere accanto una compagnia fissa ma credo a breve le cose cambieranno; ho visto il suo smarrimento e la confusione dipingergli il viso ogniqualvolta Cam è nei paraggi.

Cam, Camilla Jensen; prima della fine delle vacanze invernali l'ho contattata affinché regalasse un servizio fotografico da sogno a Marissa per la notte del ballo e convincesse l'editore a scrivere un pezzo incentrato su lei e Byron, come unici ed indiscussi protagonisti dell'evento.
Inizialmente si è opposta ma poi ha ascoltato e capito le mie ragioni.

Mentalmente mi convinco sia una sorta di risarcimento che devo alla solida amicizia che lega Marissa e Melissa che dal mio arrivo pare abbiano sofferto più di quanto credessi fosse possibile.

Probabilmente anche grazie a questo suo rinnovato protagonismo sociale, nell' ultimo mese Marissa mi ha graziato: solo un paio di battutine acidognole ed inconcludenti.
Ha ipotizzato io fossi la figlia di Gonzalo, una sera ad una festa.
Stephen e Jace  si sono sbellicati dalle  risate per giorni e ridono ancora oggi  evocando  l'aneddoto.

Da mamma nulla.
Ricevo ancora con una cadenza giornaliera i messaggi di Michael, freddi e stereotipati, mi lasciano indifferente.

Jace...
Ha finalmente ottenuto un ruolo in squadra e ne sono fiera . Ora i venerdì che la Beacon  vede scendere in campo i suoi eroi di Lacrosse,  ho due ragazzi che corrono a bordo campo a vezzeggiarmi e farmi sentir amata. Stephen non rinuncia a stritolarmi in una morsa amorevole: dice che sono il suo rituale e non può farne a meno. Jace, più posato, mi sfiora la guancia o la mano e mi prega puntualmente di aspettarlo. Ed io lo faccio.
Lo aspetto sempre.

Veniamo a me.
Nonostante la mano non avrebbe dovuto darmi problemi, non riesco
a suonare. Grazie alla madre di Jace ho contattato e visto un fisioterapista. Le ossa non risentono affatto del trauma subito, il dottore ipotizza si tratti di un blocco mentale,  una paura che mi trattiene dall'usare l'arto.
Ma non credo sia questo.
Tre volte  a settimana vado con Clarissa a boxare, si rifiuta di salire sul ring con con me, ho  quindi familiarizzato  con gli altri della palestra; lei asserisce non sia ancora giunto il nostro momento.  Riesco a scaricare i nervi al sacco o durante gli incontri, eppure ogniqualvolta vado da Jace per suonare, resto davanti al piano. Una mano scivola sui tasti accarezzandoli, l'altra resta inerme. Contratta. Se mi sforzo ad usarla un lieve velo di sudore mi imperla la fronte e nonostante il tempo che provo e paziento non ne vengo a capo.
Sono oltremodo frustrata.
Jace insiste ad accompagnarmi in palestra: resta per un paio d'ore appoggiato al muro e mi guarda, inizialmente trovavo imbarazzante la cosa, ora riesco ad ignorare la sua presenza e concentrarmi sul ring ed il mio avversario.

Ho comprato il portariratto per la zia  di Matthew;  siamo stati a trovarla un'altra volta, ma non ha riconosciuto nessuno dei due.
La demenza senile della quale è  affetta ha compromesso l'esito della giornata. È stato così avvilente.
Mantengo l'impegno in biblioteca ed assisto a tutte le partite.
Cerco di portare il mio fisico allo stremo e talvolta ci guadagno una notte di sonno.
Dal momento che il mio tasto  nevralgico resta sempre la notte alcune sere Jace  si ferma alla dependance, un giorno a settimana io da lui. Sembra tutto come prima. Ma non lo è. Tra noi un muro sottile si è  erto dalla notte di capodanno e nessuno dei due forza l'altro; il timore di perdere quello che abbiamo ci inchioda in questa situazione malsana, finta che non evolve.

Matthew, o meglio Alaric Saltzman.
Ho letto il suo libro e devo ammettere la  sua sia una delle migliori opere io abbia avuto il privilegio di leggere.
Sapendo che è  tornato a scrivere nutro buone speranze per lui. Confido un giorno diventi più clemente nei confronti della vita, che certo non è  stata generosa con lui, ma spero davvero abbandoni il suo atteggiamento ostile e negativo. Sotto la pelliccia dell'orso vedo un umanità incantevole. Quando sarà  il momento la lascerà  emergere, rinascendo.

《Panino al roastbeef e caffè , consegna a domicilio. 》 cantilena Molly.
Eccole.
Molly entra preceduta da Clarissa.
Ridono per un discorso loro .
Ennesimo turno in biblioteca deludente.
Non un'anima ha varcato la soglia della sala di lettura stasera.
Scaccio dalla mente gli eventi di questo mese che mi sembra essermi scivolato fra le dita.

Mangio avida la mia cena.
Nonostante non mi astengo dai pasti  sono sottile come un giunco: tutto lo sport a cui sottopongo il mio fisico, credo.
《Forza chiudiamo questa baracca ed andiamo alla partita.》
Molly scuote la testa alle parole di Clarissa.
Sugli spalti un gruppo discreto ci attende: Albert, Adam, Clarissa, Brian Anne Lee e Jordan.
Partita, Glam con conseguente festa e poi a dormire. Jace dovrebbe fermarsi .

《 Lunedì verranno esposti i volantini e ormai credo i ragazzi si aspettino di sapere qualcosa. Cosa hai deciso di fare Kallie?》 mi chiede Molly.
Il ballo di San Valentono.
Vorrei non andarci. Procrastino una decisione ma rimandare non cambierà  molto la mia avversione a riguardo.
《 Cavolo, in questa scuola fanno più balli scolastici che corsi decenti.》 sbotta Clarissa.
《Rimandiamo a lunedì.
Godiamoci questo week end.》 replicò noncurante.
《Forza  dobbiamo tifare per la squadra! 》afferro le loro mani e corro tirandomele appresso, verso le gradinate.
Scorgo con la coda dell'occhio un cenno d'intesa fra loro.
Per quanto io creda di essere disinvolta vedono che in me qualcosa è  cambiato , si è spento.

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